lunedì, Maggio 05, 2025 Anno XXI


Come in quasi tutti gli autunni inoltrati o gli inizi d’inverno, il campionato della Roma assume anche quest’anno la forma definitiva con precisione svizzero-tedesca.

L’ultima pausa ci ha regalato i soliti ululati alla luna, proclami sconsiderati e senza senso di chi punta ad un qualcosa che sa di non essere alla propria portata, ma propedeutici solo ad un titolo di giornale o una chiacchierata da radio.

Questa Roma vale la solita distanza siderale dalla Juventus, che siano 12/15/20 punti a fine anno cambia poco, per il semplice motivo che un’eventuale partecipazione ad un altro preliminare di CL sarebbe insultante per chi spera ancora in una Roma Regina e non Reggina d’Europa.
Avevamo capito male noi, una semplice impercettibile G (per altro facilmente confondibile nel nostro idioma fatto di doppie allegramente dispensate) ci ha indotto in anni di aspettative inevase.

Non desideriamo più entrare nella farsa STADIO sulla quale ci siamo spesi abbondantemente in questi anni, la faccenda da ovunque la si guardi si commenta da sola. A noi il nostro stadio ce l’avete già tolto e non saranno due bomboni di Bergamo a ripristinare le barriere che avete apposto.

Ci stavano, ci saranno… finché non saranno ruggine (due G).

La desertificazione dello stadio è un processo ineluttabile, come quello parallelo del distacco del popolo giallorosso da questa Roma, così lontana, così presuntuosamente arrogante, senza argomenti solidi da spendere.

Un ex DS della Roma, il signor Sabatini, ha chiosato così la sua avventura nella capitale: “ho portato la Roma a sedersi su tutti i tavoli, ad essere temuta da ogni avversario”.
A quei tavoli Signor Sabatini, signori Pallotta e Baldisssoni, la Roma ha servito i pasti ai regnanti, osservando invidiosa quelle pietanze a noi vietate: le VITTORIE.

MA NON È STATO QUESTO A SPEGNERE GRAN PARTE DELLA PASSIONE GIALLOROSSA, A SOPIRLA SOTTO UNA VALANGA DI CENERE.

Siete stati voi, dirigenti, allenatori e giocatori, a spalare cenere giorno per giorno, fino a ridurci un pezzo di ghiaccio vagamente colorato.

Avete vinto voi, noi sapevamo che un giorno avremmo perso, quel giorno è arrivato… non staremo qui a farci massacrare il cuore e scarnificare la pelle da voi.

Aspetteremo silenti e coerenti, il momento in cui la Roma sarà restituita ai propri antichi e storici tifosi, pochi o tanti che rimarranno.

Come avete percepito le nostre comunicazioni si dilatano, diventeranno sporadici comunicati di esistenza in vita.

CoredeRoma per ora non ha altro da dire.

Forza Roma Sempre.

Romatto