Categorie Virgolettato Scritto da Lucky Luke martedì, 27 Novembre alle ore 10:59
Da: ilmessaggero.it FIRENZE (26 novembre) – È morta Manuela, moglie dell’allenatore della Fiorentina, Cesare Prandelli. La donna era malata da tempo, già dall’estate del 2004, quando il tecnico di Orzinuovi lasciò la panchina della Roma proprio per assisterla. «La Fiorentina – si legge in una nota sul sito del club – il presidente, il consiglio di amministrazione, la dirigenza, la squadra e tutto lo staff si uniscono al dolore immenso della famiglia Prandelli». Manuela Caffi aveva 45 anni ed era nata a Orzinuovi, in provincia di Brescia, come il marito. È morta attorno alle 13. Lascia i figli Niccolò di 24 anni (diplomato Isef e impegnato nello staff del padre nella Fiorentina) e Carolina di 21, studentessa universitaria. La morte è giunta dopo un doloroso cammino cominciato alla fine degli anni Novanta con la scoperta di un cancro al seno che l’aveva costretta in questi anni a due operazioni e a una serie di cure e terapie che l’avevano portata anche a Parigi. «Ha finito di soffrire», queste le poche parole di Cesare Prandelli al sindaco di Orzinuovi Roberto Faustinelli. «L’ho trovato letteralmente distrutto» racconta il primo cittadino che dell’ allenatore della Fiorentina è anche coetaneo. I funerali si svolgeranno mercoledì alle 14.30 ad Orzinuovi. L’allenatore non era ieri in panchina nella trasferta di Reggio Calabria. Al suo posto, il vice Gabriele Pin. Ufficialmente, la Fiorentina aveva comunicato che Prandelli non era partito per la Calabria a causa di un forte mal di schiena. La storia d’amore fra Cesare e Manuela era cominciata quando lui era un già un buon calciatore e lei una ragazza di 19 anni. Una coppia legatissima che ha affrontato il calvario sempre con ottimismo: «Sono uomo fortunato – disse Prandelli quando lasciò la Roma appena affidatagli – un operaio non potrebbe permettersi di abbandonare il lavoro per stare accanto alla moglie, io sì». Il calvario di Manuela ora è finito e tutto il calcio si è stretto intorno a Cesare nella speranza di farlo sentire meno solo. |
