da corrieredellosport.it
Giampaolo Montali si accoda alla lamentele della presidente della Roma Rosella Sensi a proposito dell’arbitraggio di Damato nella partita di ieri sera contro la Samp. Ai giallorossi, dice l’ex ct della nazionale di pallavolo e ora dirigente del club capitolino, manca almeno un rigore. Oppure, aggiunge, se quello di ieri sera per il mani di Zauri in area non è stato dato, allora contro la Roma ne sono stati fischiati due di troppo in partite precedenti. In questo finale di campionato, afferma Montali, l’uniformità di giudizio è essenziale.
«Certamente c’è grande rammarico e delusione per una partita finita in quel modo con quel risultato – dice ai microfoni di Sky Sport 24 -. Però il campionato è ancora aperto, ci sono ancora tre partite da disputare. La Roma deve ancora disputare una finale di Coppa Italia. Oggi è una giornata importante per recuperare energie e idee. È importante continuare a sognare e affrontare le prossime gare con la consapevolezza che tutto può ancora succedere. Abbiamo fiducia nella professionalità delle altre squadre».
Montali si dice sicuro che le prossime avversarie dell’Inter daranno il massimo. «Io vengo da una disciplina (la pallavolo, ndr) che ha una cultura molto particolare e un’etica sportiva importante – dichiara -. Però io non penso mai che un giocatore vada in campo senza l’obiettivo di vincere. È vero che verso la fine del campionato possono esserci meno motivazioni. Però mi meraviglierei tanto se una squadra come la Lazio, per fare un dispetto alla Roma, non giocasse al meglio delle sue possibilità. Io non ci credo, anche se il mondo del calcio dice che queste cose succedono spesso. La Lazio è una squadra che è ancora in corsa per salvarsi quindi io mi aspetto che le partite vengano giocate con etica sportiva».
Sull’arbitraggio di Roma-Samp contestato dalla Sensi, ecco il parere di Montali: «Questo non toglie niente ai meriti della Sampdoria – afferma -. È venuta all’Olimpico, ha vinto e quindi bisogna fare i complimenti alla squadra di Genova. Noi quest’anno non abbiamo mai fatto del vittimismo, che invece è stata una delle caratteristiche che forse avevano accompagnato questa squadra in passato. Non ci siamo mai lamentati su eventuali torti subiti, che poi son sempre tutti da dimostrare. Mai una volta abbiamo protestato, né sui giornali, né tantomeno nelle sedi opportune. Ci siamo sempre comportati in modo rispettoso verso le istituzioni e la classe arbitrale. Quello che ha detto ieri il nostro presidente viene da un’analisi oggettiva fatata caldo ma anche a freddo. Quello che non riusciamo a capire è il metro di valutazione. Noi abbiamo subìto situazioni uguali a quelle di ieri sera: sia a Livorno che a Napoli per due falli di mano è stato fischiato il rigore. Lo stesso fallo ieri invece non è stato fischiato a nostro favore. Quello che ci chiediamo è se esiste un metro di valutazione uguale per tutti gli arbitri. Questa è una cosa che potrebbe averci penalizzato. Il nostro presidente faceva un’analisi oggettiva e reale di quello che è successo in campo».
Il quotidiano La Repubblica ha scavato sul passato dell’arbitro Damato, che ha una passione per l’Inter e Cassano. Che riflessioni fa su questo argomento? «Non vogliamo commentare questa cosa e non vogliamo fare vittimismo – risponde il dirigente giallorosso -. Abbiamo fiducia nelle istituzioni calcistiche. È chiaro che questa cosa ci coglie un po’ di sorpresa, ma pensiamo che sia solo una questione di metro di valutazione e di situazioni di gioco».
Montali prende poi una netta posizione a proposito del litigio tra Vucinic e Perrotta a metà del primo tempo del match contro la Sampdoria: «A noi questa cosa non piace, perché fatta in mezzo al campo davanti ai tifosi e alla televisione, è una cosa che non è da Roma. Prenderemo i nostri provvedimenti interni, sicuramente non ci ha fatto piacere».
Dopo il ko di ieri, la botta psicologica per la Roma è inevitabile. Ma Montali è sicuro che il tecnico saprà tirare fuori il massimo dalla squadra nelle tre partite che mancano (oltre che nella finale di Coppa Italia contro l’Inter): «Uno dei principali artefici di questo straordinario campionato della Roma è Claudio Ranieri – dice -. Spetterà a lui fare ritrovare in fretta alla squadra le motivazioni, a cominciare da sabato a Parma. Sarà una partita difficilissima, contro un avversario che rispettiamo molto. Non dimentichiamoci che dopo quattro giorni abbiamo la finale di Coppa Italia a Roma. Sarà importante trovare il modo di rispettare i piani di gioco, i piani strategici, cioè fare la cosa giusta sul campo nel momento opportuno».
Roma idee, Inter soprattutto soldi. È una sfida che sarà così anche per il futuro? «Io non ci vedo niente di male se chi ha possibilità economiche cerca di investire e sfruttare al massimo le proprie possibilità. Ma ci sono anche quelli che cercano di fare un calcio sostenibile, guardando ai bilanci della stagione e utilizzando la forza delle idee. Sono due strade diverse, la cosa importante è l’obiettivo finale. La Roma ha dimostrato che si può fare un team vincente anche solo con la forza delle idee».
Domenica Lazio-Inter. Sarà un po’ laziale? «Beh, sì, certamente. C’è chi dice che non tiferà mai Lazio ma… Credo che molto dipenderà da noi, da come andremo a Parma. Io sono parmigiano, è la squadra della mia città. So che ci sarà da combattere, ma per noi sarà importante tornare davanti all’Inter. Credo che il mondo del calcio debba essere grato a queste due squadre, Roma e Inter, che continuano a darsi battaglia e sorpassarsi. Domenica sera saremo tutti davanti alla televisione, a vedere se la professionalità dei giocatori della Lazio sarà all’altezza come io credo».
|