venerdì, Maggio 03, 2024 Anno XXI


da pagineromaniste.com

Al Futbolclub di Roma alle ore 18.00 presentazione del libro ‘La Grande Roma di Liedholm. Raccontata dai protagonisti dello scudetto ’82-’83‘ scritto da Luciano Tessari a cura di Francesco Goccia e Carlotta Boni. Per l’occasione è presente anche il direttore sportivo giallorosso, Walter Sabatini. Partecipano all’evento anche Sebino Nela (neo-dirigente romanista), Giuseppe Giannini, Roberto Scarnecchia, Ernesto Alicicco, Massimo Wertmuller, Odoacre Chierico e Marisa Di Bartolomei.

Walter SabatiniA Sabatini viene consegnata una tessera da socio onorario del club.

Prende la parola Sebino Nela: “Il ricordo più bello di quegli anni è stato quello di far parte di un gruppo straordinario. Diverso tempo fa abbiamo fatto una cena con alcuni miei ex compagni di squadra, e uno in particolare si è commosso, ma non vi dico chi, dicendo che non avevamo la minima idea di quello che abbiamo fatto per questa città”.

Queste le parole di Scarnecchia: “Per me Liedholm è stato il maestro, lui mi ha scoperto, ero il suo pupillo”.

Parla Sabatini: “La mia storia con la Roma è stata breve. Normalmente non vado in giro agli eventi. Mi ha portato qui anche Tessari. Io l’ho ascoltato raccontare una nostra partita e sono rimasto estasiato per il modo in cui ha raccontato la gara, cogliendo gli aspetti tecnici fondamentali, ma detti con dolcezza. Mi è rimasto impresso. In quella circostanza mi sono ricordato ad un aneddoto adolescenziale. Io andai a fare a tredici anni un provino al Tre Fontane, zoppicando per l’orgoglio. C’eri tu in mezzo al campo che dirigevi il provino, io facevo schifo, ma avevo fatto due cose da repertorio, tipo veronica o pallonetto. Tu mi chiamasti nello spogliatoio e mi dicesti: ‘Sei un bravo calciatore, non hai corso tanto. Sei un calciatore bravo.’ Dopo quarantacinque anni lo voglio ringraziare. Ho un ricordo forte di quell’avventura, dei miei compagni. Il filo che lega i calciatori umanamente e intellettualmente è bello, spero si materializzi anche nella Roma di ora. Il 27 maggio dopo quel derby ero un uomo disperato e solo, non sapevo se scappare o piangere. Mi arriva un messaggio di Matilde Brandi ed in fondo a questo messaggio mi scrisse ‘Non mollare per favore, vai avanti’. Dopo questo messaggio mi sono caricato, ho accellerato per andare a Trigoria e volevo ricominciare, abbiamo fatto cose importanti da allora e cercheremo di fare quella più importante”. Queste le dichiarazioni rilasciate da Walter Sabatini a margine dell’evento:

Benatia tornerà a Roma?
“Sono voci infondate, Mehdi Benatia è un giocatore del Bayern Monaco, non tornerà. Ci fidiamo ciecamente dei nostri ragazzi. Stiamo recuperando e ha recuperato un calciatore come Leandro Castan, io vi inviterei a ricordare Leandro Castan: troppo facile accantonare un ragazzo che ha sofferto, sta facendo il percorso giusto per tornare e ci aspettiamo tanto da lui e ancora di più. Sta colmando questo piccolo gap, ricorderete chi è stato e chi può essere, oggi è in panchina per due come Manolas e Rudiger. Rudiger veniva da un doppio infortunio, ma è un grande calciatore. Inizialmente ha fatto delle prestazione non ottime, ma si può criticare la prestazione, non il giocatore, è stato stroncato. Posso anche sbagliarmi sui calciatori, raramente succede, ma è forte e, se non vi fidate di me, fidatevi di Loew. Poi il povero Gyomber messo da parte senza vederlo giocare: ha altezza, velocità, gioco aereo. Garcia fa delle scelte che sono condivisibili o meno, anche io a volte non le condivido. Ma Gyomber è un giocatore che esiste”.

Niente mercato a gennaio?
“Non torneremo sul mercato a meno che non ci siano ancora situazioni imprevedibili con gli infortuni. Salah ci mette in difficoltà, è un danno enorme per la Roma non averlo a disposizione. Non abbiamo nessun bisogno di tornare sul mercato, abbiamo bisogno di migliorare sempre. La partita con la Lazio non è stata spettacolare, ma seria, abbiamo controllato e colpito quando dovevamo con una maturità nuova”.

Un bilancio su questo inizio di stagione?
“Direi positivo, se avessimo ottenuto un meritato pareggio a Milano saremmo stati più contenti. L’esultanza di De Rossi al derby è qualcosa di eccezionale, un giocatore del suo calibro che urla il nome di un compagno, non avevo mai visto una cosa così nella mia carriera. Il gruppo è unito”.

La situazione di Doumbia?
“Il CSKA non vuole spendere soldi, ma qualcuno lo comprerà, cercheremo di onorare l’accordo con un’altra squadra, ma spero di farci qualcosa di più. C’è un accordo con una squadra cinese”.

