venerdì, Giugno 20, 2025 Anno XXI


da corrieredellosport.it

Jérémy MenezO Menez o Suazo. Sono rimasti in due a contendersi un posto nella rosa della Roma. Il francese è in netto vantaggio sull’honduregno, visto che ormai è a un passo dal vestire giallorosso. Con ragionevole certez­za si può dire che tra la società gial­lorossa e il trequartista- attaccante esterno del Monaco è già stato tro­vato l’accordo per il contrat­to.
Restano da limare gli ultimi dettagli con il Monaco ma l’accordo dovrebbe trovarsi tra i dodici e i tredici milioni più una serie di bo­nus. Tra og­gi e domani Menez dovrebbe diventare un giocatore della Roma.

L’EQUIPE: «MENEZ VICINO ALLA ROMA» – Secondo il quotidiano sportivo francese L’Equipe, il presidente del Monaco, Jerome de Bontin, sarebbe disposto a cedere Menez alla Roma per 15 milioni di euro. In un primo momento il numero uno dei monegaschi non era disposto a scendere sotto i 25 milioni, ma la nuova offerta dei giallorossi – secondo le informazioni dell’Equipe – sembrerebbe interessarlo. A confermarlo è anche il tecnico dei transalpini Ricardo: «Ci sono forti possibilità che l’affare si chiude prima della fine di questa settimana».

FRANCE FOOTBALLL: «AFFARE FATTO» – Secondo ‘France Football’ l’affare è fatto: Menez è della Roma. Nella sua edizione online, il quotidiano sportivo francese afferma che nella notte è stato trovato l’accordo tra il Monaco e la dirigenza giallorossa per 14 milioni di euro. Il trequartista francese sarebbe atteso dunque a Trigoria già oggi per le visite mediche, prima di firmare il contratto che lo legherà alla Roma per quattro anni. La firma è attesa ufficialmente per domani. Il Monaco dovrà però versare 1,4 mln di euro al Sochaux, squadra di origine del ventunenne esterno francese.

SVOLTA – Il primo a volere la Roma è lo stesso Menez che ha avuto una parte rilevante nell’accelerare la trattativa fra i giallorossi e il Monaco. Il talentuoso esterno transalpino ha avuto ieri un colloquio con la dirigenza del suo attuale club alla quale ha chiesto di fare in modo che non gli venga negata l’opportunità che gli sta offrendo la Roma. E’ un passo avanti decisivo che, ieri, non ha avuto un successivo riscontro, solo perché anche in Francia c’era una riu­nione di Lega in cui erano impegnati i massimi dirigenti del­la squadra del Princi­pato. Siamo ai dettagli, dunque. Sistemate alcune clausole dell’accordo, ovvero quelle relative ai bonus da garantire alla squadra del Principato legati al rendimento della Roma, Menez potrà essere ufficializzato.

ALTERNATIVE – Nel caso in cui l’affare Menez dovesse saltare all’ultimo, il club di Trigoria chiuderà con David Suazo (seguito anche dal Paler­mo), unica alternativa rimasta. Perché ie­ri la Roma ha fatto sapere a Nery Castillo che poteva an­che andare tranquillamen­te al Betis Sivi­glia senza che a Trigoria qualcuno si strappasse i capelli.

da ilromanista.it

Luciano SpallettiLa conferenza stampa di Luciano Spalletti, allenatore della Roma, a Trigoria: “Se andiamo ad analizzare la nostra prestazione, mi piace mettere in risalto che la Roma è riuscita a ribaltare una situazione iniziale difficile. A Milano a me la squadra è piaciuta”.

Come ne esce la Roma dalla partita con l’Inter? E’ chiaro che se poi diamo forza al risultato, ne usciamo male perché la Supercoppa l’ha vinta l’Inter. Ma se andiamo ad analizzare il resto, mi piace mettere in risalto che la Roma è riuscita a ribaltare una situazione iniziale difficile. Potevamo chiudere in più di un’occasione la sfida, poi è andata come sappiamo, ma per il resto ne usciamo a testa alta. Abbiamo evidenziato qualità che lo scorso anno non abbiamo mostrato. I calci di rigore, poi, sono stati battuti tutti molto bene, anche questo è un aspetto da non sottovalutare.

Totti resta il rigorista numero uno? Queste sono cose che guardiamo all’interno. Mi fa piacere che lui si sia assunto la responsabilità di batterlo.

I nomi per il mercato sono sempre gli stessi. A voi cosa serve? Secondo me proprio per quelle che sono le caratteristiche bisogna direzionare l’attenzione su una situazione possibile.

