mercoledì, Maggio 14, 2025 Anno XXI

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fonte: Romanews.eu
Ranieri a Roma Channel
“Abbiamo disputato una buona gara. Motta e Menez hanno fatto molto bene. De Rossi speriamo recuperi al più presto. Averne di giocatori come lui. Stiamo migliorando, il percorso è ancora lungo. Comunque dobbiamo crederci perché potremo fare cose importanti”.

Vucinic in zona mista:
“Dedico il gol a Silio Musa. Il gol sbagliato? Pensavo di essere più solo”

Faty alle radio
“Ci prendiamo questo punto, siamo soddisfatti”.

Perrotta a Roma Channel
“C’è tempo per risalire ora, abbiamo fatto una buona partita e abbiamo contenuto gli attacchi nerazzurri nel secondo tempo”.

Montali alle radio:
“La società ha preso una decisione precisa: c’è una clausola che permette in caso di amichevoli di poter tenere a casa i brasiliani. Abbiamo deciso di tenerli a casa. Decisione presa dal presidente”.

Totti alle radio:
Il mio recupero procede bene”

Ranieri a Sky:

De Rossi si dovrà operare
“Ringraziando Vieira sì, si dovrà operare”
Poi il francese è andato a salutarlo negli spogliatoi
“Sì, ma lui il vizio di saltare con i gomiti alti ce li ha. In Inghilterra veniva espulso…”
Mourinho ha detto che voi non avete fatto nulla per vincere
“Lui può dire ciò che vuole. Ma se va bene il primo contropiede ora sta piangendo”.
Avete fatto il massimo nelle condizioni in cui eravate
“Ogni volta che ripartivamo venivamo fermati con un fallo. Una partita con tanti interventi fallosi?
Sì, ma la mia squadra è stata picchiata tanto, segno che stava facendo bene. La media è di un fallo nostro ogni due loro. Se la Roma ha fatto cinque falli l’Inter ne ha fatti dieci”.
È soddisfatto della partita della sua squadra?
“Sono super contento, sono molto soddisfatto del gioco. Poi uno vorrebbe portare a termine i contropiede. Credo sia stato fatto un gioco scientifico, quando ripartivamo venivamo sistematicamente atterrati: o da davanti, o da dietro”.
Ha giocato contro le tre grandi. Che impressione le hanno fatto?
Io la Juventus non l’ho affrontata. Ho affrontato il Milan in un momento particolarissimo. Quella era una gara da chiudere, avevamo fatto tutto il gioco per chiuderla. L’Inter quando gioca è una super squadra. Cambia giocatori e mette altri ancora migliori. Sembra imprendibile, ma il campionato è molto bello”.
Il dato dei falli esatto è 25 contro 12.
“Io sapevo 26 contro 13. Ma va bene. Loro sono bravi, occupano tutto il campo con i loro campioni buttandoli la davanti, tu riparti e loro ti buttano giu. È un gioco sistematico che va punito. Sono forti fisicamente, tanto di cappello. Ma l’arbitro deve privilegiare chi gioca a calcio. Io metto Mourinho su un piano eccezionale. La gira e la rivolta, ha sempre ragione. I fatti stanno lì, hanno visto tutti. A me sta molto simpatico, è bravo, sta facendo molto bene per il calcio europeo. Stando in Italia richiama attenzione. Chi porta pubblicità al campo mi fa felice. Ogni tanto ci sono delle battute. Dice che ho vinto una coppetta. Ne ho vinte quattro. Non si ricorda che quando era il secondo gli ho fatto dodici gol in tre partite”.

Mourinho a Sky
“Abbiamo visto una partita vicina al pessimo, e una partita vicina al pessimo c’e’ perche’ tutte e tre le squadre sono state vicine al pessimo. C’era una squadra che voleva vincere ma non ha fatto quanto bastava per vincere, l’altra non voleva vincere e non ha fatto una grande partita, e l’altra ancora, l’arbitro, ha fischiato 40-50 volte. Cosa mi e’ piaciuto? Solo il punto, che ci puo’ stare contro una squadra top. Balotelli? La partita di Mario oggi e’ stata vicino allo zero, l’atteggiamento non mi e’ piaciuto, ha fatto poco movimento e poco lavoro, con Stankovic infortunato, Sneijder superstanco ed ero senza cambi. Mario che mercoledi’ ha giocato 45′, che ha 19 anni, poteva fare di piu’. Con Mario ho giocato tutto quello che avevo, ora m’aspetto tutto da lui. In questo momento entra in campo e non sappiamo cosa puo’ dare alla squadra, puo’ dare tanto o niente. Magari la stampa puo’ essere un aiuto importante per me, stando vicina alle mie strategie. Il turn-over iniziale? Ho cercato di mettere sangue nuovo a centrocampo con Motta, Muntari e Vieira che non avevano la stanchezza della partita di Kiev, ma anche con loro la squadra non ha sviluppato un calcio di qualita’. Nella ripresa, con Sneijder al 50% e tre punte abbiamo fatto il sufficiente per vincere, pero’ e’ stata una partita pessima che nessuno merita di vincere”.

