Categorie Il Redazionale Scritto da r. cdr giovedì, 11 Maggio alle ore 03:39
Nel momento in cui si scatena la caccia al biglietto per Roma-Genova solo due parole per fissare le idee. Noi il Capitano lo abbiamo difeso quando un giornalista a strisce bianconere lo insolentiva dalle pagine del giornale di casa Agnelli descrivendolo come un vitellone simulatore alle visita fiscale a Coverciano; Noi il Capitano lo abbiamo sostenuto e difeso contro chi non lo voleva in una nazionale che sfiorò il titolo europeo anche grazie alle sue giocate e a uno “scavino” a sellero Van del Saar che sta nelle videoteche di tutto il mondo. Noi il Capitano l’abbiamo sostenuto quando, sbagliando, inverniciò il provocatore Poulsen; Noi il Capitano lo abbiamo sostenuto e difeso quando mollo una stecca al calciatore italiano più sopravvalutato e insopportabile della nostra storia predatoria che si chiama Balotelli. Si finì addirittura in Presidenza della Repubblica per coprirsi sotto alla bandiera antirazzista dell’Italiano bono Padrone. Noi il Capitano lo abbiamo sostenuto raccogliendo quasi tremila pensieri e facendoglieli avere quando Carneade Vanigli gli mise una caviglia in mano; Noi il Capitano l’abbiamo sostenuto ogni singolo giorno di un recupero straordinario che lo riconsegnò alla Nazionale e a Lippi per il Mondiale vinto in Germania; Noi il Capitano lo abbiamo sostenuto e difeso quando è stato deferito da una giustizia che continuava ad ignorare il trave nell’occhio di Calciopoli e si accaniva con lui che denunciava dubbi, per gli altri, e grandi certezze per la Juve. Noi il Capitano lo abbiamo sostenuto e difeso dagli attacchi infami di TUTTE le tifoserie nazionali e locali quando qualche comunicatore bavoso, ancora in cerca di identità, lo bollava come fenomeno da GRANDE RACCORDO ANULARE. Contro gli stessi esponenti di tifoserie che si sono attestate dietro striscioni infami e che oggi chiedono passerelle e giri di campo. Merde siete e merde resterete. Noi il Capitano lo abbiamo sostenuto e difeso dagli attacchi degli esegeti della grammatica italiana che ridevano di qualche scivolone lessicale senza ricordare che anche grazie a scivoloni e sberleffi si finanziavano opere di bene per qualche milione di euro. Si dice che la beneficienza si fa e non si dice. Infatti lo diciamo noi che non ci siamo accollati mai. Amandolo e basta. Insomma noi il Nostro Capitano lo abbiamo sostenuto e difeso ogni giorno di questi brevissimi 25 anni che continuano a passarci davanti agli occhi lasciandoci sempre emozioni indelebili. E lo abbiamo fatto perchè Lui era la sostanza del sogno di ciascuno di noi che immaginavamo di scendere da quegli spalti e di indossare quella maglia per l’Onore e la Gloria dell’AS Roma. Quindi serenamente ci possiamo permettere oggi di lasciare il nostro posto a Roma-Genova agli altri. Alla popolazione di selfisti e socialari che dovranno aspettare una vita, se basta, per avere un’altra stella di questa grandezza. Ad maiora |
