mercoledì, Maggio 01, 2024 Anno XXI


All’Olimpico di Torino si è girata la versione calcistica di Vacanze di Natale 2007, patetica imitazione dei film del genere “panettone cinematografico” che ha fatto la fortuna dei  fratelli Vanzina e non solo. I cineasti nostrani, infatti, si sono immaginati, e gli incassi gli hanno dato ragione, che il popolo natalizio, appesantito dalle libagioni della triade triglicerica: cenone della vigilia, pranzo di Natale, pranzo di Santo Stefano, potesse essere particolarmente incline a smaltire la digestione nel buio di una sala cinematografica, dove se ti appennichi non se ne accorge nessuno e il rutto può essere tranquillamente scambiato per un segno di approvazione o per una battuta del film. La Roma ha interpretato con grande applicazione la pigra svogliatezza vacanziera che è nel cliché del generone romano-godereccio e il Torino le ha fatto da contraltare immettendo nell’improvvisata sceneggiatura quelle gag che hanno fatto la fortuna del cinema di cassetta. Imperdibili la mimica di Novellino dopo l’espulsione e lo scontro alla Stanlio & Ollio tra Rosina e Di Michele incapaci in due di segnare a porta vuota cogliendo un palo tra l’ilarità del pubblico pagante. Spalletti, invece, compenetrato perfettamente nel ruolo professorale assegnatogli dello spot appena girato, ha deciso di calarsi definitivamente nella parte dell’entomologo, specializzato in mirmecologia, che ormai lo assorbe praticamente dall’inizio del campionato, da quando, cioè si è posto come impegno categorico quello di dedicarsi allo studio delle formiche su tutti i campi della serie maggiore. Quelle dell’Olimpico nostrano ormai le conosce talmente bene da chiamarle per nome, e tal Ginetta pare sia la sua preferita, e quindi è comprensibilmente più attento e concentrato quando va in trasferta. Tollereremmo maggiormente questa sua estraniazione contemplativa se almeno gli servisse ad imparare qualcosa, perché è evidente che l’organizzazione di gioco della Roma attuale non è minimamente parente a quella di un ordinato formicaio dove, diversamente dalla Roma, si attacca e ci si difende tutti insieme. A meno che questa sindrome contemplativa non sia indotta da una sorta di immedesimazione del Mister col mondo delle formiche cinematografiche, considerando la somiglianza tra lo stesso Spalletti e Flick, l’indomito protagonista di A Bug’s life il quale, però, manifesta nel film una reattività di fronte alle avversità che al nostro difetta cronicamente. Più realisticamente il mondo delle formiche deve attrarre particolarmente Spalletti perché lo fa sentire un gigante in un mondo di nani, più o meno quello che dobbiamo sembrargli noi che ci rodiamo il fegato quando, attonito e pensieroso, ci dedica uno sguardo distratto dalla panchina. Al Mister, che forse quando ha rinnovato con la Roma si è riconosciuto in Walter Matthau in E’ ricca, la sposo e l’ammazzo, ci permettiamo di ricordare che Anche le formiche, nel loro piccolo, s’incazzano… Non è ancora un film, ma potrebbe diventare presto un reality show. Post scriptum Ci sono domeniche, come questa, che vorresti dimenticare in fretta, ma per fortuna ci sono accadimenti lieti che te le faranno ricordare per sempre… Ben venuta al mondo Beatrice e un mondo di auguri a mamma Barbara e a papà Fabio, meglio noto come lo Sciamano.