giovedì, Maggio 15, 2025 Anno XXI


da repubblica.it

L’arbitro della partita più discussa della stagione torna sugli episodi ed ammette i propri sbagli: “La gestione dell’episodio del rigore di Maicon è stata anomala ed ha creato tensioni tra i calciatori e nei confronti dell’arbitro”

Killer Rocchi spara sulla RomaROMA  – “In Juve-Roma ho sbagliato creando tensioni tra i giocatori”. Gianluca Rocchi fa mea culpa tornando sul big match dello Stadium. “La mia gestione dell’episodio del rigore di Maicon è stata anomala. Diciamo che una gestione non equilibrata della situazione ha creato tensioni tra i calciatori e nei confronti dell’arbitro”, spiega l’arbitro in una intervista al ‘Processo del Lunedi’. “Dopo aver rivisto la partita per valutare e rivedere come faccio sempre il mio operato, l’analisi più dura è stata proprio sul quell’episodio. Diciamo che una gestione non equilibrata dI quella situazione potrebbe essere questa la chiave di lettura per capire poi cos’è successo durante la partita”

SETTIMANE DIFFICILI –  “Non state tra le settimane più semplici – prosegue- ho cercato di metabolizzare quello che era successo, stando in famiglia e allenandomi più di prima per cercare di essere pronto per il rientro. Chiaramente non è stato un periodo facile anche perchè si è parlato quasi solo esclusivamente di questa partita. Io credo di avere mille difetti ma soprattutto un pregio, di assumermi sempre le mie responsabilità delle cose che faccio. In quella partita mi assumo la responsabilità di aver fatto delle scelte, mi permetta di dirle che sono state scelte difficili. Noi siamo li per decidere e ho cercato di farlo nel miglior modo possibile, senza ripensamenti o senza dubbi. E’ chiaro che poi quando prendi delle decisioni puoi creare tra i calciatori e nell’ambiente un clima di tensione o comunque un clima di non accettazione. Da questo punto di vista una responsabilità credo di averla”.

LA VIGILIA – Rocchi racconta anche la vigilia della gara: “Innanzitutto la soddisfazione di ricevere la designazione di una partita così importante è molto grande. Non era la prima volta che dovevo arbitrare Juventus-Roma, con quella del 5 ottobre è stata la quinta. La preparazione per una partita del genere non richiede un impegno diverso rispetto alla norma. Quello che faccio è prepararmi al meglio con i miei colleghi e cercare di arrivare alla partita con la forma migliore. La partita può prendere una direzione o un’altra, ma non è che arrivi con un carico di tensione particolare. Sai che è una partita importante anche che devi affrontarla con la massima serenita”.

I GIOCATORI – Sull’atteggiamento dei giocatori: “Diciamo che i calciatori pensano a giocare la partita, il loro compito è questo. Sta all’arbitro riuscire a calmare gli spiriti e a portare la partita su dei livelli di accettabilità. A volte i calciatori potrebbero avere degli atteggiamenti migliori, però questo non sta a me educarli. Io lavoro e penso soprattutto alle mie mancanze ed eventualmente alle mie responsabilità”.

I COLLABORATORI – Molte decisione di Juve-Roma sono state prese dopo indicazioni dei collaboratori: “Noi siamo costantemente in contatto via radio, generalmente chi è in posizione migliore da un suggerimento, sempre che l’arbitro lo reputi attendibile e comunque l’ultima decisione spetta all’arbitro ed è sua responsabilità ogni decisione finale che prende. E’ sempre una responsabilità dell’arbitro. Qualcuno avrebbe voluto Rzzoli? Niente di strano, stiamo parlando di un collega che stimo tantissimo e che è il più bravo del mondo. Dispiace perchè sembrava che non fossi in grado di farla questa partita quando invece la mia esperienza ce l’ho. Ripeto, non era la prima volta che arbitro Roma – Juventus e fortunatamente le altre volte era andata decisamente meglio, per cui un po’ mi ha ferito. Però poi alla fine conta il risultato finale. Dispiace che la mia prestazione non sia stata ottimale, da questo punto di vista potevo fare meglio e dispiace per chi ti ha affidato questo incarico. Sinceramente mi è dispiaciuto molto sentire dei giudizi non proprio lusinghieri sulla designazione”.

