venerdì, Maggio 16, 2025 Anno XXI


Kurt Roland Hamrin detto “Uccellino” è giocatore importante nella storia del calcio italiano ma conserva anche un posto importante in quella del suo paese d’origine, la Svezia, con la quale divenne Vice Campione del Mondo nei Mondiali del 58 perdendo in finale in casa contro il Brasile di Garrincha,Didì,Pelè,Vavà e Mario Lobo Zagallo.Hamrin è il giocatore straniero che tutt’ora è al secondo posto come numero di presenze in campionato dopo Javier Zanetti.Non solo: per 30 anni è stato il marcatore viola più prolifico superato poi da Batistuta.In carriera ha segnato 190 gol giocando con Juventus,Padova,Fiorentina,Milan e Napoli e con un palmares molto importante: due Coppe Italia e la Coppa delle Coppe con la Fiorentina,Scudetto,Coppa dei Campioni e altra Coppa delle Coppe col Milan.Finisce la sua carriera italiana con il Napoli poi gioca ancora un anno nell’AIK Solna,squadra in cui è nato calcisticamente, per ritirarsi nel 72.Giocatore decisivo : vince le due Coppe delle Coppe segnando un gol ai Rangers con i Viola e la doppietta del 2-0 all’Amburgo quando gioca col Milan,finale arbitrata da Ortiz di Mendebil arbitro di Gornik-Roma quella del gol di Scaratti che non valeva doppio nei supplementari. Hamrin dicevo . perde un’altra finale di Coppa Coppe con la Fiorentina contro l’Atletico Madrid dopo due partite. La prima finisce 1-1 e un suo gol risponde a quello di un giovane talento spagnolo di nome Peirò.

Hamrin tutt’ora detiene il record di marcature in trasferta per la sua cinquina rifilata all’Atalanta il 2 febbraio del 64.Atalanta-Fiorentina 1-7 : 5 reti di Hamrin,vice cannoniere quell’anno dietro Nielsen,danese del Bologna che vinse lo scudetto allo spareggio con l’Inter, e reti di Pirovano e Petris con rete della bandiera di Angelo Domenghini per i nerazzurri. Quella è ancora la sconfitta più pesante mai subita in casa dagli orobici in serie A ed è anche la più larga vittoria in trasferta dei Viola. 

 Nello score della partita c’è Petris,veloce ala sinistra che il 6 maggio 1959 sfiorò la storia…Si perchè ebbe sul piede  la palla del 2-3 a Wembley contro i “Maestri” ma fallì il gol della vittoria e gli Azzurri,ricostruiti dopo la cocente eliminazione dai Mondiali di Svezia 58,quelli di Hamrin,ad opera dell’Irlanda del Nord, portarono a casa solo un pareggio.I gol di Bobby Charlton e Bradley nel primo tempo e di Brighenti e Mariani nella ripresa per il primo punto in casa degli Inglesi nella storia del nostro calcio. La cosa più incredibile però accadde prima: invece dell’Inno di Mameli venne suonata la Marcia Reale….

Marco Locatelli nasce a Vina del Mar il 21 dicembre 1939.Definito “interno” viene ingaggiato dal Torino nel 60 e gioca per tre anni con i granata collezionando 61 presenze e 20 gol tra cui quello del 23/9/62  al 23* del primo tempo che diede al Toro l’ultima delle 3 vittorie sul campo del Palermo.   

Antonio Bordon da Cormons contribuisce in manera determinante alla Promozione in Serie A del Genoa nella stagione 72/73.E’ un tipico centravanti da area di rigore che si mette in luce con l’Udinese in Serie C segnando 17 reti nel 71/72. Passa allora ai rossoblù con i quali vince il campionato cadetto segnando 13 reti in 38 partite fra cui il gol vincente a Reggio Calabria dell’unica vittoria genoana su 14 sfide in Calabria. Era un Genoa che tre anni prima era sceso in Seri C per la prima volta nella sua storia. Il 17 giugno del 73 battendo il Lecco 1-0 i Grifoni tornano nella massima serie.E’ il Genoa dei tre futuri allenatori : Simoni,Perotti e Maselli.

A Lecco termina la sua carriera un altro “interno” svedese di talento, Bengt Lindskog,morto il 22 gennaio del 2008. Lindskog arriva all’Udinese dal Malmoe nel 1956 e gioca due campionati in Friuli con la rispettabile media di un gol ogni due partite. Infatti gioca 58 volte segnando 29 reti.Passa all’Inter nel 58 e vi rimane tre stagioni con 102 presenze e 35 gol due dei quali proprio alla sua Udinese il 9 ottobre 60 in Udinese-Inter 0-6 che a tutt’oggi è la sconfitta interna più pesante della storia dei friulani in Serie A e la più ampia in trasferta dell’Inter. Peraltro c’è anche molta Roma in quella partita: doppietta di Angelillo e gol di Zaglio entrambi ex giallorossi.

