COMUNICATO 21 febbraio 2011
Se seguite CoredeRoma saprete certo che non ama molto le autocelebrazioni e i vaniloqui.
CdR, quando parla di sé lo fa per raccontare le esperienze e per condividerle con la vasta platea dei fratelli nel romanismo che si riconoscono nei medesimi valori e che la vita ha voluto che momentaneamente siano sparsi per il mondo.
Se, come in questo caso, si è deciso di parlare di nuovo di CdR, inteso come gruppo, come sito, come attività, come aggregato, è perché il motivo è serio e va condiviso. Ci sono atteggiamenti scriteriati da parte di alcuni che, nello spirito del più puro cazzeggio, non si rendono conto di stare invece a picconarne le fondamenta.
Quando siamo nati, era il 15 maggio del 2000, il giorno dopo che gli alieni avevano catturato lo scudo. In quel momento non sapevamo se saremmo durati un mese, un anno, un campionato. Abbiamo messo insieme il lavoro di tanti dilettanti appassionati di Roma e della Roma. Un gruppo di dilettanti sicuramente nella comunicazione, ma professionisti di livello nelle rispettive attività, che ci hanno provato, senza sapere bene dove sarebbero andati a parare. Da quel giorno sono passati quasi undici anni e siamo ancora qui. Questo non ostante che ci siano stati alti e bassi, sia nella squadra che nella società, e soprattutto vincendo un’ntitesi seria tra strumento (internet, il web) e la finalità (la costituzione di un Gruppo).
Infatti mentre il gruppo si alimenta di univocità di intenti ma anche molto di prossimità fisica, internet, per sua stessa costituzione, abbatte gli steccati e le logiche di confine. Se non fosse altro che, per questo semplice e banale motivo, non è ragionevole e non è serio parlare, nell’ambito della stessa aggregazione, di “noi” e di “loro”, di questo e di quello. Non è quindi possibile pensare a CdR come l’unione di soggetti diversi tra loro, disarticolati e separati. CoredeRoma è unica e indivisibile.
Altro invece è dire che CoredeRoma è ovunque ci siano una o più persone che si riconoscono nel suo pensiero e nella sua azione. Nello stadio, come nella vita di tutti i giorni.
Sono il pensiero e l’azione che, infatti, devono essere finalizzati al raggiungimento dello scopo comune, indipendentemente dalle persone coinvolte e per essere totalmente chiari, lo ripetiamo ancora una volta, scopo di CoredeRoma è convogliare la passione di “tanta e tanta gente” per una squadra e prima ancora per una città in modo positivo, finalizzato anche all’organizzazione di iniziative di sostegno, rivolgendo lo sguardo a chi è meno fortunato di noi, non fosse altro per la grande opportunità che la sorte ci ha dato di vivere nella più bella città del mondo.
Per fare questo non è possibile immaginare un gruppo che vive sugli allori e non li rinverdisce, giorno per giorno, attraverso il fare e la testimonianza. Per questo abbiamo accettato di buon grado che, accanto ad una realtà consolidata nel tempo, se ne affiancasse un’altra più calata nel social network che si facesse interprete dei nostri valori attraverso un media che solo la paura della novità ha vissuto come potenzialmente antagonista.
La realtà di Facebook ci ha portato in dote una presenza di persone, interamente riconoscentesi nella filosofia CdR, nel luogo dove normalmente militavano e cioè in Curva Sud.
E’ bene ricordare che la totalità dei fondatori di CdR proviene storicamente da quel luogo dal quale si è allontanato prevalentemente, è inutile negarlo, per motivi di età, ma anche di vedute.
Luogo al quale riconosciamo il suo essere di elezione del tifo più assoluto, al punto tale da esserne diventato sinonimo nel linguaggio comune.
I fratelli che, riconoscendosi in CdR, ne hanno portato la testimonianza dei suoi valori in Curva Sud, però non sono né una “filiale”, né una testa di ponte di CdR in un altro settore dello stadio. Sono CdR a tutti gli effetti, condividono il nostro sentire, i nostri progetti e, a volte, si sono fatti promotori essi stessi di attività che hanno dato lustro al nostro gruppo.
Certo, sappiamo benissimo che in Curva Sud rappresentiamo una eccentricità. Eccentricità alla quale non rinunciamo e che, anzi, rivendichiamo e proponiamo con il massimo del rispetto verso tutte le componenti della Curva e verso tutti gli altri Gruppi, senza alcuna intenzione di prevaricazione o strumentalizzazione.
