sabato, Maggio 10, 2025 Anno XXI


da laroma24.it

Alle ore 12.30 parla in conferenza stampa il tecnico della Roma Luciano Spalletti, alla vigilia dell’importante partita contro la Fiorentina di Paulo Sousa. Questo l’intervento dell’allenatore giallorosso:

Luciano SpallettiCosa teme di più della Fiorentina?
Quello che ha fatto da 3, 4 anni, più quello che ha aggiunto Sousa. Hanno creato un’opera d’arte, è vero. Fanno un calcio moderno, spettacolare. Hanno creato una squadra solida, tosta, convinta di avere possibilità importanti. Andando poi a prendere in esame il gruppetto delle squadre è quelle che è stata più brava di tutti.

Nainggolan e Pjanic come stanno?
Saranno a disposizione, c’è solo Iago che ha un po’ di febbre, mi ha detto il dottore. Andrà valutato e oggi, probabilmente, non si allenerà. Daniele continua il suo recupero e non sarà convocato.

Dzeko più sì o no?
Ci sono delle cose che ancora devo pensare e questa volta mi devo prendere tutto il tempo. Dzeko ha fatto bene a Empoli, si è allenato bene, però poi c’è anche la valutazione della squadra. Mi dispiace, ma non sono preparato oggi.

La Fiorentina è una squadra che gioca bene. Vi somigliate come squadre?
Un po’ si somigliano, cercano di comandare il gioco. Hanno questa qualità di avere molti centrocampisti, molti palleggiatori, avere qualità nel saper leggere le situazioni. In questa zona si fa possesso palla e, se vengono di più, scoprono e allora si va la. Sono bravi a far tutto, interpretare il modo di giocare degli altri. Difendere a 3 o 4, riescono a sistemarsi e creare insidie in base a come gioca l’avversario. In questa partita bisognerà essere più bravi di sempre ma ho molta fiducia nei miei giocatori. In queste partite i miei ragazzi hanno fatto un capolavoro, nell’avere quella solidità mentale che si possa star qui a lottare per questo posto senza farci influenzare da un risultato o una prestazione

Come si risolve la questione tifosi?
Mi sono già spesso più volte, spero nel buon senso di quelli che gestiscono questo confronto, questo malisteso, questa situazione che si è creata. A Empoli ci siamo sentiti comodi con il nostro pubblico, probabilmente è servito per reagire a quel momento in cui hanno pareggiato. Ho visto la squadra avere l’atteggiamento da grande, tutti quelli che erano a Empoli hanno contribuito a questo

Kalinic e Dzeko sono simili o diversi?
Un po’ diversi, Kalinic è uno dei più bravi ad attaccare lo spazio dietro, bravo ad andare sempre dietro la linea, bravo sotto porta, sa qual è il suo obiettivo e non si lascia trascinare in attenzioni non importanti. Dzeko ha altrettante qualità ma è uno che gli piace più la palla addosso. Più che andare sul primo, preferisce il passante, la palla che passa trasversa sul secondo palo. Kalinic è più da taglio sul primo. Sono due grandi calciatori, Dzeko lo aveva già fatto vedere su Kalinic sono stati bravi: hanno avuto fiducia e lui gli ha restituito la fiducia

Nota un atteggiamento diverso della squadra? E’ veramente un ambiente difficile?
Con Burdisso ci sono stato poco, una settimana circa. Ho tentato di essere bravo ma penso di non avergli dimostrato tutto. Mi piacerebbe piacere ritrovarlo, è un grande campione e sa come si sta nel calcio. Mi avrebbe restituito. L’ambiente Roma è ideale per lavorare. Nella vita ci sono chi non fa, chi fa, e chi si accoda per fare. Per stare a un buon livello tengono l’ambiente basso, qui le cose si sanno fare. Chi non ha idee, chi ha paura degli altri che poi hanno paura che facciano quello che fai tu, devono andare via. Io ci sono tornato, potevo anche stare fermo. Posso scegliere quello che fare, sono padrone del mio tempo, se sono tornato è perché si lavora bene e mi piace. I ragazzi hanno imboccato la strada giusta, se ci prestano una settimana Burdisso viene a lavorare e gli si fa vedere come si lavora. Tutti sono professionisti nel lavoro che occupano. Se uno da 10, deve arrivare a 12, cercare di toccare le stelle. Se ha quella voglia li, non rimarrà solo impolverato sul terreno. Da un punto di vista mi è così, il mio atteggiamento sarà sempre in quella direzione