Ma più esterno o più attaccante? A me serve la mentalità della squadra che ho visto contro l’Inter.

L’Inter di Mourinho è differente da quella di Mancini? Nel primo tempo loro hanno fatto bene, hanno fatto vedere di saper mettere in pratica il pressing, che ricerchiamo anche noi, forse abbiamo sbagliato un po’ troppo all’inizio, ma dopo ci siamo ripresi. Ce la siamo giocata con Mancini e con Mourinho.

I nuovi? Si sono comportati bene, lo hanno fatto vedere subito.

Era vulnerabile una fascia Riise-Baptista? Non credo, all’inizio abbiamo sofferto tutti. Non solo Riise e Baptista.

Pizarro è stato giudicato il migliore in campo. A me piacciono tutti i miei calciatori. Sempre.

E’ sembrata una Roma meno veloce e più potente. E’ così? Nel secondo tempo si sono viste delle qualità importanti, nonostante loro avessero evidenziato una grande organizzazione difensiva. Se abbiamo concluso più volte in porta, significa che qualcosa di buona l’abbiamo fatta.

L’Inter era più avanti di voi dal punto di vista fisico? Io non ho visto differenze tra le due squadre se vado ad analizzare la partita. Ho visto due squadre all’altezza della situazione, due squadre che volevano vincere, se poi uno la guarda dopo aver saputo l’esito dei rigori, sposta qualcosa.

E il primo tempo? Secondo me noi abbiamo fatto meglio di loro nel secondo tempo, bisogna dare importanza a una continuità e a una ricerca mentale.

Servono due esterni per il vostro gioco? Non è un calciatore che fa la differenza, è un modo di ragionare, è un modo di allenarsi. Questa squadra ha vinto quando è mancato Totti, Taddei o Mancini. Ah, come mai a Mourinho nessuno ha chiesto della sostituzione del brasiliano?

La sorpresa di quest’anno della Roma? Punto sempre sul collettivo. Non faccio nomi, conta il gruppo.

Totti in campo. Rifarebbe la stessa scelta? Francesco ha evidenziato che qualche difficoltà ce l’ha ancora. Non è che gli potessi chiedere di più, mi aspettavo quanto ha dato.

Ha parlato con Cicinho? Ancora no, sono tornato questa mattina. Ho letto: “Spalletti fa il duro”. No, Spalletti fa il morbido. Ho solo fatto notare quale deve essere il comportamento. Se uno arriva e mi chiede “O gioco, o vado via”, io gli rispondo “vai via”.

Il futuro di Okaka? Ha le stesse possibilità di restare rispetto a prima. Se ho deciso di tenerlo, è perché ho fiducia in lui.

Come ha visto Riise? Spesso ha spazzato la palla e non impostato il gioco. A me Riise complessivamente è piaciuto. La palla ci sta qualche volta che sia tirata via, può sempre capitare di tutto.

Sarebbe favorevole alla proposta di Rosetti di far allenare gli arbitri con i club? Sì, sarei favorevole, ci sarebbe più conoscenza e poi uno capirebbe le sfaccettature dell’altra professione, che così non sono conosciute e di conseguenza di avere più rispetto.

da ilromanista.it

Jérémy MenezLeandro Cufrè è un compagno di squadra di Jeremy Menez nel Monaco e, più di ogni altro, sta “martellando” il giovane fantasista francese ad accettare il trasferimento nella capitale. Intervistato a Radio Incontro, l’ex difensore giallorosso, ha parlato del giocatore che tanto piace dalle parti di Trigoria: “Menez è un calciatore diverso rispetto agli altri – le parole dell’argentino -, molto bravo. Lui può giocare ovunque in attacco, ha caratteristiche importanti. Jeremy è bravo con tutti e due i piedi, usa la testa, è avanti agli altri con il pensiero. Alla Roma andrebbe bene, ma questo non lo devo decidere io. A lui piacerebbe venire da voi, a chi non piacerebbe?”. Uno sguardo al passato e di quando Spalletti preferì cederlo al Monaco: “Con il mister ho sempre avuto un ottimo rapporto – ammette Cufrè, in quel momento aveva detto che l’unico incedibile della difesa era Mexes. Fece una scelta e io la rispettai, accettando il Monaco”. Infine un pensiero per il Presidente, Franco Sensi: “Con me i Sensi si sono comportati in maniera unica, mi hanno fatto conoscere cose che non avrei conosciuto mai. Ringraziarli è il minimo, non trovo altre parole”.