martedì, Maggio 13, 2025 Anno XXI


da Il Romanista

Francesco TottiMa poi cosa c’è di male nel dire, anche da frate, che «mi hanno rubato due scudetti? » Siccome la memoria va sempre rinfrescata, ci sono una serie di episodi che è meglio non dimenticare. A partire dalla stagione 2007-2008, chiusa dalla Roma con tre punti di ritardo dall’Inter (ma praticamente uno, visto che il pareggio del Catania all’ultima giornata arrivò quando ormai i nerazzurri avevano vinto a Parma). Totti all’epoca fu deferito per aver parlato di «aiutini», che poi erano soprattutto “aiutoni”. I più eclatanti? Inter-Atalanta 2-1, il gol del 2-0 è irregolare: Cruz segna, ma prima spinge Carrozzieri. Negato, poi, un rigore netto all’Atalanta, per fallo di Maxwell su Ferreira Pinto. Nel finale, viene espulso Simone Inzaghi, ma il rosso è il frutto di una simulazione del portiere interista Julio Cesar, che finge di aver preso un colpo dall’attaccante avversario. Siena-Inter 2-3, sullo 0-0 viene concesso un rigore ai nerazzurri per un fallo inesistente su Cruz. Anzi, è l’argentino a commettere un’irregolarità nei confronti di Codrea. Non concesso, invece, un penalty al Siena per un fallo su Locatelli. Inter-Parma 3-2, Gervasoni non concede un rigore al Parma per un fallo di Cordoba su Corradi. Poi, sul 2-1 per i gialloblù, dà un penalty inesistente all’Inter: Couto, nel tentativo di deviare un tiro di Ibrahimovic, tocca il pallone con la testa e forse lo sfiora con la mano, peraltro involontariamente. Il difensore viene anche espulso. Inter-Empoli 1-0, l’arbitro Tagliavento concede un rigore ai nerazzurri per un inesistente fallo di mano di Vannucchi. Inter-Roma 1-1 invece è ancora ben viva nella memoria, con la mancata espulsione dell’allora interista Burdisso e l’assurda espulsione di Mexes sull’1-0 per la Roma. Il conto è facile: l’Inter ha avuto 9 punti in più rispetto a quanti se ne era meritati sul campo, che fanno 11 se contiamo anche lo scontro diretto (Zanetti pareggiò al 90’). E quest’anno? Non è stato tanto diverso. Cominciamo dalla fine: Siena-Inter, arbitro Morganti. Sullo 0-0 Rosi crossa dal fondo, Thiago Motta cadendo muove il braccio e tocca il pallone con lo stesso. Per lo stesso identico fallo, la Roma si è vista assegnare un rigore contro – decisivo – a Livorno dall’arbitro Gervasoni, sì, quello di Inter-Parma di due anni prima. Tralasciando altri torti subiti dalla Roma, ci sono poi altri «aiutini» all’Inter. In Inter- Roma (1-1), ad esempio, Vieira spacca lo zigomo a De Rossi, Muntari sgambetta Menez a palla lontana pur essendo già ammonito. Risultato? Neanche un cartellino per Vieira, ammonito Menez per proteste. Serve altro? Certo che serve: Cagliari-Inter 1-2, Maicon spinge Matri solo davanti a Julio Cesar. Orsato lo ammonisce. Forse non era chiara occasione da gol? Inter-Napoli 3-1, l gol del 2-0 di Milito è in fuorigioco, Trefoloni lo concede. Inter-Fiorentina 1-0, ma sullo 0-0 l’arbitro Damato, tifoso dell’Inter (non lo ha mai smentito), non concede un rigore per fallo di Samuel in area su Gilardino. Un minuto più tardi Comotto compie lo stesso fallo su Milito, ma in quel caso è rigore. Damato è anche il protagonista della frettolosa espulsione di Sissoko in Inter- Juventus. Chievo-Inter 0-1, rigore non concesso al Chievo per fallo di Cordoba su Pellissier, al 96’ Pierpaoli non vede nemmeno un netto fallo di mano di Quaresma, che toglie la palla dalla testa di Yepes in area. Inter-Siena 3-2, la punizione di Sneijder che dà il pareggio all’Inter è originata da un non-fallo di Brandao, che salta insieme a Samuel. Udinese-Inter 2- 3, negato un rigore ai friulani per fallo di Sneijder su Cuadrado. Altri conti? Sono almeno 8 punti in più (e ci sono altri episodi). E il tifoso interista Damato (non lo ha mai smentito) è stato mandato ad arbitrare Roma-Sampdoria.

