venerdì, Luglio 18, 2025 Anno XXI


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MF-DOW JONES – “Quello dell’As Roma è uno dei dossier che Clessidra ha allo studio in vista di possibili investimenti”. Così un portavoce della società guidata da Claudio Sposito ha commentato le indiscrezioni riguardo a un possibile investimento nella squadra giallorossa.

Il portavoce ha anche specificato che “se il progetto avrà degli sviluppi che vedano coinvolti banche e imprenditori seri, il dossier potrebbe essere analizzato” ed entrare quindi in una fase operativa. Il titolo As Roma è poco reattivo e viaggia sulla parità in Borsa a 0,915 euro a fronte del -0,60% dell’indice All Share.

Secondo Il Messaggero di sabato, Clessidra è interessata a esaminare il dossier all’interno di una cordata. Di questa, secondo il quotidiano, potrebbero fare parte Francesco Angelini e Unicredit. La Roma per ora rimane di proprietà della famiglia Sensi, almeno fino a quando non si trova un compratore.

Della cessione del club giallorosso continua a occuparsi Rotschild in qualità di advisor. Secondo quanto riportato di recente da MF il 100% della As Roma, in base alla stima indicata nell’accordo tra Unicredit e Italpetroli, varrebbe 150 milioni di euro. Il multiplo implicito Ev/ricavi sui dati 2008-2009 è di 0,92 volte.

IL ROMANISTA (D.GALLI) – BEATI quelli che ci saranno. Beati quelli che sabato notte balleranno sul mondo di Milano, che innalzeranno i nostri color, che canteranno al ritmo dei tacchetti di Vucinic e accarezzeranno la Roma al posto di chi la Roma se la vedrà da casa, nei pub, con gli amici o i parenti. O in una solitudine solo apparente. Perché chi tifa Roma, oltre a non perdere mai, non è mai solo.
Sarà una trasferta d’altri tempi. Maestosa, imperiale, romanista e non solo romana: ci saranno pure quelli del neonato (evvai!) Roma Club Milano. Dicono che alla fine saremo in ventimila. Perché ci hanno dato tre anelli e un pezzetto e ce li prenderemo tutti.
Indipendentemente dal volere di Eupalla, per dirla alla Brera, questo Inter-Roma sarà una trasferta indimenticabile. Nel 2007 e nel 2008 eravamo in diecimila. Ora siamo, fonte Inter, oltre quattordicimila. Ci sono altri seimila posti a disposizione di chi ha voglia di correre assieme alla Roma sul prato di quella che chiamano la Scala del calcio.
Quelli che restano sono postacci. Non si vede un granché, e infatti li svendono. Gli ultimi biglietti, perché il resto è andato tutto esaurito, sono di terzo anello blu. Prezzo 14 euro. Li trovate fino alle 19 di domani nei punti Lottomatica di mezza Italia. Mezza. Lazio, Abruzzo, Campania, Marche, Molise, Toscana e Umbria. Ma quando qualcuno scrive che alla fine saremo ventimila, mica sbaglia. Interpreta una sensazione. Primo, perché la capienza complessiva grosso modo è quella. Secondo, perché alla fine i romanisti più sfortunati, quelli lontani dal centro del mondo che conta – Roma e dintorni – o si sono fatti comprare il biglietto da amici e parenti più fortunati, oppure si sono turati il naso e hanno acquistato i tagliandi riservati agli interisti. Perché – e potevate scommetterci, a loro della Supercoppa non importa granché. Senso d’appartenenza prossimo allo zero, tifo idem, boria a go-go, molti non torneranno dalle ferie. Meglio. Lasciateci San Siro. Lo invadiamo noi.

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