venerdì, Maggio 03, 2024 Anno XXI


Andare a giocare la prima giornata di campionato a Genova non è mai il massimo. Ma non dovrebbe metter paura proprio a noi romanisti, che a Genova abbiamo vissuto uno dei giorni più belli della nostra storia. I tempi sono cambiati, nell’83 eravamo conquistadores, oggi siamo navigatori a vista.
In molti hanno catalogato la sconfitta contro il Genoa come la prima umiliazione (di tante). Io sinceramente non ci vedo nulla di umiliante nel perdere con un gol di scarto in uno stadio nel quale negli ultimi 12 mesi ha vinto solo l’Inter, sicuramente però, non è una bella cosa vedere la Roma nel lato sud-est (chiamiamolo così…) della classifica.
Presa così quindi, la sconfitta non avrebbe nulla di scandaloso, se non fosse che dopo una rimonta abbiamo subito una rimonta, dopo un sorpasso sudato, un altro sorpasso. C’è sempre del fantascientifico quando si va a giocare a Genova, d’altronde. E se quasi 7 secoli fa, proprio sotto la lanterna, a quel pazzoide di Colombo la terra apparve come un globo da circumnavigare e non più come una monotona tavola, non vedo cosa ci sia di scandaloso se, Emidio Morganti, miglior arbitro italiano, trasformi per una sera un’espulsione per fallo da ultimo uomo in un’ammonizione perché, udite udite, “la palla era troppo alta”.
Così, nella serata in cui per la prima volta un giocatore entra in campo con la maglia della Roma, senza aver manco conosciuto i propri compagni (ed ha giocato pure bene…), in cui Totti supera Boniperti, Crespo riapre le ali che due anni fa, a San Siro (altro grande teatro del fantasy), permisero all’Inter di volare e vincere lo scudetto del 18 Maggio, Mago Morganti crea una nuova regola, una nuova espressione nel calcio del terzo millennio: se sei davanti al portiere, da solo, e ti placcano in stile rugby, il tuo marcatore non avrà un rosso perché LA PALLA ERA ALTA. Chapeau.
Al di là della ottima prestazione di Morganti, a me la Roma è piaciuta. Ha messo in difficoltà il Genoa, pressandolo come non mai, e nonostante la solita lunga lista di infortunati, lungo-degenti e squalificati, è pure andata in vantaggio. La difesa rimane sempre il tallone d’Achille, seppur con la giustificazione che ieri giocava una coppia di centrali inedita, e che sul gran calcio di punizione di Zapater (?) c’era veramente poco da fare. In attacco il Capitano mi è sembrato stanco, e poco lucido, ed ha sbagliato infatti due occasioni che in condizioni normali avrebbe tramutato in gol con facilità immensa. Menez è stato il migliore, con le sue accelerazioni ha messo in crisi il Grifone, ed ha guadagnato una quantità immensa di cartellini (anche se ne mancano diversi…ma questo rientra sempre nel genere fantasy), Cassetti è sembrato in forma, ma di Motta, Andreolli e Guberti non si può parlarne in maniera positiva.
Su tutti però, mi piace menzionare nostromo Luciano, l’uomo dei homportamenti, che nonostante l’enorme presa in giro, continua con il suo atteggiamento politically correct, e piuttosto che attaccare chi merita, preferisce continuare ad alimentare polemiche che fanno ricchi solo chi le inizia (Mourinho & giornalai).

Un esempio da seguire, sempre, anche in mezzo al mar.

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