Categorie Il Redazionale Scritto da Sciamano domenica, 17 Febbraio alle ore 11:36
“Il modo sicuro di restare ingannati è di credersi più furbi degli altri”. Con questa mirabile definizione, François de La Rochefoucauld, traduceva con tipo 16 secoli di ritardo il “nun se rubba a casa dei ladri” di imperiale memoria, riscuotendo comunque un certo successo di critica, anche se intervallato da varie permanenze nelle carceri della Bastiglia. Dal momento che di filosofi non ce n’è mai abbastanza, Gimmo da Boston deve aver pensato che era meglio puntellare il campo da possibili invasioni al suo dotto pensiero, e ha deciso di trasformarsi in novello Silvio Pellico, redigendo con maestria la letterina all’UEFA in merito al Fair Play Finanziario. Ci piace immaginarlo dietro le sbarre della sua immaginaria prigione di Boston, intento a ribellare la mente da questa iattura chiamato calcio, nel quale chi ha i giocatori più forti ha ottime probabilità di vincere. Come è noto ci sono le dovute eccezioni, ma anche il periodo di cui sopra va tenuta buono in parte. Con la letterina, scopriamo oggi inaspettate verità; e del resto a questo servono i fiolsofi. Che la Roma è la verginella in un mondo de mignotte e che le cessioni sono state dolorose e dovute esclusivamente all’infausta regola UEFA. Scopriamo anche, contro ogni pronostico, che “pecunia olet”, ovverosia che il bilancio va tenuto in ordine solo con gli undici titolari e non con gli altri asset della società, come ad esempio i giocatori della primavera o gli introiti derivanti dai successi sul campo. Pertanto, cari amici, non avete capito un cazzo: gli 80 milioni ricavati lo scorso anno con la qualificazione in semifinale (al netto degli incassi da biglietti, merchandising e diritti TV) non contano e quindi è obbligatorio vendere. Pertanto lo sapete che c’è? E’ colpa del commercialista. E anche un po’ nostra. |
