sabato, Aprile 20, 2024 Anno XXI


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Totti (in zona mista):
“Il rigore? Come sempre, senza parole. Niente di nuovo. In tribuna si è visto pure meglio”.

De Rossi(a Sky)
Il fallo da rigore commesso su Balotelli.
“Penso che l’episodio sia evidente, c’è un bel po’ di frustrazione in più, perché non è il primo, è una serie illimitata, innumerevole, di episodi che segnano sempre questa sfida. Io levo la gamba, lo dico all’arbitro, che è anche vicino. Non so cosa dire, non ho parole”.
Si ipotizza un contatto stinco contro stinco
“Innanzitutto, la cosa grave in Italia è che gli arbitri non possono parlare, non possono dare le loro spiegazioni. A volte vengono attaccati e non possono dare le loro motivazioni. Penso di non fare torto a nessuno se dico che lui mi ha detto che non l’ho toccato, che ha visto che ho tolto la gamba e che, secondo lui, lo prende Motta con l’anca. Da dove stava lui si vedeva che levavo la gamba, magari da dietro, un’azione più concitata, era più difficile da vedere. Però, ha detto che è stato Motta a prenderlo con l’anca”.
Un gran gol di testa che serve a sminuire un po’ l’amarezza?
“Ero contento, ma questa cosa non la sopporto. Divento matto, perché non è la prima volta. È l’ennesima situazione”.
E’ per i trascorsi d Inter-Roma sfida infinita o per i due punti persi?
“Se dicessi che l’Inter non c’entra niente, e che si tratta solo di un problema di danno alla Roma, direi un bugia. Ripeto, ci sono dei precedenti, tanti. Ma è la gestione dell’arbitro in campo, sul calcio d’angolo vai a dirgli di guardare che mi tengono la maglietta, per cercare di aiutarlo. Parti, la maglietta te la strappano, te la tirano, ma lui sta li e ti guarda. Poi, arrivi a fare della considerazioni pesanti, sperando che sia solo scarso e disattento. Sicuramente l’arbitraggio in Italia è difficilissimo, ancora di più che negli altri paesi. Però, vengono tratti in inganno sempre nella stessa maniera, sempre dalle stesse parti. Allora, uno fa delle riflessioni che, magari, adesso, possono essere un po’ più pesanti di quanto non lo siano quando le si fanno con la mente più rilassata, ma che non portano a delle conclusioni differenti. Almeno a me. L’ho detto l’altro anno e c’è stato molto clamore dietro. Qui si arrabbiano tutti, ma io dico quello che penso, altrimenti qui non ci vengo. Quando vengo, dico quello che penso. Io lo spero vivamente, ma ho i miei dubbi che possa vincere uno scudetto con la Roma, che è il sogno più grande della mia vita. L’altro anno l’ho perso così. Quindi, il nervo sarà scoperto per tutta la vita”.

De Rossi (alle radio):
“Oggi è la punta dell’iceberg. Ci succede tutti gli anni. Abbiamo provato di tutti i colori, fatto casino le prime volte, mantenuto profilo basso altre. In campo vengono fuori cose che non stanno né in cielo né in terra. Meritavamo di più, quando succedono queste cose viene messo in ombra quello che abbiamo fatto. Loro hanno una squadra fantastica, ragazzi di diciotto anni fortissimi, molti campioni. Credo vincere così sia frustrante anche per loro”
Sei sicuro siano frustati per questo?
“Io mi sentirei così. Sono tornato da Napoli contento perché avevamo vinto su un campo ostile. Poi quando mi hanno detto che il gol era in fuorigioco mi è dispiaciuto. Quello è stato un episodio. A noi quest’anno ne sono successe di tutti i colori”.
Possono essere decisivi questi punti persi?
“La Roma dovrà giocare pensando ai punti persi all’inizio. Senza quell’inizio non sarebbero decisivi questi punti per arrivare in Champions League. Non sia mai questi punti persi siano decisivi. La Roma con la qualificazione ci mangia anche, si va a toccare una cosa troppo importante. Noi ci autofinaziamo”.
Quanta amarezza c’è?
“L’amore che ho per tutto quello che mi circonda per la squadra, i compagni, è tutto più grande di quello che combinano questi arbitri. Non potete immaginare cosa significhi per me pensare se mai potrò vincere uno scudetto qui. Uno che potevo vincere è andato così. Io non mi pento per quello che ho detto l’anno scorso e in tutti i campi dove vado mi dicono che avevo ragione”.
Rizzoli è anche uno dei migliori, come gli altri che hanno arbitrato Inter-Roma in questi anni…
“Pensa come siamo messi. È un peccato. Ho detto parole pesantucce, spero che sia difficile anche per Rizzoli commentare il suo operato. Io gli dicevo: ‘occhio che mi tengono la maglia’. Entro in area, me la tengono lui mi guarda come nulla fosse. Io non mi butto mai. Provo ad aiutarli. Io non voglio farmi aiutare, nessuno ci deve aiutare”.
È labile il confine tra negligenza e premeditazione.
“Se uno ha prove le deve dire. Dire che ci sia qualcosa dietro lascia il tempo che prova. La cosa è che siamo danneggiati in modo palese. Sarà negligenza e incapacità. Se io passassi sempre palla agli altri uno penserebbe: ‘ma che lo fa apposta?’.
Mourinho dice che non era rigore
“Lui mi piace molto. Non dice mai cose banali. Ha detto due cose non banali ma non giuste. Ognuno tira acqua al suo mulino”.
Adesso vorreste la prova tv per Balotelli?
“A me non frega niente se squalificano Balotelli, non ce l’ho con lui. Se gli danno la prova tv o meno non mi interessa”.

