Categorie Virgolettato Scritto da Lucky Luke sabato, 10 Gennaio alle ore 03:05
da romanews.eu
Come arriva la Roma a questa sfida con il Milan? “Questo lo dobbiamo valutare durante lo scorrimento della partita di domani, portandosi dietro dei riferimenti delle soste precedenti. Il lavoro è stato sviluppato in maniera corretta, quindi andiamo fiduciosi a giocare la partita”. Si aspettava questo tam-tam mediatico su Beckham? Che idea si è fatto? Ancelotti ha detto che domani partira dalla panchina. “Sì, me l’aspettavo perchè non è nuovo. E’ lo stesso che accompagna questo calciatore. Forse anche per questo poi fa vedere di essere un grande professionista e un grande campione. Io non ho mai sentito parlare di reazione scomposta a tutta quella che è l’attenzione mediatica che lo accompagna giornalmente. Non ho mai sentito dire che Beckham sia uno a cui piace lavorare poco sul campo. Per cui c’è da aspettarsi delle grande giocate perchè il calciatore lo conoscono tutti”. Ad Ancelotti piacerebbe allenare la Roma. A Spalletti piacerebbe lo scambio di panchine? “Io posso commentare quello che ha detto lui. E’ bello vedere che uno ha questa aspirazione e che uno si ricorda quello che ha trascorso qui a Roma. Io l’ho sempre sottolineato: l’amore e la passione di questi tifosi uno se li porta dietro per sempre. Anche a me fa piacere che lui abbia queste ambizioni perchè il pubblico della Roma merita uomini e professionisti importanti. E lui lo è”. Ancelotti ha detto che lei è permaloso. Lui che difetto ha? “Questo difetto un pochino l’ho perso con voi. Spero di riprendere un pochino di permalosità in futuro perchè a mio modo di vedere mi fa comodo, mi aiuta. E invece qui a Roma l’ho perso proprio del tutto. Casomai posso far porre l’attenzione su questa differenza. Se io avessi detto per tre o quattro volte che voglio andare ad allenare il Milan che cosa sarebbe successo? Lui a Milano si permette di dirlo più di una volta, di scherzarci sopra. Qui invece si esige una risposta e quasi me ne viene fatta una colpa di quello che dice lui, oppure si accosta al fatto che io voglio andare al Milan”. L’Equipe parla di un contatto tra Mexes e il Milan. “A me sembra che in generale siano voci che riguardano un po’ tutti. Qui a Roma si parla spesso di mercato, non solo in entrata ma anche in uscita. Quello che a cui bisogna fare attenzione è che i procuratori facciano il bene dei propri tesserati e non cerchino di imporre quelle che sono situazioni di mercato alle società. E anche che cerchino di far mantenere professionalità ai propri assistiti”. Stando ai numeri nei precedenti in campionato Spalletti batte Ancelotti 7 a 6, e soprattutto a gennaio non ha mai perso. Milan e Ancelotti avvisati? “Mi sembra di aver letto la stessa cosa di Ancelotti. Cioè che alla ripresa è uno dei tecnici che ha fatto meglio di tutti. Per cui spero che anche quest’anno la squadra abbia lavorato nella maniera corretta perchè ce ne sarà bisogno; il Milan è una grande squadra. Sarà una partita delicata, molto equilibrata e bisognerà essere bravissimi. Gara importante”. Quali sono le differenze tra Roma e Milan? “Secondo me ora sono due squadre che si assomigliano perchè anche noi abbiamo tentato di dare più forza alla corsia centrale come aveva fatto il Milan in precedenza. Entrambe le squadre poi mancano di una vera punta offensiva, di un vertice alto che abbia caratteristiche fisiche e di conseguenza sia Milan che Roma vanno a ricercare quella che è la velocità e lo sviluppo con la palla a terra. Poi un po’ di differenze le fanno le caratteristiche individuali dei calciatori. Però mi sembra che tutte e due siano state messe alla funzionalità del collettivo”. Spalletti che segno metterebbe al Totocalcio? Chi parte in vantaggio? “Dovessi giocare al Totocalcio punterei sulla vittoria della Roma perchè penserò in questa direzione nei minimi particolari”. C’è un elemento in particolare del Milan che le mette paura? “Io penso che meritino rispetto tutti quelli che giocano nel club che ha vinto tutto nel mondo. Io dico che dalla mia parte ho a disposizione un numero di calciatori che ci può permettere di giocarcela alla pari con il Milan”. Senza Totti si potrebbe pensare ad un Milan favorito. “Una squadra non può dipendere da un solo calciatore. Anche a loro manca un elemento importante per i loro equilibri come Gattuso, però hanno fatto risultato lo stesso e devono avere ambizioni lo stesso, come le dobbiamo avere noi. Vogliamo avere anche noi le stesse ambizioni, per cui bisogna vincere le partite”. Sacchi ha detto che la Roma può vincere, ma solo aggredendo e facendo molto pressing. “Quello che dice un tecnico come Sacchi va sempre preso in seria considerazione. Quando lui allenava sono stato a studiarlo attentamente e ho preso molte da cose dalla sua interpretazione del calcio. Ormai tutte le squadre hanno capito che il vantaggio maggiore lo si ha attaccando la profondità. Gli attaccanti questo lo