lunedì, Giugno 23, 2025 Anno XXI


in occasione dell’invito che ALberto Mandolesi ci ha rivolto, 3 nostri STUPENDI esemplari hanno ieri sera partecipato alla trasmissione “BATTITO GIALLOROSSO”. Continua >>

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da gazzetta.it

Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla tessera del tifoso. 22 domande e le relative risposte per conoscere tutti i risvolti di questa iniziativa.

Tessera del tifosoCos’è la tessera del tifoso?
È uno strumento di fidelizzazione che identifica i tifosi di un club o della Nazionale. Il rapporto che si instaura con la società sportiva è analogo a quello che ormai il mondo commerciale pone in essere quotidianamente coi suoi migliori clienti quando vende i propri prodotti. Tutti i dati personali comunicati dai tifosi sono conservati solo dalle società sportive e utilizzati (nel rispetto della legge sulla privacy) per promuovere tutte le attività e le agevolazioni offerte ai propri clienti (convenzioni con aziende di trasporto e di ristoro, corsie dedicate, borsellino elettronico e molto altro). L’attività degli organi di polizia, nel progetto della tessera del tifoso, si limita all’esclusivo accertamento di eventuali motivi ostativi e solo per il tempo necessario.

Com’è fatta?
Come una normale carta di credito, ma dovrebbe avere anche la foto del possessore.

A cosa serve?
A seguire in trasferta la propria squadra ed entrare nei settori «ospiti» dello stadio, ma anche a usufruire di vie di accesso preferenziali ed evitare i controlli ai varchi, per acquistare i biglietti anche al posto del documento d’identità. Molti club la utilizzeranno anche per marketing.

Quanto costerà?
Dipende dai club, ma il costo può arrivare a 10 euro come risulta da un’indagine effettuata presso le squadre.

Che vantaggi dà la tessera?
Consente di avere percorsi preferenziali all’interno degli stadi, di avere accessi con controlli limitati, sconti su altre manifestazioni organizzate dalle società, sconti in esercizi commerciali convenzionati o per il merchandising, acquisto privilegiato di biglietti per le competizioni internazionali e per i match dell’Italia, percorsi preferenziali anche in caso di gare all’estero. Inoltre è un investimento per i club ed è un’importante opportunità per promuovere il marchio della società tra i tifosi.

Chi la può avere? E chi no?
Possono avere la tessera: coloro che non sono sottoposti a Daspo, che non abbiano avuto condanne anche in primo grado per «reati da stadio» negli ultimi 5 anni e che non abbiano misure di prevenzione tipo la sorveglianza speciale.

Quando entrerà in vigore?
Già da ora può essere richiesta alle società sportive. Dal primo gennaio 2010 non sarà più possibile seguire la propria squadra in trasferta, nel settore ospiti, senza la tessera.

Fino ad allora cosa succede?
Non cambia nulla. Quindi saranno limitate solo le trasferte per le quali il Casms abbia ravvisato rischi per gli spettatori o i cittadini.

E’ obbligatorio averla per le partite in casa e in trasferta?
No. È necessario averla solo per entrare nel settore ospiti dello stadio. I normali spettatori possono andare in altri settori acquistando un regolare biglietto.

Come si richiede? E a chi?
La tessera è rilasciata dalle società sportive e va richiesta al proprio club che, attraverso il proprio sito, segnala le strutture abilitate a rilasciarla e la documentazione necessaria (sicuramente servono le foto).

Cosa serve per ottenerla?
Occorre compilare un modulo e consegnare le foto. Ovviamente, il richiedente, non deve essere stato sottoposto a Daspo, a misure di restrizione, o essere stato condannato negli ultimi 5 anni per reati da stadio.

