giovedì, Maggio 02, 2024 Anno XXI


da laroma24.it

Alle ore 12.30 l’allenatore della Roma, Luciano Spalletti, parla in conferenza stampa, alla vigilia della partita contro la Sampdoria, in programma per domani alle 20.45. Questo l’intervento del tecnico giallorosso:

Luciano SpallettiQuali sono le condizioni degli infortunati? Come ha visto Strootman?
Dobbiamo valutarle oggi. Ci sono stati dei miglioramenti importantissimi in diversi giocatori. Dzeko va rivisto oggi, ieri ha fatto allenamento a parte. De Rossi va visto bene, ha fatto solo cure, un po’ di problema c’è. Deve fare cure e oggi non farà tutto l’allenamento. Bisognerebbe riparlarne dopo il breafing… Strootman ha fatto vedere di essere sulla strada giusta, ha fatto vedere le sue qualità. Mi è piaciuto quando, a risultato acquisito, è andato a fare due contrasti come lui sa fare. Una persona straordinaria…

Al posto di Nainggolan chi vede meglio?
Anche Vainqueur, se si parla di interno campo va bene anche Perotti. Ci possono essere anche altre soluzioni, però son tutte giuste, bisogna lasciar scorrere anche l’allenamento di oggi per dirti qualcosa in più sulla formazione. Florenzi è da tenere in considerazione, anche Iago Falque può fare bene quel ruolo lì. A centrocampo abbiamo qualità e numeri a disposizione, lì non è facile il lavoro, bisogna scegliere bene, perché i livelli sono equilibrati.

Prima volta che vi affrontate da allenatori con Montella, cosa colpisce di più di lui?
La qualità del tecnico, l’equilibrio del modo di stare in campo. Tutti hanno apprezzato il suo lavoro nella Roma, sia con i bambini che con la prima squadra. Nessuno gli ha concesso niente, sarebbe potuto rimanere in prima squadra. Poi è andato a Catania ed ha fatto bene, poi con la Fiorentina. Sa fare il suo lavoro, è intelligente, vuole andare avanti e fare bene. Sarà un avversario difficilissimo, noi troveremo una Sampdoria difficile da affrontare.

Secondo lei è stato solo un caso che la miglior partita della Roma è arrivata senza centravanti?
Secondo me di punte ne avevamo due e tutte e due hanno fatto gol. Hanno fatto un lavoro particolare. Non è tanto le punte che fanno gol che fanno il risultato della partita. E’ il lavoro della squadra, è un assieme di qualità che i giocatori mettono in campo e che portano alla vittoria. Chi fa gol dà il suo contributo, così come chi lavora per la squadra. Non a caso Perotti e Magnanelli sono stati quelli che hanno fatto più chilometri. Dal mio punto di vista devo fare i conti con il lavoro della squadra.

Le parole di Keita?
È vero che, se vai all’estero e fai un giro, si tende di più a fare “viva, viva, viva” che a fare “abbasso, abbasso, abbasso”, di conseguenza si mettono ragazzi in condizione. Lui sicuramente questa pressione la subisce meno. Noi, chiamandoci Roma, siamo costretti ad avere la responsabilità di quelli che devono andare a tentare di fare risultato sempre. Noi abbiamo il privilegio, ma anche la responsabilità. Se si aiutano è meglio, però bisogna smettere di parlare di quest’ambiente di Roma. Facciamo un altro giochino, costruiamo lo stile Roma. Con lo Zenit si andava in tutte le parti del mondo a fare la preparazione, dall’altra parte del mondo trovo un ragazzino in ascensore con patatine e Coca Cola, mi guarda e fa “Spalletti Roma”, nonostante avessi la maglia dello Zenit. “You are Roma coach”. Questa è la cosa che deve assorbire le nostre attenzioni. I bambini sanno chi siamo e noi abbiamo un dovere verso questi bambini, è un messaggio bellissimo.

Poche palle perse…
I ragazzi lavorano bene, i dati sulle palle perse sono da prendere in considerazione, ma lo è ancora di più il dato sulle palle di conquistate. Il dato sul possesso palla non funziona, quello sulle palle perse e riconquistate sì. Siamo migliorati su questi dati e questo dipende dalla tranquillità dei giocatori, si vede che giocano con più tranquillità.

Infortuni: in queste poche settimane si è fatto un’idea? Si tratta di sfiga o esiste un problema su cui lavorare?
Gli infortuni vanno a colpire la squadra che deve fare risultato e che non sta dando quello che potrebbe, allora si innesca il meccanismo: non fanno risultato perché ci sono infortunati. Ma gli infortuni vengono perché non ci sono risultati. In una situazione come questa è più facile infortunarsi, ancor più facile se si cambia allenatore. Può succedere di più, però la connessione io la darei alla non tranquillità di esprimere il proprio valore e non viceversa. E’ il cane che si morde la coda.

Nura è pronto per il salto? La situazione Gerson?
Di Nura che ha avuto l’abilitazione l’ho letto da voi prima che dal dottore. Il topino è sordo, riporta le cose sbagliate. Il dottore è bravo e ha trovato la medicina per il topino sordo: le supposte. Nura ha fatto la visita e gli è stata concessa l’abilitazione. Nura è velocissimo, sembra un soffio di vento e sembra che non abbia corso lui, è riposato. Ora va messo nel contesto di squadra, si cercherà di fargli trovare un ambiente dove possa maturare senza responsabilità. Gerson non è mai stato tesserato, era qui e non era contento di questa soluzione, voleva giocare e ha trovato la soluzione con la società. Se va a star bene, noi siamo contenti. Da quello che ho visto mi è parso un giocatore di grande qualità.

Szczesny?
Ha una grandissima qualità per un portiere: la freddezza. E’ concentratissimo, ha il carattere da portiere vero. Fa interventi importanti ed è bravo a giocare con i piedi. Mi sembra che abbia detto anche che potrebbe rimanere alla Roma… Io leggo tutto!

Keita e Maicon? Dzeko ha un problema di condizione atletica?
Le tre partite in otto giorni possono servire anche per rientrare in condizione, dopo un periodo di inattività. Dzeko ha solo un problema: lo serviamo male. Lo dobbiamo sostenere di più e servire meglio. Lui si predispone per ricevere i passanti, i passaggi in mezzo al campo. Dobbiamo trovare la strada per farlo sentire in mezzo al nostro gioco.

Al termine della conferenza Spalletti è poi voluto tornare nella sala stampa per parlare di Gyomber: “E’ da portare a esempio. Sono le situazioni che poi determinano il valore dell’uomo e del calciatore. De Rossi si è attaccato una foto di Gyomber sull’armadietto, perché lui ha fatto una cosa che non avrebbe mai fatto nessuno, cioè giocare con una frattura. Me ne ricorderò. Come Emerson, quando hanno sbagliato il rigore, è andato sotto la curva a gioire come se avesse sempre giocato: sono particolari importanti”.