Categorie Il Redazionale Scritto da Luigi mercoledì, 5 Agosto alle ore 10:29
C’è un periodo storico che parte dalla metà degli anni 70 durante il quale si formano i primi gruppi ultras in Italia: gli Ultras della Samp, i Boys dell’Inter, la Fossa del Milan, le Brigate del Verona. C’è una fetta del quadrante sud est dell’Urbe da sempre crogiolo di turbolenze e giovani pronti e sgamati (i tedeschi lo chiamavano il nido di vespe e diffidavano le SS – le SS non i boy scout – ad uscire soli la sera quando erano fuori servizio): è il Quadraro con i limitrofi Centocelle Quarticciolo e tutte le torri (Torpignattara, TorreMaura, Torre Spaccata). Lì si formano i Fedayn, che riversano la prontezza e l’ardore di centinaia di ragazzi di strada nel tifo per la Roma e nella difesa del suo nome soprattutto nelle gare in trasferta. Ci hanno conosciuto le curve di Firenze, di Milano, di Verona, di Torino sponda Juve (una passeggiata) e sponda Toro (una trasferta da prendere con precauzione) e ci hanno conosciuto e temuto soprattutto i fichetti che all’epoca formavano l’altra sponda biancoceleste. In mezzo a tutto questo c’è un ragazzo con un fisico imponente e una voce forte. Forse se avesse studiato e avesse avuto la passione per il cinema, sarebbe stato un ottimo caratterista. Generoso e senza paura, in prima fila fin dall’adolescenza (ma lo eravamo tutti adolescenti) al fianco di Roberto, di Geppo, di Franco e del Banana. Ieri se n’è andato Peppone e da ieri si può rischierare con Roberto e con il Palla, con Paolo e con Geppo, non ce n’è per nessuno lassù. ciao mamma, sei sempre con me. |
