martedì, Maggio 07, 2024 Anno XXI


Il grande circo Barnum della “libera” espressione mediatica, ha dato il meglio di se in questi ultimi 5 giorni. Hanno parlato tutti, in buona o cattiva fede, sobri o meno.

L’antefatto è noto: l’esposizione da parte della CURVA SUD di alcuni striscioni che stigmatizzavano l’approccio, per noi incomprensibile, della signora Leardi alla gestione del lutto per la tragica morte del figlio.

Siccome, ahinoi, qualche morto in casa ce lo abbiamo avuto anche noi, siamo abituati a modalità diverse. Antonio De Falchi, solo per citarne uno, è morto in seguito ad un’aggressione subita da un branco di vigliacchi milanisti che non solo hanno goduto di importanti supporti da parte della loro società, ma per i quali i loro degni compari hanno negli anni esposto striscioni di dileggio (PER NOI ARRESTO IL FLAGRANTE; PER VOI ARRESTO CARDIACO – solo per citarne uno) per i quali nessuno si è stracciato le vesti o ha invocato punizioni esemplari della tifoseria, chiusura delle curve etc.

Siamo convinti e lo rimarremo fino a quando qualcuno non ci dimostra il contrario, che il profilo riservato ed intimo attuato dalla Famiglia De Falchi nella gestione del lutto dopo questa dolorosa vicenda non sia stato indipendente dagli esiti pubblici.

In altre situazioni, come questa del giovane Esposito, si è scelta una strada diversa. Forse sono anche diversi i tempi e più numerosi gli sciacalli che si gettano sulla preda in cerca di esposizione e notorietà. Si parte dai giornali per arrivare ai legali per arrivare alla famiglia e in particolare alla Mamma.

Per parte nostra avremmo preferito che su questa vicenda, che tra le altre cose ci colpisce di rimbalzo perché la Roma e i suoi tifosi non sono stati minimamente coinvolti nella loro globalità in questa vicenda, se non per uno di loro che ci risulta fossero anni che non metteva più piede allo stadio, avremmo preferito un atteggiamento più responsabile e composto. SILENZIO e RISPETTO da parte di ciascuno sarebbe stato DOVEROSO e CORAGGIOSO.

Ed è altrettanto vero che qualsiasi commento alle affermazioni e alle manifestazione della Signora Leardi apre voragini sia nel consenso che nell’avversione. Per quello che ci riguarda una donna in tale condizione potrebbe dire ed ha il diritto di dire qualunque stronzata, dettata da dolore, rabbia e/o rancore. Fa schifo l’uso strumentale del suo entourage. Quello si.

La mamma di Ciro, con un obiettivo che giocoforza riteniamo onesto, sta tentando di diventare messaggera di pace, e non di odio. Riteniamo le modalità che lei utilizza ed ha utilizzato finora in grado di raggiungere esattamente il risultato opposto ma tant’è. La sua è una posizione da tragedia greca e può stare di tutto nella mente e nel cuore di una madre privata della vita di un figlio. DA UOMINI DOBBIAMO ACCETTARLO.

Non si tratta di una posizione terzista. Avremmo ritenuto più opportuno l’applicazione dei succitati criteri di SILENZIO, RISPETTO e COMPRENSIONE. Nel tanto invocato rispetto della libertà di opinione crediamo che anche la nostra abbia diritto di cittadinanza.

Da ultimo spendiamo anche due parole per l’infelice e incomprensibile uscita di Pallotta, che ci ha definito FOTTUTI IDIOTI , STRONZI E TESTE DI CAZZO mostrando una discreta frequentazione del turpiloquio che, ad essere onesti, non ci ha impressionato più di tanto. Da semplici tifosi saremmo stati in condizoni di fare molto ma molto meglio.

Con questo cristiano riteniamo che sia non più procastinabile un REDDE RATIONEM. Questa proprietà questa tifoseria non la vuole ma, peggio, non la merita. Lui desidera un ordinato drappello di mangiatori di patatine, consumatori di bibite e trangugiatori di hot dog. Questi FOTTUTI IDIOTI gli dicono con grande tranquillità che LUI DI NOI, DI ROMA E DELLA ROMA NON HA CAPITO UN CAZZO. Qualche utile o inutile idiota a Roma ce l’ha portato lui, nel suo staff dirigenziale che non ha finora dimostrato UN BENEAMATO CAZZO.

Siamo addolorati nell’apprendere ciò che pensa di noi ma non saremo così ciechi da ignorarne le conseguenze.

SEMPRE FORZA ROMA.
Associazione CoredeRoma