sabato, Luglio 12, 2025 Anno XXI


di Lorenzo Latini

Prima di tutti gli altri c’è stato un magnate greco-americano: la trattativa sembra ad un passo dalla conclusione, poi invece salta tutto, non se ne fa più nulla.
A quel punto salta fuori un enigmatico agente Fifa italo-svizzero, con un passato non trascurabile come consulente di mercato di un certo Cragnotti Sergio: quando i giornali danno ormai per certo il passaggio di proprietà, il signor Vinicio Fioranelli non dà la garanzia necessaria alla banca Unicredit, e chi s’è visto s’è visto.
Addirittura si sente parlare di un ricchissimo petroliere russo, amico di Roman Abramovich, pronto ad acquistare la Società grazie all’Interessamento di Vladimir Putin, magari per sfruttare gli ottimi rapporti che quest’ultimo ha con il nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il quale a sua volta non deve essere estraneo a Mediobanca, a quanto pare.

Chissà, sembra, così pare, si mormora, le indiscrezioni sostengono che, forse, può darsi, ma se… Condizionali a ripetizione, ipotesi fanta-calcistiche ed altre fanta-politiche, banche, debiti, garanzie, fidejussioni, accertamenti, fondi misteriosi, nomi di persone che forse nemmeno esistono. Io di economia e di finanza non ci capisco un bel niente. Ma proprio niente di niente, giuro.
Però ne so di calcio, e parecchio, credo. O meglio, ne sono appassionato da anni e anni. Amo una sola squadra, perché sono romantico (e forse anche parecchio cretino) e mi piace credere che nella vita si può avere un solo grande Amore, sentimentalmente parlando e calcisticamente anche, ma di certo mi sbaglio. Ora, la squadra di cui mi sono innamorato molti anni fa si chiama A.S. Roma e di questi tempi non se la passa affatto bene.
Non voglio stare qui a discutere di chi sia la colpa se ora la Roma si trova in queste condizioni, anche perché sinceramente mi interessa poco. Questa Società, anzi, meglio, questa Squadra ha un grande merito, dal mio (fazioso, per carità!) punto di vista: il tifo più bello mai visto sulla faccia della Terra; milioni di persone che la adorano e la sostengono sempre e comunque, che piangono di rabbia e di gioia, che vedono in Lei l’ancora di salvezza, la speranza, domenica dopo domenica. La seguono ovunque vada, per aiutarla nei momenti difficili ed esaltarla nei momenti migliori.
E’ amata più di qualsiasi altra squadra al mondo semplicemente perché è la Roma e qualunque cosa succeda noi non la lasceremo mai sola.
Perché tutti noi siamo la Roma, tifosi, giocatori, società e staff. Alcuni faranno parte di questa grande famiglia per un periodo limitato di tempo, altri per l’eternità.
“La Roma non si discute, si ama”.
L’aspetto negativo, se vogliamo, di una fede è proprio questo: crederci ad occhi chiusi, senza se e ma, senza condizionali né imperativi. L’Amore non può avere dei paletti, delle limitazioni: o lo si dà, oppure niente. Basta decidere da che parte stare.
Mi fa letteralmente schifo pensare di essere orgoglioso della mia Squadra solo se arriva l’attaccante da 30 goal a stagione. No, io sarò fiero della mia Roma anche con una punta brocca che non ne butta dentro una per quanto è scarsa. O con me, o contro di me.
Mi intristisce leggere articoli sportivi dove si parla di politica, finanza, di economia, di soldi che entrano o escono, ma devo accettarlo: è il calcio del Dio Denaro. Vorrei che si parlasse dell’immensa classe di Totti, della forza straripante di De Rossi, del recupero dall’infortunio di questo o quel giocatore. Invece no, leggo di fidejussioni, decreti spalma-debiti, contratti su contratti che grazie a due euro possono essere annullati; ma devo accettare tutto questo. O con me, o contro di me. O mi ami, o mi odi.
Come è squallido essere fieri della propria squadra solo dopo una vittoria e vergognarsene invece dopo una batosta! Non tifo la Roma perché vinca, la tifo a prescindere, perché non posso fare altrimenti.
Dal primo posto in classifica all’ultimo, il mio Amore è assolutamente identico. Qui non si tratta di convenienza, con le emozioni funziona solo “er Core”, il cervello non esiste. O con me, o contro di me. O mi ami, o mi odi. O sei dentro, o sei fuori.
Perciò voi parlate pure di cessioni, acquisti, debiti, crediti, ingaggi, premi, clausole, banche, imprenditori-fantasma… Prego, fate pure. Io me ne sto da parte, vicino alla mia Squadra, che vi guardo con un’espressione fra il divertito e lo schifato. Parlate, parlate, è il vostro mestiere. Bla, bla, bla, bla e bla… O con me, o contro di me. O sei dentro, o sei fuori. O mi ami, o mi odi.
Beh, io sono dentro, senza ombra di dubbio. Sono con Te, oggi e per sempre.
E ti Amo, chiaramente. Ti Amo, come sempre. Più di ieri, meno di domani.
FORZA ROMA, come sempre.