Se voglio seguire la mia squadra in trasferta fuori provincia, posso acquistare i biglietti per lo stadio anche se non ho la tessera?
Sì, la tessera non è un’imposizione. Gli spettatori che non vogliono aderire al programma «tessera del tifoso» possono continuare a frequentare gli stadi acquistando un normale biglietto in settori diversi da quello riservato agli ospiti; naturalmente, in questo modo, non godranno dei privilegi derivanti della tessera.

E se vivo fuori regione?
E’ la stessa cosa. Solo per accedere al settore ospiti è necessaria la tessera. Ulteriori limitazioni potrebbero esserci solo per gare in cui è previsto un rischio per spettatori e cittadini.

Vivo a Novara e sono tifoso del Milan: per andare a San Siro (e per cui fuori regione) mi serve la tessera?
Ecco un caso: no, si può acquistare un biglietto per la partita in casa.

Vivo in Lombardia, sono tifoso della Juve: se vado a Torino mi serve la tessera?
Soltanto se si vuole essere sicuri di essere esentato da eventuali limitazioni.

Sono residente all’estero, ma sono spesso in Italia per lavoro e mi capita di andare allo stadio in città diverse. Devo fare la tessera?
No, non è necessario. Si possono acquistare biglietti per i settori diversi da quello ospiti.

Amo seguire il calcio, ma non sono tifoso di nessuna squadra. Posso scegliere casualmente a quale squadra «legarmi» o devo avere una tessera per ogni squadra?
È sufficiente una sola tessera, ma chiaramente ogni club potrà privilegiare i propri tifosi.

Vado allo stadio con mio figlio minorenne: deve avere anche lui la tessera del tifoso?
No. I titolari della tessera, infatti, possono acquistare fino a 4 biglietti per parenti o amici.

Sono un volontario. Accompagno un non vedente allo stadio, ma non mi interesso di calcio, devo fare la tessera?
No. Per i portatori di handicap si accede a settori riservati. Se si vuole avere accesso al settore ospiti per le trasferte è obbligatorio anche in questo caso il possesso della tessera.

Lavoro all’interno dello stadio, devo avere la tessera?
No, basta il pass per gli addetti ai lavori.

Se un tifoso vuole acquistare un solo biglietto per un’unica partita, deve comprare anche la tessera del tifoso?
No, a meno che non voglia acquistare un biglietto per una trasferta e accedere al settore ospiti.

La tessera serve anche per assistere alle gare casalinghe?
La tessera deve essere vissuta come un’opportunità. Dal primo gennaio 2010 sarà obbligatoria per seguire la propria squadra in trasferta, ma se si vuole comunque decidere di far parte di un «club» di privilegiati, la tessera sarà utile anche per acquistare senza dover fare le file ai botteghini i biglietti per qualsiasi stadio d’Italia, godere di agevolazioni in tutta Italia, avere varchi preferenziali attraverso i quali si entrerà allo stadio solo inserendo la tessera, sconti in tutti gli esercizi convenzionati, la possibilità di acquistare più biglietti anche se la vendita è limitata a un solo tagliando a spettatore.

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Fonte: romanews.eu

Motta in zona mista
“Dobbiamo imparare dagli errori che abbiamo fatto in passato e in questa stagione ne abbiamo già fatti tanti”.

Taddei in zona mista
“Noi facciamo quello che ci chiede il tecnico. Non credo che nella ripresa abbiamo giocato peggio che nel primo tempo”.

