sabato, Maggio 04, 2024 Anno XXI


Ancora una volta l’analisi tecnica viene inficiata in modo pesante dalle decisioni della terna arbitrale. Orsato si è dimostrato, come molti suoi colleghi, davvero scarso e legato a logiche storiche della classe arbitrale italiana: far vincere il più potente.

A questo si sommano gli errori dei giallorossi, imbarazzanti dietro e poco precisi in attacco. Il primo gol sa di comica, con Juan e Riise che si scontrano, Cicinho che scivola a ripetizione come se fosse su un campo di calcio saponato, e Mexes guarda Adriano che impiega buoni cinque minuti per tirare in porta.

Però l’azione precedente al vantaggio nerazzurro ha visto Orsato grande protagonista. Da posizione ideale per giudicare non assegna, per paura, un netto rigore per la Roma su Vucinic che ricadendo realizza un gran gol di mano. Risultato: niente penalty e ammonizione.

Il ritmo della partita a tratti e alla brasiliana anni cinquanta. Due squadre che dimostrano limiti notevoli di vigoria fisica e di gioco. Si aspetta quindi ogni volta il guizzo di un giocatore. La Roma rischia due volte con la traversa di Stankovic e il pallonetto di Ibra.

Nella ripresa l’Inter sparisce e di conseguenza le opportunità per pareggiare aumentano. Taddei, ‘graziato’ da Vucinic, realizza un bel gol e regala qualche speranza ai giallorossi presenti a San Siro.

Ma un minuto dopo la ditta Orsato & Co. ridiventa protagonista. Samuel colpisce di testa da posizione nettamente irregolare, in più la ribattuta in rete di Ibra vede Juan ostacolato da un altro nerazzurro in fuori gioco. Insomma un concentrato di off-side che l’incapace guardalinee non riesce a vedere.

Ci prova la Roma nel finale ma la convinzione non è al massimo e forse anche l’idea di fare i supplementari qualcosa a livello mentale ha tolto.

Alla fine della fiera ci ritroviamo eliminati ancora una volta con una partita falsata. La cosa imbarazzante è che tutto questo ormai è normale. Tutti fanno spallucce e da domani si ricomincia. Per quanto tempo ancora?

petra@corederoma.it