L. Pelosi

da repubblica.it

Francesco TottiFrancesco Totti deferito. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha deciso di deferire il capitano della Roma Francesco Totti per alcune delle frasi dette alla stampa durante il ritiro giallorosso. In particolare a portare il numero 10 romano sul banco degli imputati la frase rivolta all’Inter: “Magari gli altri sono più forti, ma hanno sempre qualche favore dalla loro. Ci hanno rubato due scudetti”. Deferita per responsabilità oggettiva anche la società. Il deferimento non coglie però di sorpresa il capitano, che già era stato informato della possibilità, il giorno dopo la conferenza incriminata. Dal ritiro, Totti per il momento preferisce non commentare, reagendo con il silenzio alla notizia che gli viene riferita in albergo, poco prima del pranzo.


Nota di CdR: il deferimento di Totti è l’ennesima “mandrakata” dei padroni del vapore… Dopo aver visto come la giustizia sportiva si è mossa nei confronti di Preziosi e Moratti (ricordate l’affare Milito?), temiamo che Stefano Palazzi non sia sempre solerte come quando c’è di mezzo Totti… Secondo Orwell la giustizia è uguale per tutti, ma per qualcuno è più uguale che per altri, dalle parti nostre il concetto si è evoluto: la giustizia è uguale per tutti, ma l’applicazione della stessa no…
Occhio che, poco dopo che avete deferito il Capitano per motivi analoghi, è scoppiata “calciopoli”!

Roman tattoo: Andrea da Faleria

da romanews.eu

Le dichiarazioni di JULIO SERGIO in conferenza stampa. Il brasiliano deve riferire in merito all’infortunio subito questa mattina in allenamento.

Julio SergioUn tempo terzo miglior portiere, oggi rivelazione. Confermerai quanto fatto la scorsa stagione?
“Vedremo a maggio, poi diremo. Io ero il terzo, ho fatto quello che potevo fare e spero di fare ancora meglio”

Una stagione bella per te e per la Roma. Come vedi i compagni?
“Secondo me sta nascendo una squadra forte, con giocatori importanti. Una squadra matura che può fare bene”.

Dove può arrivare la Roma?
“Meglio dello scorso anno, non abbiamo infortunati. Possiamo partire più forti. Anche le altre squadre sono forti. Dobbiamo mettercela tutta, ma in campo daremo il massimo. E’ difficile dire vinciamo lo scudetto, ma secondo me possiamo vincere”.

Tuo obiettivo?
“Io devo giocare partita dopo partita. Per me è la stessa cosa, giocare un’amichevole o in Champions. Io devo fare bene ogni partita ed essere tranquillo”.

Sei pronto per la Nazionale?
“L’anno scorso dicevano che non ero pronto per giocare con la Roma… Non si sa mai cosa può succedere”.

Su Ranieri
“Lui cura molto la fase difensiva, abbiamo grandi giocatori e possiamo fare gol in qualsiasi momento. I nostri campioni possono decidere la gara in qualsiasi minuto, quindi se riusciamo a non prendere gol abbiamo le chances di vincere”.

Sull’infortunio
“E’ un affaticamento, sono un po’ stanco. Meglio fermarsi adesso”.

Sei d’accordo con Totti che manca un difensore?
“Io mi trovo bene con chi sta qui, deve rientrare Juan. Se arriva Burdisso, faremo ancora bene”.

Su Doni
“E’ un compagno di squadra, come gli altri. Gli amici sono quelli con cui andavo a scuola. Non voglio continuare a portare avanti questa cosa”.

E’ più difficile questa stagione per te?
“E’ più difficile perché dobbiamo giocare la Champions League, non solo per me. Io devo essere pronto in qualsiasi momento per fare bene”.