Ha parlato con Pallotta?
Ci ho parlato, l’ho salutato e mi è sembrato contento, carico di entusiasmo, mi  sembrato libero di far valere tutte le qualità di persona. Quando si è tranquilli e liberi si riesce a metterla sul campo. Lo avrà trasferito alla squadra, prima della riunione ha parlato ai calciatori e poi ha visto l’allenamento, stando con noi nello spogliatoio. Ha grande entusiasmo e voglia di fare, in sintonia con quello che abbiamo detto fino ad ora. Sempre bisogna avere il coraggio di osare, è quello che fa la differenza, una costanza di pensiero e di riferimento che si possa vedere davanti e che sia una strada che si possa percorrere. Gli stimoli fanno la parte e lui è bravo a trovarli

Che partita si aspetta tatticamente?
Mi piace questa soluzione tattica, sei attento e non ci avevo pensato. Loro verranno a pressarci, hanno sempre fatto così. Sapranno cambiare atteggiamento in base ai nostri tentativi di stare in campo. A Firenze parlavano se giocavano a 3, 4 o 5: qui è racchiusa la bravura del mister, gli ha creato questa elasticità di squadra, questo cambiare continuamente dentro le azioni stesse. Sono intercambiabili, con due mediani come Badelj e Vecino bravi, hanno Borja, Bernardeschi, Tello, Kalinic, Ilicic. Hanno tanti giocatori e riescono a fare un buon prodotto. Quella è una soluzione che può starci, abbiamo giocato a EMpoli così e ci sono venute fuori situazioni simpatiche. Le teniamo presente e domani vedremo che viene fuori insieme

Si sente un po’ solo?
Guarda l’altro giorno abbiamo fatto la foto e c’erano una trentina di collaboratori miei tra medici e magazzinieri, una trentina di giocatori, fotografi: stanno tutti con me, ad aiutarmi e mi indicano le soluzioni. Sono in buonissima compagnia di bravissime persone. Abbiamo più di una squadra, quella beneficia del lavoro delle altre squadre. Le altre squadre sono li a preparare le cose dalla mattina alla sera. Mancava solo il presidente e ora c’è anche lui, siamo al completo. Prendo decisioni che riguardano il mio lavoro, che riguardano la mia area e posizione. Io devo decidere su che allenamenti fare, l’ora, il mangiare lo dice il nutrizionista, come curare il medico, il magazziniere fa trovare lucidissime le scarpe, il caffè il barista. Io volgio fare solo il mio lavoro e li qualche cosa volgio dire perché poi dipende da me.

Terrà conto degli impegni che ha avuto la Fiorentina?
Fra tre o quattro giorni andremo a giocare col Real che ha giocato ieri, non dirò ai miei giocatori che saranno più stanchi. Le partite vanno giocate quando devono essere giocate, ci sono impegni internazionali. Bisogna farsi trovare pronti, questo è il nistro dovere. Dobbiamo esprimere tutto, non possiamo portare nella partita che ci siamo riposati un giorno di meno. Bisogna vincere la partita martedì se si vuol passare il turno, non ci sono pensieri per altre cose. Bernardeschi e El Shaarawy sono simili, con grandissime potenzialità. In tutte le cose c’è una partenza e una fine, un percorso, come il campionato. Il percorso è quello che conta: se hai voglia di analizzare, di vedere un contrasto vinto o perso, allora li se le reazioni son giuste e ci sarà una crescita. Quando arrivi in fondo poi avrai lavorato bene nel metterci qualcosa in più. Si stanno rendendo conto per arrivare in fondo meglio di come son partiti