giovedì, Giugno 26, 2025 Anno XXI


da laroma24.it

Alle ore 13, dalla sala stampa di Trigoria, parla in conferenza il tecnico della Roma Luciano Spalletti, alla vigilia del derby della capitale che domani. Questo l’intervento dell’allenatore:

Luciano SpallettiGli unici indisponibili sono Gyomber e Vainqueur al quale, nella settimana di allenamenti doppi, si è affaticato un po’ l’adduttore e, con dispiacere, non ce l’ha fatta a recuperare. Tutti e due inizieranno all’incirca a metà della prossima settimana. Poi ci sono un paio di situazioni non chiarissime, ma gestibilissime se non peggiorano oggi.

Emozioni particolari?
Sì, è vero, vengono trasferite anche da quello che è la passione per la partita e questa squadra. Naturalmente si viene coinvolto lavorando qui. Noi abbiamo anche altre mire, abbiamo anche altri obiettivi e dobbiamo essere bravi a saper gestire le emozioni per quelli che sono i nostri traguardi.

Come arriva la squadra alla partita?
Allora secondo me arriviamo bene al derby però mi sarebbe piaciuto giocarlo ad armi pari, cioè che anche loro avessero avuto altri obiettivi ai quali pensare in questo momento. Sento parlare di differenze, su chi arriva meglio o peggio, io non lo so su chi arriva meglio o peggio però mi sarebbe piaciuto giocarlo ad armi pari. Per loro siamo l’unica ragione, noi ne abbiamo anche altre. Spero che i miei giocatori siano bravi a essere forti nella testa e saperle gestire queste altre cose, oltre il derby.

Il sondaggio su Totti: farlo giocare o no?
Se lo penso così, penso a un sondaggio, anche io lo farei giocare. Se gioca di sicuro ha la fascia da capitano, però si possono anche proporre tanti sondaggi per Sky: fare commentare l’Europeo a Pizzul o Caressa. Non deve essere l’unico sondaggio proponibile, ce ne sono tanti da poter fare di sondaggio. Però ha ragione Caressa da amante del calcio e passionale delle belle giocate e delle belle storie di calcio, sarebbe giusto vederlo in campo e giocare questa partita qui. Lui ha sempre fatto vedere grandi giocate dentro i derby, da allenatore bisogna scindere un po’ quella che è l’emozione, la passione per lo sport e andare a considerare tante cose e io spero di farlo nella giusta maniera perché è una partita importante, un risultato importante per le mire che abbiamo. Dobbiamo perseguire incessantemente l’obiettivo della Champions e c’è questa tappa dentro.

Sono passati solo 14 mesi dalla doppietta di Totti
Le rispondo come ho risposto prima anche se avevo detto che su Totti non avrei più risposto, si diventa monotoni. Quando si analizza una partita o quando si guarda una partita, sono due storie diverse: per l’analisi si tiene conto di molte altre situazioni che lei probabilmente da sentimentale, da passionale, da tutti questi aggettivi che coinvolgono il cuore, non sa vedere perché Francesco le giocate le farà sempre. Se si tratta di giocate possiamo fargli il contratto di 5-6 anni, il piede rimane quello. Altre cose vanno considerate. Chi le dice che, nel primo tempo di quella partita dove lui ha fatto poi due gol, la squadra è andata sotto di due gol perché non aveva l’apporto di un calciatore a coprire spazi o a fare un certo lavoro? Bisogna riprendere numeri, da un mio punto di vista, quello che ho detto, la gestione della partita diventa fondamentale, per tenere il pallino la squadra deve saper tenere bene palla, saper saltare addosso e riconquistarla nel minor tempo possibile perché correre senza palla è la più grande fatica che si fa dentro una partita di calcio. Se si guarda la fatica psicofisica di quando si ha la palla o meno, si dice fanno gli stessi metri: scatto a sinistra e scatto a sinistra, allunga a destra e allungo a destra, sono gli stessi metri? No, cambia totalmente in funzione di quello che lo fa decidendo e di quello che subisce o asseconda la decisione. Non si da colpa a una punta, ma vi ho spiegato più volte che il problema è questo qui, palla al piede la mette dove vuole: in allenamento è un piacere, se gli passano tre palloni sui piedi è come se gliene passano sei, si raddoppia sempre. Poi la palla l’hanno gli altri e come si fa?