Il POST PARTITA ROVENTE – “Non mi permetto di giudicare nessuno, ma vorrei invece sottolineare le dichiarazioni del Presidente della Roma perchè ha chiesto di abbassare i toni  e credo che sia l’atteggiamento giusto. Il mio futuro? Nella carriera di un arbitro ci sono momenti dove le cose non vanno come dovrebbero andare. Credo che la qualita’ di un arbitro o di un calciatore non dipenda da una partita, ci può essere un momento in cui le cose non vadano come vuoi quindi credo sia giusto avere un momento di riflessione, un momento di pausa, andare su partite di una fascia magari inferiore e se le tue prestazione sono buone e poi tornare a livello alto. Ringrazio i miei colleghi per gli attestati, sono praticamente come una famiglia, la parte che ti è più vicina in questi momenti anche perchè sanno cosa si prova in questi momenti perchè tutti ci sono passati”.

LA PAROLA AGLI ARBITRI NEL POST PARTITA –
 “Se ripenso a come sono andate le cose dopo Juventus – Roma credo che parlare non sarebbe stata una scelta giusta, poi non sta a me decidere. Sudditanza psicologica verso la Juve? Io quando arbitro la Juventus, arbitro una squadra come tutte le altre. Lo testimonia la mia storia, lo possono testimoniare calciatori e dirigenti. Io quando vado arbitrare qualsiasi squadra in serie A o in serie B prendevo la partita alla stessa maniera. Il mio obiettivo quando scendo in campo è di essere il più equilibrato possibile nelle decisioni e non guardo assolutamente il colore della maglia”. Sul gesto del violino di Garcia: “E’ un gesto che non possiamo tollerare, non regolamentare. Mi è dispiaciuto in quel momento espellerlo perchè non fa mai piacere allontanare un allenatore in particolar modo in una gara del genere, ma ho ritenuto corretto farlo. Il primo ad essere dispiaciuto di mandare fuori un allenatore è soprattutto l’arbitro. Io sono li per applicare il regolamento e non posso permettere un determinato atteggiamento”.

LA MOVIOLA IN CAMPO – Ma l’episodio di Maicon con la moviola in campo? “Noi andiamo in campo con gli strumenti che ci vengono consegnati. Noi usiamo la televisione per riguardare le partite ed eventualmente i nostri errori, per il resto non saprei cosa dire su questa cosa. Generalmente riguardo subito una partita che ho arbitrato, in questo caso ho scelto di aspettare qualche giorno per rivederla a mente fredda che si ragiona meglio. La prima cosa che deve fare l’arbitro e essere molto severo con se stesso per crescere nel suo lavoro o altrimenti rifarebbe esattamente gli stessi errori”.

IL CORSO CON MATTEO RENZI – Rocchi si definisce “un arbitro molto istintivo. Quello che vedo faccio. Il 95% delle mie decisioni sono istintive e legate alla mia esperienza. Fortunatamente nella maggior parte delle volte sono state decisioni corrette e se sono arrivato dove sono arrivato è proprio per questa caratteristica”. Alla domanda se si ricorda che il presidente del Consiglio Matteo Renzi che era stato con lui al corso di arbitri molti anni fa, risponde: “Sono passati tanti anni e penso che sia stata per lui una bella esperienza. Tra l’altro lo ha detto in diverse interviste, fare l’arbitro è una grande esperienza di vita. Ti dà la certezza e la consapevolezza che in determinate situazioni devi prendere una decisione e non è una cosa comune. Prendere decisioni è una cosa molto difficile di questi tempi”.