lunedì, Maggio 05, 2025 Anno XXI


Pino Cerboni, giornalista sportivo, appassionato a molti sport e soprattutto grande tifoso della Roma, tutte le mattine è in onda su radio Centro Suono Sport nella trasmissione diretta da Marione, della quale lo scorso aprile è stata anche ospite Core de Roma per raccontare la storia di Gianfilippo. Come ci ha spiegato, nel 1977 inizia a scrivere articoli sulla squadra di rugby di cui faceva parte sulla rivista “Fuori campo” collaborando così con altri noti giornalisti come Mattei, Volpi, Rossetti, Maccheroni. Ha iniziato poi a lavorare al Tg 3, a “Paese Sera”, per una rivista ippica ed ora con grande successo lavora per Rai Sport.

Quando è andato per la prima volta in uno stadio?
“Avevo 5-6 anni quando entrai per la prima volta in uno stadio. Mio padre, negli anni ’50/’60, era responsabile del settore giovanile di calcio e quindi iniziai subito ad avvicinarmi al mondo del calcio e ad appassionarmi alla Roma”.

Interesse per lo sport, giornalista e anche sportivo, è dunque riuscito a trovare il giusto accordo fra queste componenti?
“Sì, mi ritengo molto fortunato perché faccio un lavoro che mi piace davvero visto che ho potuto unire la mia dedizione allo sport all’attività di giornalista. A volte, scherzando, mi dicono che sono interessato a tutti gli sport ma nella realtà è proprio così, ne seguo davvero molti. Quando ero bambino e mi chiedevano cosa volessi fare da grande, la mia unica risposta era il giornalista. Essere quindi un giornalista sportivo è per me una grande soddisfazione.”

Segue la Roma da quando era bambino, che sensazioni prova ogni volta che va allo stadio?
“Andare allo stadio è per me una sensazione unica così come tifare per la grande Roma. Il senso di appartenenza alla squadra e fare il tifo, a prescindere dal risultato, sono esperienze fantastiche. Ricordo che quando, molti anni fa, andavo in curva e non esistevano ancora i vari clubs, eravamo diventati un bel gruppo di tifosi affratellati tra di noi e uniti dalla stessa passione e dallo stesso modo di concepire questo sport. Seguire una squadra allo stadio è infatti anche uno splendido modo per socializzare”.

Qual è il suo parere sulla presenza dei molteplici club di tifosi che si sono creati nel corso degli anni?
“Penso che a volte la presenza di questi vari club abbia ridimensionato quel senso di unione ed entusiasmo che anni fa caratterizzava lo spirito della curva. Tuttavia i club creati dall’avvocato Grassetti rimangono per me veramente speciali perché realizzati senza fini di lucro da una persona che innanzitutto è un grande tifoso ed ama la Roma.”

Roma squadra e Roma società. Qual è il suo parere a riguardo?
“La Roma è una squadra che lotta sempre e indubbiamente tutti noi tifosi ci auguriamo che arrivi un magnate che possa acquistare la società ma proprio nella storia di Roma città, sappiamo che non è così facile trovare un ricco investitore. Anche quando sento ‘Sensi, vattene!’, mi chiedo, ma poi chi verrà?”

Come percepisce la città di Roma?
“E’ risaputo che Roma sia una città stupenda e a me piace molto. Viverci significa riuscire ad entrare nell’ottica del ‘caos organizzato’ e nella mentalità romana che probabilmente viste da fuori, non sono così facili.”

Un’altra sua grande passione è il Brasile. Che tipo di confronto si potrebbe fare fra il calcio brasiliano e quello italiano?
“Ho sempre visto i giocatori brasiliani come miti, sin dalla mia adolescenza. Ho vissuto per sei anni in Brasile e mi sono reso conto che lì il calcio è ancora percepito come festa e vissuto con grande entusiasmo sia dai giocatori che dai tifosi. Attualmente il calcio brasiliano è come il calcio italiano di tanti anni fa in cui si respirava soprattutto un’aria di festa, senza troppi tatticismi.”

Con le parole di Pino Cerboni riguardo al calcio brasiliano, potremmo augurarci anche noi di avere un calcio italiano che torni, divertimento, festa, spettacolo sia per i giocatori che per i tifosi, proprio come accadeva decenni e decenni fa. E soprattutto che si ricompatti il tifo romanista. Naturalmente, sempre forza Roma!

Elisa Miucci