sanno benissimo. Non è possibile pressare per tutta la gara, bisognerà leggere i momenti. Quando si vuol pressare molto siamo costretti a lasciare spazi dietro. Quando giochi contro Kaka, Ronaldinho e Pato bisogna stare attenti ed usare più soluzioni”. Ancelotti ha detto: “La Roma può puntare al quarto posto”. “Anche lì ha detto bene: noi vogliamo arrivare quarti, puntiamo al quarto posto, ma anche al terzo. La squadra lo sa, lo deve sapere, glielo ricorderò. Perchè se non arriviamo quarti abbiamo fallito tutti. Non c’è quello che si salva: il giocatore bravo, l’individualista, anche se riesce a far parlare bene la stampa di sé, si identifica attraverso i risultati della squadra, non attraverso i propri. Di conseguenza tutti devono essere accostati come rendimento a quello che è il risultato della squadra”. Totti ha detto che un ritorno di Ancelotti gli piacerebbe: le da’ fastidio, la lascia indifferente o sono battute che si dicono? “La pensa come me: l’ho detto anche io, farebbe piacere anche a me. La pensiamo uguale: siamo amici anche con Totti”. La Roma riprende il cammino dopo aver preparato la ripresa al freddo della Capitale. Il Milan, invece, ha scelto le temperature più miti di Dubai: è un vantaggio per voi? “Assolutamente no. Anzi sembrava che ce ne fosse stata fatta una colpa del fatto che non eravamo andati a fare la preparazione fuori. Dipenderà sempre dai modi di ragionare, i modi con cui hanno lavorato le due squadre, le intenzioni, le volontà, gli stimoli: sarà questo a fare la differenza al di là di un grado in più o in meno”. Non crede che questo giochino ‘Ancelotti forse andrà alla Roma, Spalletti forse al Milan’ alla fine possa nuocere allo spogliatoio? “Avete mai sentito dirmi che andrò al Milan al posto suo? E’ una domanda che dovete fare a lui. A me non interessa niente, è una cosa che ha detto lui. E’ quello che probabilmente lui da lì non lo capisce, continuando a dire voglio venire a Roma, perché qui si rigira il messaggio. Probabilmente una battuta, un sentimento, un buon auspicio per il futuro, qui viene tradotto con una pressione: che io non voglio sentirmi accostare perché non ho partecipato né l’ho stimolata”. Ci sono giocatori pronti al rientro come Aquilani, alcuni che stanno abbastanza bene come Piazarro e Baptista e uno, Menez, in ritardo di preparazione: questo imporrà scelte di turn over in vista di mercoledì? “No: adesso si sceglie in funzione del meglio che si può mettere per questa partita. ‘Giocatore recuperato’ per il mio punto di vista è diverso da quello che è per voi. Se uno non ha giocato per due mesi e ha recuperato ieri sera, voi dite ‘tutti a disposizione’. Queste sono differenze a cui io faccio attenzione”. Ancelotti ha vinto al rientro più di tutti. Dipende da una preparazione adeguata o da una mentalità della società e della squadra? “Non so come abbia lavorato lui, ci possono essere altre voci: ad esempio ha fatto staccare la squadra che riparte stimolata, in condizione mentale di esibire la qualità. Oppure la psicologia che riesce a infondere essendo a contatto con la squadra. Ancelotti è stato un calciatore esperto e vincente, è un allenatore esperto e vincente: bisogna vedere i tasti che è andato a spingere”. Si aspetta una gara spettacolare o una gara che si possa risolvere con dei calci piazzati? “Si può risolvere attraverso qualsiasi strada. Non sarà una partita noiosa: vista la qualità e visto il canovaccio che propongono le due squadre, penso che si vedranno spunti importanti e sviluppi che trascineranno il pubblico”. Pensa che possa influire il risultato dell’Inter di questa sera? “Non credo, mancano ancora molte partite. L’Inter è la squadra più forte, ma Milan e Juve non molleranno mai e soprattutto non ci saranno pensieri che andranno a ridimensionare i comportamenti dei professionisti che saranno in campo domani sera”. Tra i rinnovi contrattuali che sta stimolando da qualche tempo, a quale posto mette quello di Aquilani? “Questo lo deve valutare la società in base ai pericoli che può correre, all’età, ai soldi che si discutono. Ho fatto un discorso generale dovuto alla disponibilità di questi giocatori che ci hanno permesso di raggiungere questo livello, come giocarsi una partita alla pari contro il Milan, o di essere di nuovo qualificati in Champions, di essere passati come primi: il valore va attribuito all’impegno di questi calciatori”. I campi di Trigoria: sono all’altezza del lavoro che sta facendo con questa squadra o possono aver aggravato la situazione degli infortunati soprattutto in questi ultimi mesi. “Vedo persone che ci lavorano dalla mattina alla sera, che si impegnano e alle quali dobbiamo dare merito, perché sono degli operai seri. L’aggravante la fa il tempo, la pioggia: le insidie sono dovute alla metereologia: di conseguenza non possiamo farci nulla. Tutti si sono meravigliati di quanto sia piovuto a Roma, non eravamo abituati”. (testo a cura di Di Segni – Glorialanza) |
