martedì, Maggio 13, 2025 Anno XXI


da ilmessaggero.it

Genoa-Roma: casini post partitaCi sono strane coincidenze e palesi contraddizioni. Le coincidenze riguardano le decisioni innovative del giudice sportivo Tosel quando c’è di mezzo l’A.S.Roma. Le contraddizioni si riferiscono alle entità economica delle pene. Come nel campionato scorso, quando con Destro fu introdotta la moviola del “giorno dopo” sconfessando il referto dell’arbitro Massa, anche a Genova viene presa come prova la testimonianza spontanea di uno steward. Una novità assoluta che crea un precedente non da poco.

Da ieri, infatti, se negli spogliatoi accadrà un fatto increscioso, sfuggito all’arbitro e ai suoi collaboratori, nonché agli ispettori della Lega, basterà che un qualcuno faccia spontanea testimonianza e oplà scatterà la squalifica.

Una domanda: se Garcia ha aggredito e tentato di schiaffeggiare lo steward perche non viene daspato come accadrebbe a qualsiasi tifoso che commettesse lo stesso gesto?

Sul fronte delle pene pecuniarie si apre poi un altro sconcertante quesito. Come può costare 20 mila euro il rifiuto di consegnare i tesserini per un riconoscimento chiesto da un non federale, mentre lanciare di tutto verso i giocatori 30 mila? E come si possono pagare solo 30 mila euro di multa quando, come allo Juventus Stadium, un tesserato viene schiaffeggiato in panchina da un tifoso? Tutto è molto strano, sembra una giustizia poco equilibrata al contrario del duello tra Juventus e Roma; o è forse questo che da fastidio, ora che la distanza è di un solo punto?

Massimo Caputi


da iltempo.it

Stagliano: «Ora basta poco per inguaiare chiunque»
Parla l’ex vice-capo ufficio indagini della Figc

Un altro caso pronto a far giurisprudenza. Per far chiarezza, abbiamo chiesto il parere dell’avvocato Mario Stagliano, esperto di diritto sportivo ed ex vice-capo ufficio indagini della Figc.

Può bastare la dichiarazione di uno steward come prova in un referto federale?
«Assolutamente no, c’è scritto nell’articolo 35 nr.1 punto1 del codice di Giustizia Sportiva. Le fonti privilegiate che possono essere considerate sono soltanto l’arbitro, i suoi collaboratori e gli ispettori federali presenti all’evento. Il capo steward non è un tesserato, ma soltanto un incaricato di pubblico servizio, che ha come primo obbligo e responsabilità la tutela e l’incolumità dei presenti in campo».

Si costituisce quindi un caso mai verificato prima?
«Certo, le faccio un esempio. Per assurdo adesso ogni responsabile di spogliatoio di qualsiasi società calcistica può permettersi di far squalificare chiunque a proprio piacimento dichiarando qualcosa che magari non è successo».

Il gesto del dito medio di Holebas è punibile con la squalifica?
«In questo caso non è impugnabile il ricorso. Quel tipo di gesto però non può essere acquisito successivamente come prova tv. Lo devono aver visto».

E il lancio di oggetti punito solo con un’ammenda di 30.000 euro?
«Strootman per esempio viene colpito da una bottiglietta piena lanciata dagli spalti, in altre occasioni del passato le sanzioni per episodi hanno portato anche a squalifiche di interi settori dello stadio».

Adriano Serafini


da repubblica.it

La giustizia a spanne

Che amaro retrogusto resta quasi sempre in bocca, dopo le sentenze della giustizia sportiva: uguale per tutti, ma per qualcuno di più. Tavecchio e le banane? Archiviato. Lotito e la disgustosa battuta su un difetto fisico di Marotta? Un’ammenda. La sciocca gaffe di Massimo Ferrero sul “filippino” Thohir? Tre mesi di squalifica.

Vabbè, si sa, il Viperetta non fa mica calcio, lui fa cabaret. E tra un foulard sulla testa e un cerotto sulle labbra, tra un cuoricino e una poesiola su Twitter, forse è più facile sparargli addosso un verdetto bello severo, così un’altra volta impara. Se Ferrero fosse, diciamo a caso, un presidente federale o il suo bizzarro puparo, magari una simile fermezza sarebbe più difficile da esercitare, magari verrebbe più naturale far scivolare il fascicolo in fondo al cassetto, o nemmeno sforzarsi di infilare il foglio nella cartellina. Due pesi e due misure? Di più. Il peso solo per qualcuno, e la misura sempre a spanne. A parte quella ormai colma.

Nella migliore delle ipotesi, la giustizia sportiva è in totale marasma. Nella peggiore è di parte, il controllato che controlla il controllore anche perché lo stipendia: un’anomalia che va cancellata subito (non succederà). Il caos regna sovrano, come dimostra la strana squalifica di Garcia, denunciato dal capo degli steward del Genoa: costui dichiara di essere stato vittima di una tentata aggressione da parte dell’allenatore giallorosso, che nega tutto e minaccia querele (e la Roma, ricorso). Mai successo che una squalifica seguisse una simile dinamica. Il rischio di creare un precedente ingestibile è enorme: nessun club mai lo farà, ci mancherebbe, ma pensate al caso di steward addestrati apposta per provocare o denunciare un avversario. Non se ne esce.

MAURIZIO CROSETTI