Ti vediamo spesso con Adriano, come lo trovi?
“Bene, lo conscevo da prima. Ha un cuore grandissimo, è una persona che vuole sempre fare bene a tutti. Speriamo possa fare bene come calciatore. Le qualità ce le ha per fare la differenza”.

Sui compagni di difesa, ce n’è uno che preferisci?
“No, ognuno gioca in maniera diversa. Io devo fare bene con loro, se gioco in porta. Poi spetta a Ranieri decidere chi gioca”

L’aspetto psicologico, qualcosa è cambiato sei partito da terzo e sei diventato titolare.
“Dal primo giorno che sono arrivato, volevo giocare. Devo fare bene e guadagnare la fiducia per far sì che succeda questo. Certo, adesso mi guardano in una forma diversa. E’ il quinto ritiro che faccio con la Roma e i tifosi mi guardano in modo diverso. Ora gioco la domenica e il mercoledì e quindi mi trovo, ovviamente, meglio rispetto a due anni fa”.

Due preparatori diversi
“Ognuno ha la sua maniera di lavoro. Loro insieme fanno la differenza per me, sono due persone che parlano molto. Io faccio in un modo, Lobont fa in un altro modo. Noi dobbiamo imparare da loro. Noi dobbiamo parare la domenica, solo questo”

Tecnicamente dove pensi di dover migliorare?
“A giocare con i piedi, a uscire, sotto tanti aspetti. Ogni allenamento imparo qualcosa anche con i ragazzi che sono qua. Uno è italiano, uno è romeno e sono due scuole diverse rispetto alla mia, che sono brasiliano”.

Sul pallone dei Mondiali
“Il pallone fa la differenza. Questi che cambiano tanto direzione sono ancora più difficili da vedere, sono simili a quelli che avevamo in Europa League”.

Sul tridente
“Si può giocare così, ma bisogna correre di più. La Roma gioca per vincere, ma per vincere si deve correre. E per giocare così dobbiamo correre ancora di più”.

Sul rigore parato a Floccari nel derby, lui rilancia la sfida
“Sono stato bravo e fortunato, una partita così speciale come il derby. Non so cosa succederà il prossimo anno. Dobbiamo aspettare. Mentalmente sono in vantaggio? Non lo so, in quel momento non lo ero, eravamo sotto di risultato. Quindi dipende dal momento che vivi in partita. Vedremo nel prossimo derby”.

L’episodio che ti ha sbloccato?
“La prima partita è sempre la più importante. Due ore prima della partita mi hanno detto, tocca a te. Io ero pronto per giocare, anche se era un anno che non giocavo. Ma da lì in poi sono sempre stato tranquillo”.

Sui tre anni da terzo
“Sono stati tre anni difficili, senza giocare. E’ un’esperienza che mi porterò dietro per tutta la mia vita. Come persona mi sono stati tutti vicini, dalla società alla mia famiglia. Questo ripaga quello che ho perso come giocatore”.

Che cosa non andava per considerarti terzo (Spalletti, Bonaiuti, ndr)?
“Domanda da fare a loro, io lavoravo ogni giorno per avere una possibilità di giocare la partita”

Con Lobont hai un rapporto sereno?
“E’ un portiere di grande qualità e questo mi fa capire che io devo spingere sempre e non mollare mai. Io ho un rapporto uguale con tutti e ho rispetto di tutti. Non c’è differenza”.

Se non avessi giocato lo scorso anno sarebbe stato l’ultimo in giallorosso?
“Non lo so, certo sarebbe stato difficile”

Sul rinnovo di contratto
“Non ho mai pensato di andare via, anche la società voleva che io restassi alla Roma. E’ stata una cosa tranquilla anche se è venuta fuori qualche ora prima della scadenza”.

La Roma è coperta dal punto di vista dei portieri, anche con i giovani?
“Noi siamo qua per fare bene, io penso che numericamente siamo coperti. E’ difficile che un terzo portiere giochi, i ragazzi tecnicamente stanno crescendo, sono pronti. Ma è una domanda da fare all’allenatore e alla società”.