Categorie Virgolettato Scritto da Lucky Luke venerdì, 27 Gennaio alle ore 10:17
da IL FATTO QUOTIDIANO Mafiosi e “famiglie calabresi” interessati al grande business dei biglietti. I contatti tra i capi del tifo e la Vecchia Signora
LA PROCURA comincia a sentire – sempre come persone informate sui fatti – alcuni responsabili della Juventus. Il 21 luglio 2015 in procura si presenta Alessandro D’Angelo, security manager della società, l’amico d’infanzia del presidente Andrea Agnelli. Ai magistrati della Dda spiega come sono gestiti i gruppi ultras e come vengono venduti gli abbonamenti. Allo stesso tempo gli stessi magistrati stanno portando avanti un’altra indagine avviata dalla squadra mobile di Torino, quella che ha portato all’operazione “Alto Piemonte”con gli arresti del 1° luglio scorso. Dalle intercettazioni emerge l’interessamento di alcuni presunti ‘ndranghetisti legati al clan Pesce-Bellocco nella rivendita di biglietti e abbonamenti della Juventus. “Gli esiti di tale articolata attività di indagine hanno di fatto confermato l’attuale operatività di Dominello Saverio, ma anche del di lui figlio, Rocco, riusciti ad infiltrarsi in un particolare settore economico, quello del calcio, attraverso l’inserimento nell’ambito della tifoseria organizzata della società Juventus Football Club, e della vendita dei biglietti delle partite della predetta squadra, così ottenendo forti guadagni e confermando il proprio potere”, scrivono i pm nel documento con cui chiedono gli arresti dei due Dominello, accusati di associazione mafiosa e tentato omicidio, tra i fondatori del gruppo ultras dei “Gobbi”. NEL CORSO DELL’INCHIESTA – nella quale non è stato indagato nessun esponente della società bianconera – gli investigatori ascoltano anche alcune telefonate che dimostrano gli assidui contatti tra Dominello jr e alcuni manager della Juve, D’Angelo e Stefano Merulla, il responsabile della biglietteria. Dominello si è fatto sponda tra i gruppi ultras rivali e ha instaurato contatti coi piani alti di corso Galileo Ferraris nonostante i fratelli arrestati per mafia il 27 ottobre 2012. “Ormai hanno paura di me”, dice Dominello al security manager il 7 giugno 2013 parlando degli altri ultras, e poi gli chiede come può rivolgersi all’ad Giuseppe Marotta: “Mi posso permettere di dirgli ‘Direttore quest’anno faccia così, non faccia come l’anno scorso’?”. In un’altra intercettazione è D’Angelo a spiegare al fondatore dei “Gobbi” il rapporto esistente con loro: “Io voglio che voi state tranquilli e che noi siamo tranquilli e che viaggiamo insieme”, dice a Dominello il 21 aprile 2014. Agnelli, nella memoria data alla procura, scrive che “il mantenimento dell’ordine pubblico soggiace a volte a delle necessità che, pur malvolentieri accettato, perseguono uno scopo primario: appunto il mantenimento dell’ordine pubblico”. E aggiunge anche “nessun dipendente Juventus ha mai nutrito il benché minimo sospetto”. Eppure qualcuno qualche dubbio l’aveva avuto: “Ho la percezione –diceva Merulla il 15 gennaio 2014 – che abbia un’influenza abbastanza forte all’interno della curva”. La questione verrà affrontata la prossima settimana dalla Commissione antimafia col comitato “Mafia e manifestazioni sportive”, mentre il senatore di Sinistra italiana Giorgio Airaudo interpellerà il governo per sapere “quali iniziative urgenti intenda assumere per arginare i fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata nelle società sportive”. Andrea Giambartolomei |
