mercoledì, Maggio 14, 2025 Anno XXI


Scimmiottando una pubblicità di Carosello, possiamo tranquillamente gioire della convinzione di aver trovato un giocatore che, oltre ad essere tecnicamente raffinato, ha finalmente dimostrato di sapersi caricare la squadra sulle spalle per risolvere una partita dalle mille difficoltà.

Miralem Pjanic è anche questo ora. Colui che in una partita dominata, impantanata in un pareggio rocambolesco, tira fuori due colpi, uno di rasoio e l’altro di fioretto, che valgono tre punti d’oro.

Alle 19,50 di domenica eravamo tutti incazzati e depressi, la vecchia baldracca aveva sculato ancora, di riffa o di raffa, di Rocchi o di Pirlo.

Non ci saremmo aspettati una Roma così decisa, ordinata, ma arrembante contro un Inter mediocre, ma pur sempre stramotivata dal cambio del tecnico.

Grande Roma e grande vittoria, la corsa a perdifiato continua, noi ce stamo.

Due parole semplici merita Osvaldo: discreto centravanti e ottimo lombrico da pesca.

Costui vive per prendersi una rivincita su di noi, che non solo nun sapemo manco chi è, ma c’avremmo cose ben più importanti da discettare.

Gli ricordiamo soltanto che a Brunico s’è nascosto piagnucolando tra le gonne delle Signore Guardie e che, in due anni di Roma, s’è fatto amico solo er padrone del garage dove metteva le macchine.

Ordunque, roba bona solo pe’ er Canaro.

Amen.

Adesso viene er bello de sta Roma, se giocamo tutto. La fiche pesa e la mano trema, ma le gambe e la capoccia ce stanno. Addosso ar Sassuolo, testimone del primo grande furto subito l’anno scorso, inciampo che fermò la splendida corsa iniziale.

E subito dopo ce tocca er Manchester City, uno spareggio da coronarie ben oleate.

Ce pensavate voi? Eppure ce stamo e se la giocamo. Grazie a sta grande e bella Roma, più forte o meno forte dell’anno soccorso nun lo sapemo. E, a sto punto, nun ce ne frega manco niente.

DAJE, che le chiacchiere stanno a zero!

Forza Roma.

Romatto

Associazione CoredeRoma