Spalletti (a Sky)
Amarezza per la vittoria sfumata?
“Sono convinto che sia stato uno spettacolo bellissimo, dove si sono confrontate due squadre che hanno giocato un buon calcio, che hanno fatto grandi cose. E’ chiaro che c’è amarezza per un risultato perso, che la squadra si era guadagnato sul campo. Di conseguenza, diventa difficile essere contenti e tranquilli, perché non si può fare sempre queste prestazioni così. Poi, arrivavamo da qualche giorno di critiche, venute dallo sviluppo della partita in Champions. Ogni tanto diventa difficile mantenere questi livelli, questi ritmi, queste intensità e attenzioni. Per cui, sono punti persi importanti”.
Il rigore su Balotelli?
“A me, dalla panchina, ha dato l’impressione che si buttasse. Ora ho la conferma”.
Dalla panchina avete avuto la sensazione che l’arbitro volesse dare rimessa dal fondo e non rigore?
“Non lo so. Balotelli butta la palla avanti, entra tra gli uomini e si lascia cadere. E’ talmente evidente, nonostante quello che si voglia cercare, nonostante gli opinionisti. E’ l’evidenza che parla, questo non è rigore. Poi, è chiaro che si può accettare tutto. Sentivo qualcuno che diceva che era rigore, ma bisogna far smettere di parlare i tesserati, altrimenti si rischia di far confusione, perché poi quelli che stanno zitti passano per dei coglioni, e nessuno ci vuole passare. Partita chiusa sul 2-0, riaperta dal ritorno dell’Inter, poi richiusa. Era chiusa. Non c’è una squadra che ha abbassato o no. La partita era chiusa, se non ci fosse stato l’episodio strano, come questo. E’ abbastanza evidente. E’ quattro anni che veniamo a giocare qui con me in panchina e nella valutazione dell’episodio diciamo che siamo sfortunati”.

Spalletti (a Mediaset)
“Dalle mie parti si dice che dove c’è un furbo c’è un bischero: e io la parte del bischero non la voglio fare. Proprio per questo ribadisco che i tesserati dovrebbero stare zitti, altrimenti si prendono dei vantaggi sugli avversari. Sono episodi che ci possono stare, ma vista come era andata la partita se doveva esserci un episodio fortunato doveva semmai essere a nostro favore. E non è giusto che Mourinho dica queste cose…”.

Spalletti (a Roma Channel):
“Abbiamo fatto una grande prestazione e per quello che ha prodotto la squadra e l’episodio dubbio che può fare la differenza doveva essere dalla nostra parte ma così non è stato. Siamo sfortunati, in 4 anni che veniamo qui se si va a fare una analisi si va a trovare sempre qualcosa, purtroppo va accettato ma c’è il conforto sulla grande prestazione che ha fatto la squadra. Qui ognuno può dire quello che vuole, noi abbiamo pochi commentatori alle televisioni e la gente non sa che quello che dice quelle cose alla tv sia di parte, bisogna non far parlare più i tesserati degli errori arbitrali. E’ evidente che Balotelli va a cercare il contatto e ci prende anche per il culo, è una cosa bruttissima, se un mio calciatore facesse così vorrei venisse espulso, è una cosa bruttissima, vedere questo con tutte le tensioni che ci sono è bruttissimo. Non ci dobbiamo far travolgere d questo episodio, anche se l’entusiasmo può fare la differenza, dobbiamo gestirla all’interno dello spogliatoio. Santon e Motta? Hanno fatto benissimo, ma entrambe le squadre meritano l’applauso per quello che hanno fatto vedere questa sera. Brighi? Ha le qualità, nello stretto non ha molta qualità tecnica, ma quando si inserisce diventa un bell’abbinamento con Baptista e con Totti, come fa Perrotta, e ti da una mano quando la squadra ripiega, ha fatto un grandissimo lavoro. Panucci? E’ bastato vedere dopo un periodo che ha voluto rimettere le cose a posto e si è accorto dell’errore, quello che mi da fastidio è che non sia stato aiutato da quelli che gli sono vicino perché gli hanno dato ragione, quelli devono avere un senso di colpa, noi abbiamo fatto tutto con chiarezza”.