Mexes alle radio
Sulla gara
“E’ molto difficile, ancora una volta abbiamo preso dei gol. Non siamo riusciti ad avere la reazione di Siena, ma ora dobbiamo ritrovarla subito perché domenica c’è la Fiorentina e sarà una partita importante. Non capiamo cosa c’è, c’è sempre un po’ di paura, vogliamo fare quello che ci chiede il mister. Si vede che manca qualcosa ma dobbiamo alzare la testa. Questo è importante. Per noi, per la squadra e per la città. Serve lo spirito giusto. Nessuno di noi pensa ad altro. Vogliamo fare bene anche il mister ci crede molto. Lui ha dei principi e noi dobbiamo seguirlo e stasera forse non lo abbiamo fatto. Abbiamo subito un gol e ci siamo allungati senza riuscire ad alzare la testa. Quando si vive una situazione così abbiamo bisogno di aiuto anche del nostro pubblico. Quando vinci a Siena non va bene perchè ci sono state polemiche, quando perdi evidentemente non va. Certo stasera abbiamo sbagliato molto ma ci serve fiducia”.
Ma a questo punto non dovreste essere voi a dare spunti di fiducia ai tifosi?
“Si non voleva essere una critica, noi in fin dei conti qualche segnale lo abbiamo mandato come a Siena. Serve unità di intenti”.

Ranieri alle radio
Cosa è successo oggi?
“Nel primo tempo potevamo fare di più noi eravamo messi non male in campo e siamo anche stati sfortunati. Un secondo tempo deludente, non eravamo rapidi, blandi, mi aspettavo di più. Si deve lavorare”.
Si deve lavorare…
“Dobbiamo ancora guarire, non è che Siena ci ha risolto tutto. I problemi ci sono e dobbiamo avere voglia di tirarci fuori e su questo i tifosi ci possono dare una grande mano”
Cosa si fa ora?
“Dobbiamo rialzarci assolutamente”.
Cosa vuole vedere?
“Sono arrivato da poco io devo trovare chi vuole lottare con il coltello tra i denti. Voglio persone determinate, questo da bellezza e praticità. Stasera non abbiamo fatto nessuna delle due cose”.
Potrebbe essere che si faccia fatica a dimenticare il gioco di Spalletti?
“Certamente, non si cambia in un giorno, Spalletti e la sua squadra bella risalgono a 14 mesi fa. Anche lui poi ha cambiato e non c’è riuscito. Io anche ci proverò da subito, spero di riuscirci, quello che posso dire ai tifosi è di starci vicini”.
Cosa vuole vedere dai suoi ragazzi?
“Saper reagire, siamo caduti ma dobbiamo alzarci”.
Cosa si salva di stasera?
“Diciamo che la difesa si è mossa abbastanza bene ed a rimanere compatta ma sono altre le cose che voglio vedere. Tempismo e aggressione soprattutto mentale. Noi non abbiamo fatto contrasti che dovevamo fare”.

Pizarro alle radio
Oggi una brutta giornata…
“Ognuno di noi si deve assumere le responsabilità, così non va bene. Altrimenti la nostra stagione diventa dura. Io ci tengo molto e non so che dire. Due anni fa eravamo alla pari con chiunque, dobbiamo cambiare e riflettere. So che il problema è solo di testa perchè corriamo molto. Abbiamo qualità ma non c’è entusiasmo e così si può mettere male. Quello che voglio capire è perchè. Abbiamo tanti tifosi che ci vogliono bene e speriamo di cambiare dopo questa sconfitta. Il tempo c’è per risolvere ma è ora che si deve fare. Sicuramente le cose sono cambiate e noi abbiamo Spalletti che ci ha allenato per molto tempo e questo non va dimenticato. Ma si deve cambiare e occorre adattarsi alle idee del nuovo mister”.

Julio Sergio alle radio
Cosa è successo oggi?
“E’ difficile da spiegare, dobbiamo lavorare ancora e migliorare, abbiamo fatto male. Non c’è tempo per piangere, testa alta e andare avanti”
Loro non erano uno squadrone…
“Loro giocano veloci e noi non siamo riusciti a fare quello che dovevamo”.
Però vi hanno messo sotto a 360 gradi
“Si qualsiasi cosa dico è un motivo in più per dire peggio. Dobbiamo parlare tra di noi e fare meglio”.
Sembravate rassegnati…
“Non è così, siamo noi che sentiamo di più la sconfitta questa più di altre, non so cosa fare forse serve rabbia, dobbiamo comunque migliorare”.