lunedì, Maggio 13, 2024 Anno XXI


Oggi è uno di quei giorni che ricorderemo per sempre, che potremo raccontare ai nostri figli e ai nostri nipoti.
Non è stata una semplice visita a Trigoria, ma una trasfusione d’amore alla squadra.

Più di 10.000 persone si sono riversate con ogni mezzo fino al Centro Sportivo della Roma, qualcuno facendo due ore nel traffico, altri tre chilometri a piedi.
Chi non è della Roma non potrà mai capire cosa ci spinge a tutto questo, ma come ha detto un nostro amico «non siamo noi che decidiamo se scendere o salire, ma è la Roma che ci prende e ci porta con se».
Quello che è difficile spiegare a chi non era presente è lo sguardo dei giocatori all’ingresso nel campo di allenamento.
Molti di loro hanno giocato in grandi club, altri solo in piccole squadre, ma nessuno di loro aveva mai vissuto una giornata del genere dopo un’eliminazione!!!
Mentre i tifosi di altre squadre vanno a contestare, noi abbiamo scritto una pagina che rimarrà negli annali per l’amore, l’allegria e la compostezza che hanno unito gruppi ultras e famiglie.
Oggi volevo portare mio figlio di nove mesi per la prima volta a vedere quella che spero e credo sarà la sua squadra del cuore.
Il primo giorno di vita l’ho fotografato con la sciarpa di CoredeRoma.
I suoi primi mesi di vita non sono stati semplici: dopo un mese gli era stata riscontrata una infezione molto importante. Mia moglie ed io ci siano alternati per un mese intero vicino a lui, con gli occhi aperti giorno e notte ed abbiamo trasformato ogni pensiero negativo in una grande forza che abbiamo trasferito a lui, facendo cambiare, ne siamo convinti, il corso della sua malattia.
Oggi a distanza di sette mesi avrei voluto fargli sperimentare lo stesso sentimento che noi abbiamo vissuto per lui, e fargli vedere di cosa si è capaci quando l’amore di noi tifosi si riversa sulla nostra squadra, trasformando la sconfitta in promessa di riscatto.
Un piccolo imprevisto mi ha impedito di portarlo a Trigoria, ma oggi ho come rivissuto un film, e non sono voluto mancare, anche se solo per 1 ora, a questo appuntamento.
Scrivo questo nella speranza di portarlo presto a Trigoria, non per incoraggiare la squadra, ma per stappare quella vecchia bottiglia che qualcuno di noi conserva per una «certa occasione», e far risalire qualche amico, che oggi si sente deluso e scoraggiato, su quello strano ottovolante dei sentimenti che noi chiamiamo A.S. Roma.

emanuele corederoma