Panucci (a Sky)
Emozionato questa sera?
“Emozionato no ma un po’ in tensione, sono felice di essere rientrato dopo questo periodo e mi dispiace che non abbiamo portato a casa i tre punti”.
Il rammarico di questa sera?
“Rammarico è che la partita l’avevamo chiusa al primo tempo e poi loro l’hanno riaperta, il rammarico su un rigore che sembra non esserci e poi sul cross di Figo ci hanno fatto il tre a tre e quindi c’è grande rammarico però c’è la consapevolezza che siamo una squadre forte, in salute che se la può giocare con chiunque”.
Tirata d’orecchie per te…
“Me le sono tirate da sole, nella vita non mi sono mai tirato indietro dalle mie responsabilità, ho sempre cercato di affrontare la vita con il cuore e con il cuore a Napoli ho sbagliato perché pensavo di giocare. Mi sono preso le mie responsabilità e per la prima volta mi sono chiuso in me stesso,non avevo più sorriso e non avevo più voglia di fare niente e quando sono uscito dalla lista Champions mi sono chiuso ancora di più. Dopo quattro, cinque, giorni è stato come voler tornare indietro, richiamare la fidanzata che è questa maglia, che indosso da otto anni, ma nulla toglie che a Napoli ho sbagliato. Credo che ammettere i propri errori sia un gesto di umiltà, probabilmente, le scuse, arrivano tardi ma sono una persona orgogliosa e magari ci metto un po’ più degli altri”.
Perché il ritardo delle scuse?
“Perché mi sono chiuso in me stesso, ero veramente giù, il fatto di non essere nella lista Champions mi ha fatto chiudere ancora di più, ma non è stata una questione di ritardi è che ero veramente giù. Era successo un casino troppo grande. Meglio tardi che mai non voglio che nessuno metta in dubbio il mio legame con la Roma che dura da otto anni e credo di essere sempre stato una persona che in campo e nello spogliatoio ho sempre dato il suo contributo. Poi nella vita, capita di commettere degli errori mi assumo le mie responsabilità ma credo di essere sempre stato molto corretto e onesto all’interno del gruppo. Il ritardo non è una mancanza di rispetto alla maglia della Roma, basta vedere quello che ho fatto nel passato e comunque mi assumo le mie responsabilità e mi riscatterò in campo”.
Sul futuro…
“Dare un contributo a questa squadra per la Champions, cerco di finire questi mesi con la massima serietà, poi si vedrà”.

Panucci (a Roma Channel):
“Siamo amareggiati perché abbiamo fatto una grandissima partita e questo rigore che dal campo avevo avuto la sensazione che non ci fosse. C’è amarezza ma la prestazione è di grandissimo livello. Finalmente torno a sorridere, ho complicato tutto io però sono felice dopo un mese infelice. Mi prendo tutte le responsabilità, ho sbagliato per amore perché se avessi voluto andare via sarei stato zitto in panchina e invece ho sempre pensato di non lasciare mai questa maglia per cui ho grande rispetto. Ho sbagliato e ho preso le mie responsabilità e chiedo scusa ancora a tutti ma nessuno deve mettere in dubbio il mio rispetto per questa maglia che ho sempre onorato. Ora cercherò di dare un contributo a questa maglia che ne ha bisogno fino a fine stagione. Balotelli? E’ un talento straordinario, ma un campione passa anche attraverso il rispetto, è un problema dell’Inter e a noi interessa poco, è lui che deve capire che non sono gli atteggiamenti giusti. Questi punti persi sono determinati anche per il morale. Stare ad arrabbiarsi a Milano è capitato tante volte, Collina valuti questo. Noi dobbiamo dimenticare e pensare all’Udinese, l’atteggiamento giusto è di tenere la testa sulle spalle e non fare come ho fatto io a Napoli, ma a Milano subiamo sempre delle ingiustizie. La Champions? Abbiamo tutte le potenzialità per passare il turno perchè le inglesi fuori casa sono diverse. Noi siamo la Roma e abbiamo più esperienza, a me dispiace non giocarla ma devo pagare per quello che ho sbagliato, di solito non vado allo stadio se non gioco ma questa volta andrò al campo perché il gruppo è importante. Io cerco di mantenere sempre l’umiltà e mi auguro che dopo giugno ci sia un giocatore che dia quello che ho dato io per 8 anni, non toglietemi quello, non è giusto”.

