giovedì, Aprile 25, 2024 Anno XXI


Al termine delle tre partite post ultima sosta, ci ritroviamo primi in classifica, incazzati neri per una gara di CL stravinta è buttata nel water e con una tifoseria ricompattata nel seguire la Roma ovunque le sia concesso.

Dominando qualunque avversario, tedesco e fiorentino che sia.

La pacifica invasione, prima di Leverkusen poi di Firenze, ha portato alla ribalta una serena realtà evidentemente sconosciuta al sindaco fiorentino, il piccolo Nardella.

Costui, solerte servitore di padron Renzo, ha trascorso la settimana a stacciarsi le vesti affacciandosi da ogni media, ripetendo ossessivamente che il patrimonio artistico di sua competenza avrebbe dovuto essere tutelato dall’arrivo delle orde romaniste.

Facciamo umilmente presente al distratto sindaco, che se esiste una città che ha subito gravi e inqualificabili danni ( peraltro impuniti ) questa è ROMA, capitale di quell’Italia che il suo padrone governa.

Perso tempo nel commentare i ragli del sindachino, passiamo a cose serie.

La Roma è prima in classifica, nonostante varie presunte cantonate di Garcia, da qui sempre difeso anche in tempi recenti, nonostante alcuni giocatori incerti ed alcuni impresentabili, nonostante una dirigenza più impegnata a raccontare realtà virtuali che attenta ai risultati e al professionismo di molti.

A ciò si aggiunga il vero fattore divaricante della storia della Roma, la cancellazione del tifoso di Curva per editto governativo/prefettizio.

Avete tutti visto cosa significa avere i tifosi al seguito, quanto conti, anche in tempi di diritti TV al potere.

Ma siamo e saremo qui a pagare determinate leggi ad stadium Olimpico, valide per noi e pochi altri.

Restiamo in attesa di capire se cambierà e cosa cambierà semmai, nel frattempo invitiamo tutti quelli che entreranno sin da mercoledì a tifare per questa grande e bella Roma. Per loro, per noi e per tutti.

Per quanto ci riguarda, non vediamo nessuna volontà mediatrice da parte di chi gestisce lo stadio e le regole dello stadio.

Se resteranno queste condizioni, saremo fuori da tutto per sempre.

Con immenso dolore, con grande sofferenza interiore, ma con la consapevolezza che questo stadio non potrà mai essere il nostro stadio.

Ora però, conta il campo, e da dovunque saremo si tiferà fino alla morte per ciò che è nostro e che ci rappresenta da sempre.

La AS ROMA 1927.

Forza grande Roma.

Associazione CoredeRoma