venerdì, Aprile 26, 2024 Anno XXI


Non senza qualche affanno e qualche attimo di paura, portiamo a casa treppunti fondamentali contro un Benevento tutt’altro che scarso e a cui va il pauso di aver pure provato a vincerla.

Il risultato è probabilmente troppo largo per quello che si è visto in campo ma è comunque molto positivo che l’attacco cominci a segnare con regolarità.

Sia chiaro, le critiche delle scorse settimane e i dubbi su questa partenza un po’ troppo in sordina rimangono; ma quantomeno ieri si è vista qualche buona giocata (Pedro a tratti sontuoso oltre al grande gesto tecnico di Carles Perez) un po’ più di fiducia da parte di giocatori per cui avevamo perso le speranze (Cristante e Spinazzola) e un gruppo un po’ più affiatato rispetto alle precedenti uscite.

Quando però il migliore in campo (se non il migliore) è Mirante, allora non c’è proprio da stare tranquilli. E qui vengono fuori tutti i limiti della guida tecnica che continua a non convincerci appieno.

La Roma ha subito almeno tre contropiedi mentre era in vantaggio contro una squadra che comunque lotta per salvarsi. Il tutto perchè ha giocato per una buona mezz’ora con distanze siderali tra le linee; è evidente che il tecnico ha più di qualche problema nel capire i momenti chiave delle partite.

Al di là delle considerazione d’obbligo di natura tecnica, ci piace sottolineare la regolare presenza di Ryan e Dan in tribuna. Malcontati hanno già assistito in 2 mesi a più partite di Pallotta in 8 anni, e questo è un segnale positivo, sebbene ancora molto ci sia da lavorare.

Questa maggiore presenza della società però, ci fa sperare che tutte queste lacune siano evidenti anche a loro e che si possa presto tornare a vedere una Roma competitiva come la Città merita e attende da troppo tempo.

Rode un po’ er culo per il punto buttato da quegli scienziati dei nostri dirigenti a Verona e i due punti persi contro i ladroni, perchè a quest’ora saremmo stati a un parmo dar culo del milan e ci saremmo potuti giocare il primo posto settimana prossima contro una squadra che in definitiva è Ibrahimovic più dieci altri.

Il campionato comunque, COVID permettendo, è lungo; e la scelta tra volare e restare a terra, è soltanto nostra.

Daje Roma Daje!