Thiago Motta a Sky
“Ogni giocatore, quando entra in campo, fa il suo lavoro al 100% ma abbiamo giocato contro una squadra messa difensivamente molto bene e che quando riparte diventa pericolosa. Nel secondo tempo abbiamo creato occasioni da gol ma era una partita difficile da vincere, loro giocavano tutti indietro. Se non vinciamo non e’ colpa di un giocatore solo ma di tutta la squadra possiamo fare di piu’ con la palla al piede. Problemi di convivenza con Cambiasso? Lui e’ un grandissimo giocatore, con uno cosi’ intelligente e di qualita’ si puo’ giocare assieme”.

Stankovic a Sky:
Cosa non è andato per ottenere i tre punti stasera?
“Abbiamo fatto una partita, si può anche pareggiare, ci sono sempre tre risultati in ballo. Abbiamo affrontato una Roma che nel primo tempo era molto corta e faceva bene le ripartenze. Il gol di Vucinic è spettacolare ma è stato anche un po’ fortunato. Nel secondo tempo abbiamo creato qualcosa in più, eravamo più alti e più grintosi ma si può anche pareggiare, non è la fine del mondo!”.
Avete sentito nelle gambe la stanchezza di Kiev?
“Un po’ di stanchezza sì, è normale che si senta. Anch’io ho sentito male un pochettino dietro, ho fatto venti minuti mezzo stirato. Adesso vediamo”.
Ti aspettavi una Roma così?
“La Roma qui a San Siro ha fatto sempre bene. E’ una grandissima squadra che sta attraversando un periodo così e così. Anche stasera, senza grandi giocatori, ha fatto un’ottima gara”.

Daniele De Rossida CdR

Daniele De Rossi, in seguito alla gomitata-spallata ricevuta da Vieira al 30′ del primo tempo di Inter-Roma, ha riportato la frattura scomposta dello zigomo destro. Domani sarà operato al policlinico “Gemelli”.

da romanews.eu

Francesco TottiIl capitano della Roma Francesco Totti a Rai Due:
“Non mi sono mai pentito di essere rimasto a Roma. Ho fatto una scelta di cuore, questi sono i miei valori, quelli con cui sono nato e con cui morirò”.

Chiameresti Cassano in nazionale? “Se continua a giocare come sta facendo ora lo convocherei, ma se cambiasse il suo atteggiamento fuori dal campo… Io e lui non ci frequentiamo da quattro anni, quindi non so com’è adesso. Non abbiamo mai avuto confronti particolarmente duri. Semplicemnte quando c’è qualcosa che non va lui non ti parla più. Ma in fondo è un buono”.

Torneresti in nazionale? “Prima o poi della nazionale ne parlerò con Lippi. Lo considero un grande allenatore, e anche un grande uomo. Quando mi sono rotto la caviglia alla vigilia dei Mondiali del 2006 lui venne da me e mi disse “Ti aspetto fino all’ultimo”.

Un ricordo in nazionale: il cucchiaio a Van Der Saar. Lo rifasresti? “Lo farei di nuovo, anche se all’epoca ero giovane. Prima di farlo lo dissi a Maldini quando eravamo a centrocampo. Mi prese per matto”.

Il momento della Roma? “Non è un gran momento per noi, ma è in queste situazioni che si vede il carattere dei giocatori. Abbiamo un gruppo di grande carattere e anche con questi giocatori, con questa rosa possiamo tiraci su”.

Come si troverebbe con Mourinho allenatore? “Io penso bene, perché è una persona diretta, dice ciò che pensa. A volte esagera ma ha un carattere che lo porta ad essere aperto, espansivo. L’Inter si è rafforzata, ha dato via un grande campione ma ne ha comprati altri quattro. Già era forte prima, ora ha trovato un organico completo, una rosa più forte anche di quella di due anni fa. Sarà difficile batterla”.

