Categorie Virgolettato Scritto da Lucky Luke sabato, 10 Gennaio alle ore 01:45
da La Repubblica – tuttomercatoweb.com
Come le sono sembrati questi primi sei mesi in Italia? “Mi sembra di essermi adattato benissimo, ho la fortuna di avere la famiglia vicino. Anche ‘dentro’ per me va bene. Mi trovo davanti a un calcio differente dallo spagnolo, ma è un gioco che dà molto gusto”. Insomma Milano non è così diversa da Barcellona. “Beh, insomma. Barcellona ha la spiaggia: diciamo che il calore della gente non mi fa sentire il freddo di Milano”. C’è molta differenza con la Spagna? “In Spagna c’è un gioco più tecnico, con più individualità. In Italia il gioco è più collettivo, più complesso, anche ben preparato dal punto di vista fisico. E’ diverso poi il ‘posizionamento’ della squadra”. E’ vero che fa una vita molto diversa da Barcellona, molto più casalinga. Che è ora è praticamente impossibile uscire di casa per la pressione dei tifosi? “No, non è impossibile. Cinema, ristorante, teatro: faccio quasi tutto. Firmare autografi o intrattenermi con i tifosi per me non è un problema. Ogni tanto vado anche in giro a fare la spesa, non mi dispiace cucinare se capita. Sognavo da piccolino di diventare un famoso calciatore e ora che ci sono riuscito mi sta benissimo”. Però bisogna sempre stare attenti dove si va, mai vista sui giornali una foto non gradita? “Quando si è un personaggio bisogna stare attenti anche a questo. E’ una responsabilità che accetto”. I brasiliani ovunque sono fanno comunità. “Succede anche al Milan, le nostre famiglie sono unite, si frequentano. Fa parte della nostra cultura stare insieme: uniti dalla cucina e dalla musica”. E con Beckham come si trova? A Dubai vi siete allenati molto insieme. “Abbiamo molti centrocampisti con caratteristiche differenti. Lui è eccezionale nel manovrare il pallone, lo tocca come pochi altri al mondo, è preciso, ha un’altissima percentuale di passaggi riusciti e poi mi sembra che sia uno che lavora molto duro”. Il top però ora sembra essere Messi. Anche più di Ronaldo. “Non so se è il migliore al mondo, certamente è quello che mi piace di più. L’ho visto crescere al Barcellona. Ha un dribbling eccezionale e sa giocare in allegria, che per me è fondamentale”. E il miglior brasiliano al mondo adesso? “Il Milan ne ha un po’, Pato, Kakà, gli altri. Anche la Roma ha ottimi brasiliani, come Juan. Ma in ogni paese c’è un grande giocatore del nostro paese: Dani Alves del Barcellona in particolare”. Per caso ha un po’ di nostalgia della nazionale? Dopo Pechino ha rinunciato alle convocazioni. “Per me era molto importante fare un buon lavoro col Milan, riuscire ad adattarmi alla squadra, prepararmi a fondo fisicamente. Comunque ci tornerò presto”. Roma-Milan? “E’ la prima volta che giocherò all’Olimpico. Tanti brasiliani in campo, un grande spettacolo”. Ma il Milan potrà giocare con tutte le star di cui adesso dispone, da Beckham a Ronaldinho appunto? “Io penso che sia possibile. Nel Milan ci sono alcuni dei più grandi giocatori del mondo. Per giocare tutti insieme basta che ognuno si sacrifichi un po’ più del solito”. Siete a -9 dall’Inter: lo scudetto è possibile? “L’Inter ha grandi giocatori e un ottimo allenatore. Lo scudetto possiamo giocarcelo: è difficile, ma non impossibile”. Lei è molto amico di Adriano, cosa gli sta succedendo? “Adriano è uno che può giocare in tutte le squadre del mondo. Io gli sono molto vicino, gli auguro tutta la serenità di cui ha bisogno”. Lei ha vinto Mondiali, Liga e Champions. Ma qualche delusione l’avrà pure avuta… “Tutte le volte che non abbiamo vinto con la nazionale”. Dal punto di vista sportivo le manca qualcosa? “Quest’anno la Champions League, ovvio. Ma dobbiamo aspettare un anno”. E il Pallone d’Oro potrebbe tornare a vincerlo? “Perché no, me lo auguro, ma prima bisogna far vincere il Milan”. Sette gol in campionato, due in Coppa Uefa. Come giudica l’anno di Ronaldinho? “Buono. Per quanto riguarda i gol non sono il dato tecnico fondamentale per me. Anche se un paio di anni fa a Barcellona ad esempio arrivai a farne oltre venti. Io sono più che altro un creatore di gioco, sono a disposizione degli attaccanti che di solito di gol ne fanno tantissimi”. Ancelotti ha costruito degli schemi per Ronaldinho o lo lascia libero? “Il mister è un tipo tranquillo, quasi un amico. Mi dà abbastanza libertà d’azione, ma un grande calciatore sa che deve anche aiutare la squadra”. E’ vero che ha letto Gomorra? “Sì è vero. Me lo dette un mio amico di Napoli. Io gli regalai un libro sulle favelas brasiliane”. Non è una lettura da poco… “Ma la vita non sempre è bellissima. Io ho un’associazione che impegna molto del mio tempo libero: assistiamo i bambini brasiliani che devono andare a scuola, ci curiamo di loro, vediamo cosa serve, anche solo andarli a prendere e riportare a casa ad esempio, occuparci del dopo scuola. Abbiamo 3000 bambini a Porto Alegre, la mia città. E adesso stiamo aprendo anche a Bahia e Belen”. Già i bambini: ma è vero che da bambino segnò 23 gol in una sola partita? “Vero, vero: ma l’altra squadra di ninhos era un po’ così…”. E le 4 traverse colpite di seguito nello spot, erano vere? “Clarissimo!” |
