giovedì, Maggio 02, 2024 Anno XXI


La Roma non può essere che uguale a se stessa da sempre, lo sappiamo. Una lunga estate segnata dai soliti smadonnamenti relativi al calciomercato, chi parte e chi arriva, sempre a fare i conti con gli spicci in cassa. Ma poi arriva il ritiro, le amichevoli, l’amore e la voglia si riaccendono e riparte la giostra mortale, quella dalla quale non scenderemo mai.

RICOMINCIAMONel momento del sorteggio del play off di CL la più grande preoccupazione non è stata valutare la forza storica del Porto, ma cercare disperatamente un volo o un viaggio in terra lusitana che costasse meno di una vacanza a Las Vegas. Questi semo e questi rimanemo.

E allora ci si lancia nella battaglia, che è quello che vogliamo dalla nostra Roma, con i piedi e la testa, il cuore e le palle.
Mezz’ora di grande Roma, che domina e sfiora 3 volte il gol, trovandolo nella circostanza più fortunosa (ovvio che poi la sculata la paghiamo con i dovuti interessi), per poi cacciarsi nel solito episodio negativo che diventa l’alibi perfetto del VORREI MA NON POSSO.
Poco male stavolta, si resiste anche contro un arbitro a cartellino unico, contro un paio di pippe o “fuori ruolo” messe in campo scriteriatamente e si torna con un pari che vale oro. Sta a noi trasformarlo in qualcosa di veramente prezioso, il passaggio alla CL vera, quella che alla Roma porta i soldi e a noi i sogni di cartone di cui ci nutriamo da sempre e che tanta vita ci hanno regalato.

Tolto il campo, per ora l’aspetto migliore di questa Roma, tolto un calcio mercato che apparentemente al ribasso ha preso forma nelle ultime ore, portando finalmente un ottimo terzino destro, siamo alle note sempre più dolorose di ciò che siamo diventati noi tifosi da stadio per la proprietà e per chi gestisce il terrificante problema “ordine pubblico” applicato al pallone romano.
Sappiamo di aver condotto, come singoli tifosi, come gruppi, come clienti, una battaglia che con massimo orgoglio rivendichiamo, il non essersi piegati ad accettare condizioni di “accesso e fruizione” dello stadio e regolamenti per assistere alla partita della nostra Roma, inique, vessatorie, incomprensibili, cervellotiche.
Situazioni che a maggio in diversi speravamo e prevedevamo di poter quantomeno smussare e negoziare.
La politica del negoziare è fallita miseramente, portando l’asticella dell’inaccettabile a livelli estremi.
Barriere, scanner, tripli filtraggi, parcheggi, striscioni, fumoni, balconate off limits, minacce e applicazione di DASPO indiscriminati e quant’altro rappresentano uno schema di società. Uno schema che vale solo a Roma e solo nel calcio, come se l’unico punto sensibile della Capitale sia lo stadio e i suoi ex frequentatori.
Stronzate di livello infantile.
Chi ha visitato città recentemente toccate dall’odio più cieco e folle, sa che la gestione di uno stato di emergenza non può ledere le minime libertà di movimento delle persone, stadio compreso.
La realtà è molto più semplice e stupida, dietro a tutto ciò esistono interessi concentrici e molteplici che sono stati convogliati strumentalmente contro i tifosi da stadio.
Rapide carriere mediatiche, appalti plurimilionari, pulizia etnica di chi ancora potrebbe essere in grado di usare il cervello.
Ora parte il campionato e parte malissimo in questo senso.
Dopo mesi in cui la società si è sbracciata nel ripetere che la tutela della CURVA SUD e della sua storia non erano in discussione, ora ci si affanna a staccare 4 biglietti di CURVA in vendita libera: VERGOGNA!
Non esiste nulla che può accomunare chi ha vissuto quella CURVA, con i suoi alti e bassi, con i suoi errori e la sua gloria, con chi sta cercando (riuscendoci) di sterminare la parte colorata e rumorosa del nostro tifo.
QUELLA CHE SERVIREBBE MARTEDÌ, QUELLA CHE SERVIREBBE SEMPRE. QUELLA DI CUI SIAMO PARTE ANCHE STANDO ALTROVE, QUELLA CHE URLA NEL SILENZIO, SOFFRE DIETRO UNO SCHERMO, QUELLA CHE RINCORRE IL SOGNO DI TORNARE A TIFARE QUALUNQUE ROMA, DI QUALUNQUE LIVELLO, CON FORZA, COLORE, RUMORE, SAPORE.
Oggi è tutto finito, ma non lo sarà per sempre, saremo qui ad aspettare che sta ruota giri, perché statene certi…

Girerà.

Forza Roma sempre, cor Core.

Associazione CoredeRoma