Capello ha detto che il calcio è in mano agli ultrà. “Il calcio è sicuramente cambiato rispetto a prima, allo stadio si andava solo per vedere la partita e tifare la propria squadra. Ora c’è la politica, i tifosi. Poi ogni squadra ha i suoi tifosi”.

La ricetta per far tornare le famiglie allo stadio? “Cambiare il modo di ragionare, prendere esempio dagli gli inglesi come è ultimamente: non si fuma, tutti seduti, tutti composti. È la cosa più bella da vedere in campo e fuori. Anche per i bambini è la cosa più bella aspettare la domenica e vedere le partite, i giocatori, i propri idoli. Privarsi di andare allo stadio perchè ci sono i deficienti che tirano i bomboni, o fanno le risse o fanno a botte o qualche accoltellato…è una vergogna”.

Com’eri da piccolo? “Carattere ero un paraculo. Non mi fermavo mai, ero socievole. Un po’ pigro, ma lo sono tuttora. L’importante era avere un pallone”.

A scuola come andavi? “Una volta col motorino, una con l’auto…(ride, ndr) No, normale. Facevo la parte mia. Né più né meno”.

L’idolo che avevi? “Giannini”.

Era bello… “Molto. Piaceva anche a me che so maschio. Aveva il fascino del principe, capelli lunghi la maglia della Roma. Poi giocandoci insieme fa un altro effetto”.

Volevi fare altro che non fosse il calciatore? “A me è sempre piaciuto fare il benzinaio. Un po’ per l’odore della benzina che mi è sempre piaciuto, un po’ perché vedevo i portafogli dei benzinai quando papà pagava e c’erano tanti soldi. Gli dicevo ai miei: ‘farò il benzinaio’. Loro mi rispondevano: ‘poi capirai…’”

Ti ricordi la prima volta allo stadio? “La prima volta avevo sette anni, in Tribuna Tevere. Non vedevo nulla, c’era il sole…Vedevo e non vedevo”.

Quando hai iniziato a tirare calci al pallone? “Ho camminato a otto mesi e a nove avevo già la palla in mezzo ai piedi. Camminavo sulla sabbia di Santo Stefano con il pallone. C’ho pure il filmino, ancora”.

Che padre sei? “Sono un padre…Un padre-madre. Quando c’è da aiutare Ilary la aiuto volentieri”.

Quando si diventa padre le cose cambiano… “Le cose sono cambiate, da giovane sei spensierato, ti diverti, non pensi a nulla. con la famiglia invece…”

Sei masi stato un ‘localaro’, uno che va in discoteca? “Anche se vado in discoteca non ballo, non ho mai ballato. Mi metto là seduto. Poi non è che dici: ‘vai a fare la chiacchiera con gli amici’. In discoteca che chiacchieri? Ballare mi piacerebbe. Non ballo perché tutti ti guardano, ti fanno le foto coi telefonini… All’estero sì, a News York è capitato. Chi te conosce lì…dovrei andarci solo per ballare!”.

Cosa ti piace fare nel tempo libero? “Nel tempo libero mi piace portare i figli al parco, stare con gli amici, organizzare qualche cena. La play station? Un po’ meno, ora che Cristian sta imparando meno. Ha la passione della formula uno, della Ferrari. Fa finta che porta la macchina. Per avere quattro anni è precoce”.

E Chanel? “Chanel è paraventa, è già donna. Paraventa come la madre? Speriamo di no! (ride, ndr)”.

Come ti vedi quando avrà tredici-quattordici anni? “Non ci voglio pensare, le vedo adesso in giro le ragazzine di tredici quattordici anni i perizomi di fuori. Impazzisco, mi immedesimo nel genitore. Vivi con il fiatone. Hai sempre paura possa succedere qualcosa”.

Per chi voti? “Io non sono né di sinistra né di destra. Non mi interessa la politica, sono amico di Veltroni, lo vedo, lo sento. Ma della politica non mi interessa. Una carriera politica? Noo, non ci capisco nulla”.

Che farai dopo il calcio? “Dopo sicuramente farò il dirigente, anche se ancora non so che dirigente farò, però. Piano piano crescerò e valuterò, perché quando cambierò e sarò dirigente sarà tutta un’altra cosa ”.