Totti non può pù giocare 90′?
E’ anche colpa mia che non l’ho fatto giocare con insistenza, ho fatto una partita da 90′ con la Primavera e ho dei numeri da portare su quelle che sono decisioni, simpatie, disponibilità, durezze o professionalità, chiamale come ti pare. Devo constatare delle situazioni, è così: si mettono tutte. Dentro questi numeri non c’è la giocata di prima dietro le spalle che nessuno vede.

Lui lo ha capito?
E’ un giocatore passionale, gli garba l’attrezzo, quando entra in campo “ragazzi facciamo riscaldamento” e boom: bastonata all’incrocio dei pali. Metterla là è forza, qualità, precisione, non ci sono preamboli o situazioni da mettergli attorno. Vuole avere il contatto con l’attrezo.

Rimasto deluso sulla presenza della Sud allo stadio?
In questo periodo mi dispiace, quando leggo e vedo sui giornali questi numeri, che ci si preparerà ad un derby con poca partecipazione dentro lo stadio. Avrei voluto sentire parlare di un progetto di stadio pieno, facciamo un progetto di stadio pieni: mettiamoci seduti a parlare per trovare le componenti per riempire l’Olimpico spesso, se non sempre. Mi adopererò per quelle che sono le mie possibilità per conoscere più cose, chiederò a Gabrielli se è possibile parlarci, bisogna sentire tutte le componenti. Mi dispiace sicuramente e penso che per i nostri tifosi sia un confronto forte, un sacrificio enorme, ho visto i derby e la curva Sud, per quello che è l’amore e la dipendenza da Roma che si ha vivendo questo ambiente, mi sembra difficile che possano farne a meno. Capisco il loro sacrificio. Poi sento parlare di giugno, a giugno si farà, ma è troppo lontano, bisogna farlo prima. Bisgona trovare prima la soluzione, noi tutti vogliamo la soluzione. Il derby fa battere le mani, ma molto di più i cuori e, quando battono, fanno rumore anche da Testaccio: avremo lo stesso supporto e sentimento di affetto dello stadio pieno. Sappiamo quanti cuori battono per la Roma.

18 punti di distacco sono tanti, ma la Lazio ha fatto meglio contro squadre forti
Tenteremo di fare la partita e di vincerla. Loro sono una buona squadra, ecco perché hanno offerto prestazioni contro grandi squadre. Sono una buona squadra e hanno un grandissimo allenatore, Pioli, che conosco credo bene, l’ho visto lavorare ed è un professionista di prima qualità. La squadra saprà come comportarsi in campo, ma abbiamo la mira di arrivare ad essere una squadra che si confronta con tutti con l’idea di provare a vincere la partita.

Quanto è difficile tenere anche De Rossi in panchina?
E’ il suo pensiero. Da un mio punto di vista è molto più facile da quello che sembra: tento di far giocare i migliori e lo dice l’inno della Champions che dice “i migliori, i più forti”. Per aspirare alla Champions, si vuole andare lì assolutamente, abbiamo quella mira lì, oserei una parola forte che dà adito a interpretazioni, ma dobbiamo pensare sempre a quella competizioni. Dobbiamo stare come Roma in quella competizione quasi stabilmente: questo sarà il traguardo di sempre per noi della Roma. Daniele ha fatto dei buonissimi allenamenti ultimamente come ieri. Per cui niente è scontato e può anche essere dentro gli 11, ma bisogna valutare bene quello che è la squadra, quello che è l’equilibrio e quello che propongono altri calciatori del ruolo di Daniele. Ho una buona rosa a disposizione e devo fare attenzione a questo: De Rossi sa quello che è il modo di pensare di un allenatore.