Gerson andrà in prestito?
“Non so ancora il suo futuro, devo decidere…”.

La situazione della Curva Sud?
“Non voglio entrare dentro questa cosa, non me ne occupo. Con tutto il rispetto dei tifosi, lavoro con loro, ma il mio rapporto con la curva si è incrinato quando nella stagione scorsa hanno chiamato i ragazzi sotto la Sud, sputandogli e insultandoli. È stato il momento più basso da quando sono a Roma, mi sono sentito a disagio e umiliato. Mi hanno detto che gli avevano chiesto di togliersi la maglia, hanno cambiato i rapporti”.

Dzeko un problema per la Roma?
“Sono sicuro che molte squadre vorrebbero avere questo problema”.

Gervinho?
“Aveva la valigia pronta, non abbiamo voluto abbassare le nostre richieste e, nel frattempo, si è congelata la trattativa. Garcia è stato molto bravo, mi ha promesso che Gervinho sarebbe stato importante e io mi sono fidato come quando lo abbiamo comprato. In questa stagione è molto migliorato anche sotto porta”.

Duello a tre per lo Scudetto (Inter, Roma e Napoli)?
“No, ci metterei anche la Fiorentina, perché gioca bene e ha un allenatore che ha ottimizzato tutti i suoi giocatori. E anche la Juventus che, sono sicuro, tornerà”.

Ucan?
“Io scelgo i giocatori e la maggior parte delle volte coinvolgo l’allenatore, perché è lui che li allena. Garcia è pragmatico su certe cose, Ucan è molto forte, spero di riuscire a tenerlo qui, quando ha avuto modo di giocare ha dimostrato il suo valore”.

Totti?
“Deciderà lui. Francesco sta vivendo un momento difficile, l’infortunio è fastidioso e assiste alle vittorie della squadra: si esalta perché è il primo tifoso, ma c’è il rischio che si senta emarginato. Entro un mese tornerà, quando sta bene è ancora in grado di cambiare le partite”.

Strootman come sta?
“Ha una faccia diversa dallo scorso anno, finalmente vedo qualche sorriso. Gli brillano gli occhi: ha sofferto le pene dell’inferno. Sarà il crack della Roma, anche al 60%. Se tornerà al 100%, ad aprile aumenteranno le nostre possibilità di vittoria”.

Vainqueur?
“I giocatori li scelgo io, è il mio lavoro. Vainqueur sarà utile, magari non titolare, sarà il vice di qualcuno, ha giocato al posto di De Rossi e Pjanic. Io faccio riferimento a chi dice le cose, non alla stampa: ci siamo rotti tanto le scatole della coperta troppo corta. A destra c’è Maicon, un campione incommensurabile. È stato detto che aveva finito di giocare: la partita con l’Udinese dovrebbe essere portata a Coverciano. Avete deciso che Florenzi non poteva giocare terzino: è un terzino destro che può fare anche la mezzala e l’esterno. È più forte di Dani Alves. Torosidis si può dire che non è affidabile?!. A sinistra Digne è invulnerabile, può giocare 40 partite: Emerson è un buon giocatore. Nura è un fenomeno, potrebbe giocare anche domenica”.

Le critiche?
“Sono benedette, mi lamento di altre cose che potete capire, essendo intelligenti”.

Szczesny rimarrà?
“Lavoreremo, mi piacerebbe tenerlo, ma sarà un operazione molto difficile. Cercheremo di trattenerlo, ma conosco troppo bene Wenger e l’Arsenal e sarà molto difficile…”.

Pallotta le manca a Roma?
“Sento la mancanza di tante persone…”.

Le commissioni?
“La Roma è brutalmente onesta, è inutile giocare. Vi dovreste vergognare. La Roma è una società brutalmente onesta. Fa male l’onestà e la verità, sarebbe più facile dire qualche bugia. Pago quante commissioni servono, se reputo che sia necessario pagarle”.

Queste le dichiarazioni di Sabatini a Roma Tv:

“Oggi sono venuto qui per scusarmi con Liedholm. Poi ho raccontato una storia romantica di un provino che feci con Tessari a 12-13 anni. Queste persone hanno fatto tanto per la storia della Roma, il sentimento di avere una maglia che dà emozioni come quella della Roma ci deve far dare qualcosa in più”.

Queste prime 12 giornate?
“E’ un bellissimo campionato, ci sono 5-6 squadre che potranno concorrere per il titolo. E’ una cosa migliore rispetto alle fughe solitarie, che sviliscono la competizione. C’è anche la Juventus, che rientrerà sicuramente, noi stiamo facendo quello che avevamo in mente di fare. Siamo in lizza per tre obiettivi, in campionato siamo lì, in Champions ci siamo rimessi in carreggiata, vedremo cosa faremo in Coppa Italia. Siamo soddisfatti, non c’è motivo di esaltarsi, ma la squadra dà segnali di coesione molto importanti, tanti difetti che sono apparsi evidenti potranno essere oppressi nel prossimo futuro”.

Filippo Biafora