Il nostro commento sull’ennesima tragedia che si consuma in seno alla nostra squadra gestita in maniera raffazzonata, senza anima e senza cuore ma anche senza lungimiranza da tristi figuri che risiedono tra le brume anglo-americane è quasi pleonastico.
Non c’è tifoso, non c’è sportivo, non c’è persona, che possa comprendere e/o avallare la scelta di questi personaggi di non rinnovare il contratto a Daniele De Rossi.
Decidere di privarsi dell’uomo, del capitano, dell’amico, del guerriero, del simbolo, dell’uomo-spogliatoio, di uno dei figli prediletti della nostra città è talmente autolesionistico che ci fa pensare che ormai sia stata varcata quella sottile linea rossa … e gialla che demarca il confine tra la lucidità e la follia.
Dopo che il signor James Pallotta ha pensato bene di inimicarsi i tifosi della curva sud (unico e inimitabile dal 1927 ad oggi), ovvero del tempio, del luogo in cui viene custodito il fuoco sacro della romanità calcistica, provvedendo ad etichettarli(ci) come fottuti idioti; Continua >>
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