La Roma ha sempre avuto grandi difficoltà contro il Bologna.Lo dimostra lo “score” che parla di 25 vittorie romaniste contro 17 bolognesi col contorno di 19 pareggi. 

Non vinciamo dal 10/12/72 2-0 con l’Atalanta in casa e non segnamo dalla vigilia di Natale ,gol inutile di Spadoni a Firenze nel 2-1 per i viola.L’11 febbraio 73 arriva all’Olimpico il Bologna con la sua splendida maglia bianca con fascia trasversale rossoblù calzoncini bianchi e calzettoni bianchi con bordo rosso. La Roma ha la maglia porpora con bordi oro calzoncini e calzettoni come il Bologna. Giornata fredda e grigia.La Roma attacca nel secondo tempo verso Curva Nord.Al 71* Franco Peccenini appoggia indietro a Ginulfi che gli sta uscendo incontro.La palla si avvia lemme lemme in rete.Atroce e beffarda.Ci si apre il baratro della retrocessione che eviteremo solo per differenza reti.

Da allora il Bologna l’ho sempre considerata una squadra incubo.La battevamo poco all’Olimpico e speso anzi i rossoblù tornavano a casa con i due punti.

Un Roma Bologna diverso fu quello del 22/10/79. Siamo penultimi.Un punto dopo tre giornate,malgrado Pruzzo.Quel giorno rientra Francesco Rocca dopo l’ennesimo lungo infortunio e all’Olimpico siamo almeno 60.000.In Curva Sud una coreografia con scritto “Rocca Core de Roma”…Kawasaki è il Capitano per una domenica e la Roma si schiera con un’inedita maglia arancione,calzoncini rosso porpora.Vinciamo 2-0 gol di De Nadai al 17* e raddoppio di Pruzzo. Sarà vittoria illusoria.Ci salveremo col 2-2 alla penultima in casa contro l’Atalanta.

Adidas Ilie Nastase le migliori scarpe da tennis che abbia mai avuto. Le indossavo in quella piovosa domenica 22 febbraio 81.La Roma era in completo bianco.Il cross teso di Bruno Conti all’altezza del primo palo e il tiro al volo di sinistro di Falcao gonfiò la rete sotto la Nord zuppa di acqua. Pareggiò subito Dossena e finì 1-1.Uno di quei maledetti pareggi interni che,insieme al gol di Turone annullato a Torino,ci costarono quello scudetto.Il primo gol di Falcao e la sua maestosa esultanza col pugno destro al cielo…ne avremmo viste tante altre. Falcao,Juve-Roma 0-1 1/11/81.Falcao,Roma Bologna 3-1  8/11/81.

La grandezza dell’Uomo Squadra.La palla stava rotolando in porta a Tancredi battuto.Falcao salvò in spaccat e fece ripartire l’azione che si concluse con un suo assist a Roberto Pruzzo che portò in vantaggio la Roma al 45*.Nella ripresa entrò un giovanissimo del 64 già salito alla ribalta.Un grande giocatore.Roberto Mancini che su una palla profonda in area superò con un pallonetto di piatto destro Tancredi pareggiando l’incontro. Ci pensarono Bruno Conti e Pruzzo a darci i due punti,ma di quel Roma Bologna mi rimngono questi due nitidi e fondamentali ricordi.

Avete mai sentito fare “BUUUUUUUUUUUU” ad un bianco ? Noi si.A Klas Ingesson,falegname svedese del Bologna che randellava come un falegname dell’Ikea. La Roma segnava e lui randellava e ad ogni palla toccata era un “BUUUUUUUUU”…quando allo Stadio ancora si rideva.

Come in quel gelido e ventoso sabato sera del 2003 in cui Pagliuca con il girocollo di lana, i guanti e la calzamaglia si presentò sotto la Sud con la maglia a maniche corte color azzurrino chiaro. Quando Cassano,all’epoca ossigenato, segnò il 3-1 sfruttando un suo errore favorito dal vento la Sud lo sbeffeggiò con il più classico “OH PAGLIUCA LEVETE ER PIGIAMA”…

Era il 2 febbraio e tre giorni dopo Cassano di testa ed Emerson con un tiro da 30 metri ci danno la vittoria nella semifinale d’andata di Coppa Italia: Lazio-Roma 1-2…