lunedì, Maggio 12, 2025 Anno XXI


da Il Messaggero – lasignoraingiallorosso.it

Luis Enrique ha citato tre giocatori per la Roma del futuro: Francesco Totti, ovvio; Daniele De Rossi, ci mancherebbe; infine, Simone Perrotta e qui qualcuno si è stupito, come a dire: Simone è l’intruso. Invece Perrotta resta uno dei preferiti di ogni allenatore, da Spalletti in poi. Tecnici vecchi e nuovi. E’ all’ottava stagione nella Roma, chiuderà a dieci. Non male. “Ho firmato un anno, più l’opzione per il secondo, che scatterà automaticamente in base al numero di presenze. A Roma ho intenzione di finire la mia carriera“, precisa Simone, ora “rifugiato” tra il mare e le colline della Calabria, la sua terra.

Simone PerrottaPerrotta, s’è detto che il suo contratto sia arrivato per iniziativa della vecchia proprietà, non di quella nuova.
“Rosella Sensi mi ha assicurato che anche DiBenedetto ne era a conoscenza, così come Unicredit. C’è stato dato l’ok direttamente da Fiorentino. Nulla di losco, dunque“.

Al ritorno dalla vacanze troverà una Roma diversa.
“Sensazioni strane, si chiude un capitolo. Del resto il cambiamento era atteso“.

Ci ha rimesso Montali.
“Perdiamo un dirigente con la “D” maiuscola, un uomo di sport, uno carismatico. In alcuni momenti difficili della passata stagione, ci ha dato una grossa mano“.

Ritroverà Baldini.
“Felice per questo. Franco mi ha voluto alla Roma, è venuto a prendermi a Verona nell’ormai lontano 2004, ho fatto il viaggio con lui in macchina“.

Ha parlato di momenti difficili nella passata stagione: quali?
“E’ stato un anno vissuto nella precarietà, non si capiva chi potesse prendere le decisioni. Se non hai alle spalle una guida sicura, pure il resto si indebolisce. Vengono a mancare le certezze”.

Non le sembra un alibi?
“Voi tendete sempre a trovare un solo colpevole. Siamo stati un po’ tutti scombussolati, distratti, ma Continua >>

da iltempo.it

DoniUn peso. Nel bilancio della Roma costretta a tagliare le spese e nella testa di Doni che non vede l’ora di togliere il disturbo ma vuole farlo a condizioni ragionevoli. Il divorzio è inevitabile e complicato al tempo stesso: di mezzo c’è uno stipendio da due milioni e mezzo netti per la prossima stagione, più un accordo per rinnovare il contratto di un altro anno firmato nel 2008 e mai ratificato dalla società: ora c’è il serio rischio di scatenare un contenzioso legale. Il portiere non ha ancora trovato una sistemazione e Sabatini ieri ha provato a forzare la situazione. «Se fossi in Doni – dice il ds – farei di tutto per mettermi in discussione e mettere in difficoltà chi in questo momento gli sta chiedendo di andare. Deve scattare l’orgoglio che è una delle qualità più importanti per un calciatore. Quando si è in difficoltà bisogna accettare la sfida a dispetto dei soldi, non sopportare le cose». Il portiere, in vacanza a Ribeirao Preto in Brasile, è stato informato delle dichiarazioni del dirigente e non si è fatto pregare per raccontarci la sua verità. Come risponde Sabatini? «Non ho ancora mai parlato di persona con lui. Mi dispiace dover apprendere il suo pensiero leggendo un’intervista. Sono sempre stato pronto a rimettermi in gioco e già l’anno scorso ho dato la mia disponibilità a lasciare la Roma. Dopo aver firmato un accordo di cinque anni nel 2008 e aver dato un ginocchio per la causa della Roma non sono disponibile a regalare anche dei soldi». Continua >>