Brighi (alle radio):
“Eravamo sul 3-1 era quasi chiusa, sul 3-1 un rigore così e poi si sono gettati in avanti. Potevamo chiuderla, ma penso quell’episodio sia stato determinante”.
Quanto erano importanti i due punti per la classifica?
“Sì, potevamo vincere erano due punti molto importanti. Buona la prestazione nonostante le difficoltà e gli infortuni. Guardiamo al futuro fiduciosi”.
Ci ridici cosa pensi del rigore?
“Rigore molto dubbio sul 3-1, la partita la stavamo portando a casa. È stato determinante”.
Succede sempre qui a San Siro.
“Quest’anno anche in Coppa Italia. Il rammarico è maggiore perché succede spesso, andiamo avanti sperando non si ripeta più”.
Nonostante le assenze, grande partita.
“Brutto per questo. Scendiamo in campo per fare la prestazione, poi magari per colpa non nostra non riusciamo a portare a casa le partite”.
Hai rivisto l’episodio?
“Si vedeva subito che cercava il rigore, da quando è partito in area”.
Oggi una grande prova in un ruolo inedito.
“Ogni volta dobbiamo fare la conta degli assenti, un peccato, vincere qui sarebbe stato tanta roba”.

Mourinho(a Sky)
“Oggi possiamo dire che è un punto d’oro. Ho visto una reazione della squadra che non si è mai arresa. Il terzo gol che abbiamo preso è un po’ naif. In molte situazioni abbiamo troppo fair paly. Siamo stati in grande difficoltà, senza Ibra che è un giocatore fondamentale per noi, in una settimana che a livello psicologico e fisico contro il Manchester abbiamo speso moltissimo. Sul 3-1 per la Roma pensavo che fosse persa, ed invece i miei ragazzi hanno avuto molto carattere”.
Si può dire Crespo eroe per caso?
“E’ vero. Se Ibra gioca questa partita, Crespo non sarebbe stato nemmeno in panchina. Sono soddisfatto per lui, perchè è una persona fantastica, che non conosce bene il suo futuro, tutti vogliono giocare ma è impossibile metterli tutti in campo”.
Giudizio sul rigore concesso all’Inter?
“E’ rigore, per me è netto. Mario è stato intelligente ad inserirsi tra due giocatori e prendersi il fallo”.

Crespo (a Sky)
Gol decisivo per il 3-3 finale: cosa c‘era in quella esultanza?
“Un po’ di tutto, un po’ di rabbia, un po’ di sfogo, un po’ di orgoglio, perché non è una casualità. E’ frutto dello sforzo che faccio per mantenermi vivo e il mister e la società sanno che possono contare su di me a 360 gradi. Darò sempre il massimo in ogni minuto che mi toccherà giocare”.
Non ti dispiace un po’ il fatto di essere stato accantonato in Champions League: c’è un perché, riesci a darti una spiegazione?
“No, sinceramente no. Però, uno deve accettare. Un professionista serio sa che queste cose possono succedere. Non rimane altro che lavorare duramente ogni giorno, tentare di dare il massimo per farti trovare pronto quando ti danno una possibilità”.
Come si spiega la differenza tra il primo e il secondo tempo dell’Inter?
“Magari abbiamo pagato un po’ il clima e la tensione della partita con il Manchester United. E’ nomale che dopo una partita così dura e delicata, hai una calo di tensione, che abbiamo pagato nei primi 45 minuti. Nel secondo tempo abbiamo dato tanto per cercare di ribaltare il risultato”.
Crespo chiude con una dedica.
“E’ una cosa per me molto importante, perché voglio dedicare questo gol alle mie bimbe che, sicuramente, erano davanti al televisore”.