mercoledì, Giugno 04, 2025 Anno XXI


da lastampa.it

Il poster di Italia-All Blacks e il pallone da rugby di fianco al pc svelano la passione, da due mesi il nuovo incarico ne traccia invece la missione: da presidente dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale, Daniela Stradiotto si occuperà di stadi, violenza, ultrà.

Ministero dell'Interno, osservatorio sulle manifestazioni sportivePrimo argomento trattato?
«Un divieto di trasferta per una tifoseria di basket. Sa perché?».

Dica.
«Ci sono sintomi di contaminazione: quando finisce il campionato di calcio e non c’è più la possibilità di sfogarsi allo stadio, c’è chi si trasferisce nei palazzetti».

Ha detto che è per il dialogo con gli ultrà: cosa significa?
«Che si può trovare un punto di incontro, dove il tifo sia l’uomo in più in campo e non l’occasione per episodi di violenza, droga».

Da un’inchiesta della Procura di Torino è emerso che un ex dirigente della Juve faceva un «compromesso» con gli ultrà: biglietti (pagati) in cambio della partita sicura.
«Non entro nel merito di un’indagine, ma non credo che questo tipo di compromesso possa aiutare».

Cattivo pensiero: se è capitato dove c’è uno stadio e una società presa a modello, chissà che succede da altre parti.
«Se lo domandano tutti».

Voi non siete tutti.
«Abbiamo anche letto che alcuni ultrà affitterebbero il loro abbonamento di curva, e abbiamo acceso l’attenzione. Se tutto questo accade a Torino, che succederà altrove?».

E’ preoccupata?
«Sì, ma è il nostro lavoro, come il medico del pronto soccorso».

Perché ai varchi quando i tifosi si accalcano a volte non c’è adeguato controllo?
«Se i tifosi si accalcano, e spesso è una mossa, arriverà il momento in cui potranno pagare questo comportamento».

Ivan Bogdanov, l’ultrà serbo di Genova 2010, è rispuntato a Sassuolo-Stella Rossa: come ha fatto a entrare?
«Con il biglietto: non aveva più il daspo, ha scontato le pene in Serbia. E’ un uomo libero».

Avete liberato le curve dell’Olimpico: causa barriere e rilevamento biometrico, denunciano gli ultrà.
«Ben venga un provvedimento di bonifica. Sono andata a vedere Lazio-Juventus: c’era un bellissimo clima. Ma chi se ne frega se non entra il bandito?».

Tutti gli ultrà sono banditi?
«No, per carità. Ma quando prendi l’antibiotico, un po’ vai giù. La verità è che c’è disonestà intellettuale».

Cioè?
«Al mare sentivo un discorso tra 6-7 ragazzi e ragazze: “Ma dobbiamo dare le impronte? Devo portare il pap test?”. E un altro: “L’unica morale? Vogliono uccidere l’ultrà romanista”».

Risposta?
«Io l’ultrà romanista lo voglio fare vivere: lo stadio silenzioso non mi emoziona. Manca qualcosa, allo spettacolo».

Quindi?
«Nessuno è schedato. Le cose cambiano solo per avviare le indagini, guardando le immagini: invece di 8 ore ci vorranno 8 minuti. E invece sento qualche avvocato che dice: “Quando entrate mettetevi occhiali e berretto calato sul naso”».

Se uno lo facesse?
«Sarebbe un vigliacco. Non un tifoso, e neppure un ultrà».

Capita invece che talvolta i giocatori si debbano levare la maglia, minacciati dalla curva: che significa?
«Che in 30” distruggono quel che s’è costruito in anni».