Categorie Articoli by Gens Romana Scritto da fila 60 giovedì, 23 Aprile alle ore 11:28
Chi pensa che soltanto nell’Era Moderna siano pesantemente entrati nel calcio la Politica e la violenza fra tifosi sbaglia di grosso. Bologna-Genoa ne è un esempio. Parliamo di un calcio che pochi conoscono.Parliamo degli Anni Venti,quando nel Genoa che allora dominava in Italia giocavano due autentici “fenomeni” dell’epoca : il portiere Luigi De Pra’e Renzo De Vecchi detto “il Figlio di Dio”,difensore moderno “ante litteram” che esordì in Nazionale a soli 16 anni.Ad oggi record ancora imbattuto. Il Bologna era squadra emergente e schierava in porta Mario Gianni da Genova,portiere grandissimo della storia felsinea.In attacco c’era Angiolino Schiavio,autore del gol vittoria dell’Italia ai Mondiali del 34 in finale contro la Cecoslovacchia di Planicka, il leggendario portiere boemo.A far coppia con Schiavio c’era all’ala sinistra Muzzioli detto “Teresina” a causa del suo procace petto che non ricordava proprio quello di un uomo irsuto… Il campionato 24/25 Lega Nord si doveva decidere con una finale fra genoani e bolognesi con gara di andata e ritorno. La vincente avrebbe incontrato i campioni della Lega Sud dell’Alba di Roma che in finale aveva battuto l’Anconitana. La prima finale si gioca a Bologna il 24 maggio del 25 e il Genoa passa 1-2.Si pensa sia finita e invece nel ritorno il Bologna grazie ad un gol di “Teresina” e al raddoppio di Della Valle dopo il pareggio di Santamaria, ribalta il pronostico e si deve andare alla “bella” fissata per il 7 giugno all’Arena Civica di Milano. Le cronache dell’epoca ci parlano di un’invasione di tifosi del Bologna fra i quali il potentissimo Gerarca Leandro Arpinati. Primo tempo col Genoa sopra di 2 gol e inizio ripresa veemente del Bologna.La folla deborda intorno al campo e si accalca dietro la porta SENZA RETI di De Pra’che subisce il gol del 2-1 ma difende strenuamente il vantaggio che vorrebbe dire scudetto al Genoa per il terzo anno consecutivo. Succede allora che “Teresina” Muzzioli avanza verso la porta genoana e lascia partire una bastonata che De Pra’devia in angolo.A quel punto i tifosi bolognesi invadono il campo reclamando il gol mentre l’arbitro Mauro, il fischietto più prestigioso dell’epoca, ha concesso giustamente il corner. Si scatena una baraonda indescrivibile e il Gerarca Arpinati scende in campo e “convince” l’arbitro a portare a termine la gara dopo aver concesso il gol del 2-2, primo gol fantasma della storia del calcio italiano. Ovviamente si pensa ad un “pro forma” considerando che l’arbitro chiede a De Vecchi capitano del Genoa di portare a termine la gara pur avendola considerata chiusa al momento dell’invasione intimidatoria dei bolognesi.Il Genoa pensa di aver vinto lo scudetto e la partita finisce 2-2.Neanche per idea. Arpinati si muove a livello politico molto alto e riesce a far dichiarare nulla la partita “per la presenza di estranei in campo”. Allora si va alla quarta partita fissata per il 5 luglio a Torino sul campo della Juventus. La partita finisce 1-1 dopo i supplementari,ma i problemi nascono alla Stazione di Porta Nuova. I treni dei tifosi si trovano su due binari paralleli.Iniziano i cori e poi si passa alle mani. Alla fine dal treno dei bolognesi partono due colpi di pistola…Un genoano ferito ma sul treno fermato ad Asti non si troverà nulla. La quinta partita si gioca a porte chiuse alle 7.15 del mattino del 9 agosto con sede tenuta segreta fino all’ultimo anche perchè visti i precedenti nessuno voleva organizzare la gara. Si gioca a Milano, campo Vigentino, e il Bologna vince 2-0. In finale batterà l’Alba 4-0 in casa e 2-0 a Roma. Fu il primo titolo del Bologna ” che tremare il mondo fa”… Pareggiare a Milano dopo 11 sconfitte consecutive fu sicuramente importante per il Palermo 59/60,ma non bastò ad evitare la retrocessione dei rosanero.Era un Palermo che annoverava due ottimi giocatori sudamericani,Vernazza e Arce. Soltanto qualche anno prima nella stagione 50/51 i rosanero erano stati travolti con il punteggio di 9-0, 3 reti di Burini,2 a testa di Liedholm e Santagostino e 1 ciascuno di Gunnar Gren, il “professore“, e di Nordahl. Il Gre-No-Li nel suo fulgore. Il Milan sarà Campione d’Italia e quella rimane a tutt’oggi la maggior vittoria interna del Milan in serie A e la peggiore sconfitta esterna dei siciliani. Domenica fredda e piovosa quel 12 febbraio 78. L’Atalanta quart’ultima con 14 punti scende all’Olimpico contro la Lazio che ne ha invece 17 e veleggia fra alti e bassi a centro classifica. E’ una squadra ricca di talenti. Giordano,Manfredonia,D’Amico,Agostinelli,alcuni reduci dello Scudetto come Wilson e Garlaschelli.Ciccio Cordova che ha tradito la Roma.In porta c’è Garella e in panchina Luis Vinicio.Il glorioso anno di Lens…. Qulla domenica i porta c’è Giuseppe Avagliano, il terzo portiere nell’anno dello scudetto dietro Pulici e Avelino Moriggi. Vince l’Atalanta 2-0 con doppietta di Augusto Scala,mezz’ala di Bagno di Romagna, al 59* e al 66*. Con l’Atalanta era ancora sulla breccia il mitico Pizzaballa che faceva da secondo a Bodini. Avagliano giocherà soltanto altre due gare con i biancocelesti,nella stagione 79/80, l’indimenticabile anno del Calcioscommesse. Lecce e Catania non pareggiano a Via del Mare dal 2-2 dell’86/87 fissato da 3 autoreti di Panero a favore del Catania che segnò anche con Braglia e dalle autoreti a favore del Lecce di Polenta e Walter Allievi. Walter Allievi era un promettente mediano della Roma Primavera che nella stagione 78/79 Valcareggi e Bravi buttarono in Prima Squadra per dare forze fresche ad una Roma in lotta per la salvezza. L’esordio è all’Olimpico contro l’Avellino il 3/12/78 e la Roma vince con fatica 2-1. La domenica dopo a Firenze i giallorossi perdono 0-2 e Allievi gioca i suoi ultimi minuti in maglia romanista. “Roma e Lazio dal Primo Minuto” è stata la prima trasmissione di una radio privata, TVR VOXSON, a darci gli aggiornamenti da studio anche dei primi tempi quando ancora “Tutto il Calcio Minuto per Minuto” trasmetteva i soli secondi tempi. Ed ebbe grande successo. Torviscosa era il paese del Friuli che gli aveva dato i natali ed a Roma era arrivato da capocannoniere della Serie B insieme ad un tale Roberto Pruzzo del Genoa. E’ stato unito della nostra adolescenza romanista ma oggi è impietosamente usato come uomo simbolo di una Roma senza ambizioni. Al 33* Marco Rossinelli,terzino sinistro cresciuto nella Sampdoria, e ceduto all’inizio di quella stagione 76/77 alla Fiorentina, aveva portato in vantaggio i viola.Passarono soltanto 3 minuti e la radio ci portò la notizia attesa.La Roma aveva pareggiato. Gol di GIULIANO MUSIELLO. |