Come reggete tutta questa pressione tu e Ilary? “Ci fidiamo uno dell’altro, sappiamo che la gente è invidiosa e parla a vanvera. Ogni due tre mesi o c’abbiamo l’amante, o è incinta, o sono trans o sono ‘froci’… Qualcosa deve uscire”.

Ma ti hanno messo in mezzo a questa vicenda? “No. Ancora no, per fortuna. Poi mi possono mettere in mezzo a tutto, ma a sta cosa… non c’entro proprio”.

Che ne pensi di questa vicenda? “Che è vergognoso. È brutto. Ognuno è libero di fare ciò che vuole. Però che esca una cosa del genere è indegno. Se uno vuole fare qualcosa cosa affari suoi. Sa a cosa va incontro. Ma vita privata è vita privata. Non dovrebbe uscire nulla”.

Vale anche per il discorso di Berlusconi con le escort? “Beh, quello penso sia un po’ esagerato. Ma ognuno la pensa a modo suo. La privacy credo sia giusta per tutti. Se io voglio fare una cosa o non la voglio fare sono problemi miei. Giusta o sbagliata, so quello che faccio, so se è una cosa bella o brutta. Ma rimane tra me e me e basta”.

da iltempo.ilsole24ore.com

Claudio Ranieri presenta così Inter-Roma di stasera, tra realismo e disfattismo. La capolista ha il doppio dei punti, il morale a mille e la rosa al completo. Dall’altra parte del campo di San Siro si presenterà una squadra senza cinque titolari e avvolta da una cappa di scetticismo. Totti sarà comunque in tribuna a tifare e domani girerà uno spot per Sky a Milano. La Roma lo ritroverà dopo la sosta e intanto deve rinunciare anche a Burdisso e ai tre brasiliani Taddei (squalificato), Juan e Doni.Doni Ma l’assenza del portiere è un giallo. Ieri si è allenato, ha dato la sua disponibilità a giocare, poi ha scoperto con sorpresa l’esclusione dai convocati. «Stava peggio quando è sceso in campo con il Bologna» ha detto il suo manager Colucci. Un mistero. Doni dovrebbe partire oggi da Roma insieme a Juan per il ritiro della nazionale brasiliana, mentre Baptista li raggiungerà direttamente da Milano. La società ha inviato allo staff medico della Seleçao i certificati dei due infortunati, sperando che vengano risparmiati nelle due amichevoli o, nella migliore delle ipotesi, «rispediti» subito in Italia. «Juan non si sentiva sicuro» ha spiegato Ranieri. La solita storia. Brasiliani a parte, il tecnico ha cattivi presagi. «L’Inter viaggia col vento in poppa, noi abbiamo mille problemi da risolvere. Loro hanno il migliore attacco, noi la peggiore difesa (in realtà il Genoa ha subìto un gol in più, ndr). Non prendiamo in giro nessuno, ma noi andremo lì per lottare. Dobbiamo fare una partita perfetta e sperare che l’Inter sbagli qualcosa». Tra le nubi minacciose che si muovono sopra la Roma, Ranieri scorge un raggio di luce. «Quando sono arrivato questa era una squadra nervosa, insicura. Ora non ci sta a perdere, reagisce. C’è sempre da migliorare, da lavorare e io lo farò anche in futuro per 25 ore al giorno». Stavolta i giallorossi non hanno nulla da perdere. Un vantaggio, sulla carta. «L’approccio – spiega Ranieri – deve essere quello che abbiamo avuto con Milan e Fiorentina. Una squadra tonica, gagliarda, che si va a giocare la partita. Di sicuro tra me e Mourinho devo pensare più io di lui». Ma l’allenatore testaccino non vuole prolungare la vecchia polemica con il portoghese. «Non siamo né amici né nemici, l’ho sempre stimato. È un allenatore giovane, che ha vinto ovunque sia andato, ognuno ha quello che si merita. Poi le battute sono il sale della vita, non è il caso di tirarle fuori adesso. Inter irraggiungibile? Mi dispiace non far parte dell’alta classifica, però fossi secondo ci spererei e lavorerei per raggiungerli». Ora ha altri pensieri. Stasera in difesa tocca ad Andreolli, in porta c’è Julio Sergio che ha scavalcato Lobont nelle gerarchie. Sembra scartato il ritorno al rombo, possibile una nuova chance per Guberti. Davanti Vucinic e Menez. Due motivi per sperare.