Pensi che questa squadra è più forte della tua prima Roma di testa?
Con i derby sono in parità, vinti, persi e pareggiati, mi sarebbe piaciuto essere in vantaggio e devo accettare il verdetto, ma ricordo bene gli episodi di quelle partite. In quei casi la squadra fu condizionata dal nervosismo, entrarono troppo contratti ed erano poco consapevoli della forza. Per questo si fa confusione a livello della testa, mentre questa squadra mi sembra consapevole della sua forza. Ha ripreso conoscenza, come abbiamo detto quando sono arrivato, che c’era da lavorare da un punto di vista psicologico. Non farà errori di nessun genere, però loro sono una buona squadra e possono avere la meglio su delle situazioni nella partita. In precedenza in quegli anni abbiamo anche fatto buoni risultati, da un derby abbiamo ricevuto spinta, altri siamo usciti in difficoltà, poi ci sono dati derby che ci hanno dato enormi spinte. Magari se nella domanda citavi le 11 vittorie… (ride, ndr).

Non vuole parlare di Totti
Voglio 15 Totti, gente forte come Totti. Sembra che voi abbiate l’interesse di farne giocare uno, io ne voglio 15 di Totti e lavoro per averne 15 forti come lui. E’ la quarta domanda che mi fate, quindi c’è interesse.

Volevo parlare della situazione Totti. Non è meglio che la società prenda una posizione?
Ho il mio di ruolo. Non vado a interferire in prese di posizione diverse, proprio perché è Totti è una questione delicata: non voglio essere messo dentro la storia di Totti, è un’altra cosa. Debbo gestire la squadra dal punto di vista tecnico e tattico, forza, equilibri, fare scelte per avere risultati che per noi sono fondamentali. Se la squadra funziona devo dare forza anche agli altri, perché attraverso la crescita si ha un confronto di livello per chiunque. Io gestisco questa parte qui, che è la mia e sulla quale non voglio interferenze. Non voglio responsabilità sulle altre, non voglio creare interferenze sulla storia e sul rapporto che è giusto sia quello, si debbono dire tutto per quel che riguarda il grandissimo passato con la società. Per quelli che sono stati i rapporti con la società che io non so e sui quali non devo andare ad interferire.

Ha in programma di normalizzare questa partita?
Ha fatto una domanda giusta, che condivido come pensiero: non voglio sminuire la partita, ma noi abbiamo e vogliamo avere altre attenzioni e altri confronti di livello. Vogliamo aprire e vedere cosa c’è lì, avere confronto con l’Europa calcistica. Poi questo è un passaggio importantissimo ma per noi non deve essere l’unica ragione di esistere.

Roma sembra non essere il punto di arrivo dei giocatori
I giocatori sanno bene che possono stare tranquilli. Non disperdano energie in questo senso, da qui alla fine devono dare il massimo su causa e ragione di vita di questi due mesi, che sono i risultati della Roma. Chi vuole andar via che vada via, non ci sono problemi. Anzi, in fondo, noi si sceglierà qualcuno da mandare via, fa parte dei ruoli e delle posizioni. Stanno tranquilli e lo sanno, non ci sono problemi. E’ giusto che chi ha mire importanti giochi da calciatore importante, poi, se ritieni di essere bravo, lo devi far vedere e allo stesso tempo, quando si arriva in fondo, perché vedrai che non ne parlerà nessuno più di questa cosa, verranno accontentati per dove vogliono andare. Non si può legare nessuno, si è sempre giocato, con soldi e senza, con Spalletti e senza, basta un pallone e un prato e si gioca. Poi si deve considerare che dato che sei forte e bravo, noi abbiamo contribuito e tu hai un costo di mercato e si prendono in considerazioni tutte le cose, e si arriva all’obiettivo che vogliamo tutti: quello di avere gente che lotta per quei risultati di cui abbiamo parlato durante tutta la conferenza.

Nainggolan mi ha colpito quando ha detto che Juve e Napoli non sono più forti della Roma
Non lo so, perché io sono arrivato ora e devo rendermene conto, se lui dice così è il primo ad ammettere che ha fatto poco e che deve fare di più. Si parla per sé e non per gli altri. Se lui è arrivato a constatare che queste squadre non sono più forti e c’è questa distanza bisogna cominciare a mettere qualcosa di più sul piatto. Io non lo so, me ne devo rendere conto, se lui dice di essere al pari di uno che gli sta davanti ha lasciato qualche attenzione e deve pedalare di più.