Categorie Virgolettato Scritto da Lucky Luke venerdì, 4 Settembre alle ore 02:31
da calcioefinanza.it
La Roma dunque si trova nella condizione di dover essere competitiva (e quindi di dover investire) stando attenta a non sforare tali parametri. E con un piano di crescita importante, ma che ancora non è ai livelli di altri top club (leggi l’articolo di Calcio&Finanza sui numeri del piano di Pallotta). Ecco perché il club ha utilizzato, dal punto di vista del mercato, due vie: cedere alcuni pezzi della rosa per poter contare su un fattore come le plusvalenze da una parte, dall’altra limitare il mercato in entrata con formule legate a prestiti con diritto di riscatto (e non con obbligo): un fattore non trascurabile, che pone il club nella condizione di non dover versare per forza il riscatto a fine stagione e non appesantire così le proprie casse. Bilancio Roma, l’impatto sui conti 2015/16 del mercato in entrataPer quanto riguarda il mercato in entrata, il club ha effettuato 10 operazioni di mercato: tra queste, ci sono da considerare prima di tutta la risoluzione della comproprietà di Nainggolan per 9 milioni di euro: si tratta dell’operazione più costosa a livello di acquisto del cartellino. Al giocatore è stato inoltre rinnovato il contratto, a 5 milioni di euro lordi all’anno per i prossimi 5 anni. Le altre operazioni onerose sono quelle di Iago Falquè, Ponce e Vainqueur. Il primo è stato pagato 1 milione per il prestito oneroso, più 7 milioni da versare al Genoa per tramutare l’operazione in acquisto definitivo alla prima presenza. Ponce è stato acquisito in maniera definitiva dopo il prestito. Per il resto la Roma ha definito una serie di prestiti onerosi, la cui formula è legata al diritto di riscatto. A cominciare da Ibarbo, il cui cartellino è stato preso in prestito dal Cagliari per 5 milioni di euro e con diritto di riscatto a 8 milioni: il giocatore vive una condizione particolare, poichè nel frattempo il club lo ha ceduto in prestito al Watford per 2 milioni di euro. Il difensore Digne è arrivato in prestito oneroso dal Psg per 2,5 milioni, Rudiger dallo Stoccarda per 4 milioni più diritto di riscatto fissato a 9 milioni, Dzeko in prestito dal Manchester City per 4 milioni più diritto fissato a 11 milioni, Salah dal Chelsea per 5 milioni. Da registrare anche il prestito secco di Szczesny. Dunque al momento la Roma si ritrova ad aver speso 24,2 milioni per i cartellini, 20,5 per i prestiti e 35,7 di ingaggi lordi, con un impatto economico totale di 61,44 milioni di euro. Nel caso decidesse di esercitare i diritti di opzione, il club si ritroverebbe a spendere almeno 28 milioni di euro in più (escludendo però dal conto le cifre per i riscatti di Digne e Salah, che non sono state rese note dalla società). |