Orbene, CdR che sta in Sud è stato spesso criticato in maniera completamente sbagliata e ingiusta. Forse per un malinteso senso di amore e di appartenenza e forse più semplicemente perché è più facile prendersela con chi va e fa che con chi sta seduto dietro una tastiera ed un monitor a sparare sentenze e lezioni di vita, non è necessario per CdR assegnare patenti. Loro sono noi e noi siamo loro. Il Gruppo è uno e uno solo e sostiene in maniera comune tutte le iniziative che nascono e si sviluppano nel solco della tradizione più autentica di CoredeRoma.
Vi diciamo questo, in un momento di grande confusione che avvolge la squadra e la società, proprio perché è in questi momenti che si esercita la più forte spinta nichilista e questo, cari fratelli nel romanismo, noi non ce lo vogliamo e non ce lo possiamo permettere. La definizione “Ognuno per sé e Dio per tutti!” da noi non trova albergo.
Siamo una realtà storica del tifo romano e romanista e vogliamo continuare a convogliare la passione per la nostra squadra e per la nostra città salvaguardando un patrimonio di lavoro che non deve assolutamente essere disperso.
Questo non vuol significare omologazione. C’è massima apertura verso tutti i contributi, anche quelli che in prima battuta possono sembrare più strani e strampalati, purchè chi li attua e chi li propone abbia voglia di costruire e progredire assieme a noi. Chi non si riconosce in questa impostazione può uscire quando vuole. L’importante è che CdR resti e non venga disperso, e non risulti sorprendente una presa di posizione siffatta. Non possiamo rischiare di implodere o di esplodere per i mal di pancia di questo o di quello nei confronti di questa o quella iniziativa. Innanzitutto rispetto!
Rispetto per chi lavora, rispetto per chi ci mette la faccia e il sudore e per chi, con un’opera silenziosa e discreta ha contribuito al continuo rafforzamento di CdR allo Stadio e in trasferta, nelle decine di iniziative che ci hanno fatto essere orgogliosi di poter mostrare i nostri vessilli in ogni dove.
Per rafforzare questa azione di indirizzo e per evitare che ognuno si senta autorizzato a parlare, più o meno a vanvera, in nome e per conto di CoredeRoma abbiamo deciso di perimetrare un organismo di indirizzo e direzione che, pomposamente, è possibile definire “Direttivo”, ma che ha solo voglia di lavorare e di farlo in una direzione che non disperda le forze.
Ne fanno parte Giggi (GG) Presidente di CdR, Big Luc, Romatto, Pasquino, Marco M., Lucky Luke, Rudy, Emanuele “corederoma”., Massimo B., Francesco “er dandi”. e Danilo M.
Un Direttivo allargato, formato dai soci fondatori e da altri che hanno dimostrato con concretezza ed abnegazione il loro attaccamento ai nostri principi.
Se siamo arrivati a questo, se siamo costretti a questo, è perché non vogliamo che il nostro immenso patrimonio possa essere messo in pericolo da atteggiamenti irresponsabili di chi chiacchera molto e lavora assai poco.
Qualunque richiesta, opera, idea, sarà vagliata dal direttivo e, se condivisa, diventerà attività di CoredeRoma.
A titolo personale ognuno potrà dire e fare quello che vuole, ma sia chiaro per tutti che parla a titolo PERSONALE. Il nostro statuto parla molto chiaro.
Noi esistiamo per unire tutti i tifosi e non per dividerli. Chi ha lavorato fino ad oggi in CdR, e sono decine di donne e uomini affratellati dalla passione per la Magica, lo ha sempre fatto a titolo gratuito.
Nessuno ha mai preso una lira e mai la prenderà, il materiale che produciamo non è in vendita ed è prodotto ad unico beneficio degli associati.
I proventi dell’associazione servono a produrre materiale da stadio, mantenere in piedi il sito e operare in azioni di beneficenza e quant’altro. Il protagonismo ci interessa se fattivo. Vogliamo che gli io, io, io che oggi risuonano in ogni angolo della nostra società come il pigolare delle galline diventino Noi, Noi, Noi, NOI.
Chi si riconosce in questo sarà sempre al nostro fianco. Per gli altri, per tutti gli altri, in grande amicizia, dentro CoredeRoma non c’è posto.
Ad maiora