giovedì, Maggio 02, 2024 Anno XXI


da laroma24.it

Rudi Garcia torna a parlare in conferenza stampa. Il tecnico della Roma incontra i cronisti nella sala stampa di Trigoria alla vigilia del confronto di campionato con il Cagliari, in programma domani alle ore 15 allo stadio Olimpico. Questo l’intervento dell’allenatore giallorosso:

Rudi GarciaDopo un mercoledì quasi perfetto, l’aspetto mentale sarà decisivo?
Sì, davvero, abbiamo chiuso il libro della Champions League, da giovedì mattina abbiamo subito aperto quello del campionato. Essere in grado di fare uno switch tra una competizione e l’altra deve essere una qualità di questo gruppo, lo abbiamo dimostrato con il CSKA e dobbiamo dimostrarlo ancora domani.

Stiamo cercando di capire come si regola per le sfide ravvicinate. Come si colloca nello scenario del turnover?
Non faccio nessun calcolo sulle partite seguenti, l’ho già detto, so bene che anche il destino ci pensa da solo. Prevedere qualcosa sul Cagliari prima della gara di Champions non ha senso, visto che abbiamo perso 2 giocatori, per esempio. Devo fare in modo di vedere i giocatori in forma e quelli che possono essere efficaci in campo. Poi cerco sempre di vincere la partita, che come ho detto avviene senza fare calcoli.

Che idea si è fatto del calcio di Zeman? Quanto è diverso dal suo?
Ho studiato il Cagliari, come ho fatto sempre con ogni avversario, Bompard e Beccacioli sono bravissimi a mostrare le qualità, i punti di forza e le debolezze di una squadra. Loro hanno punti di forza, penso soprattutto all’attacco. Dopo, come sapete tutti, sono molto concentrato soprattutto sul gioco della mia squadra. Dare informazioni ai giocatori sull’avversario è fondamentale, ma far troppo così può farci dimenticare di mettere in campo tutte le nostre forze e di non essere vittima delle nostre debolezze, non esiste una squadra perfetta. Andiamo avanti così, la fiducia nella squadra è importante. Rispettiamo ogni avversario, ma non abbiamo paura di nessuno, nemmeno quando siamo outsider: così prepariamo così le partite.

Un giudizio su Milan-Juve, cosa la intriga di più?
Non ho pensato a questa cosa. Sono concentrato su domani, mi importa della Roma, non di altre squadre. Che dire, quando due avversarie dirette si scontrano è meglio un pareggio, ma prima dovremmo vincere anche noi per sfruttare questa cosa..

Ha parlato di destino riguardo gli infortunati. Sul discorso muscolare, invece, non può essere figlio di una preparazione un po’ strana?
Non sono preoccupato per niente. L’jnfermieria era vuota poco tempo fa, ora ci sono molti giocatori. E’ un peccato per loro e sono scelte in meno per me, ma per fortuna per Davide non è tanto grave, nemmeno per Manuel. Torneranno e porteranno la loro freschezza, quando saranno pronti. Abbiamo fatto in modo di avere una rosa ampia anche per rispondere a questi parametri.

Roma e Juve, da quello che stiamo vedendo, dovrebbero essere ancora le protagoniste del campionato. Milan e Inter potrebbero inserirsi nella lotta al vertice?
Non dimentichiamo il Napoli, che lotta al vertice da due anni, e nemmeno la Fiorentina. Il vantaggio del campionato italiano è di avere tante squadre forti, può essere un bene per tutti gli appassionati di calcio vedere tante squadre che lottano in alto in una stagione. Le milanesi ci sono sicuramente, la Juve è sempre la favorita, poi ci sono le altre. Noi pensiamo alle nostre partite e andiamo avanti, dobbiamo fare in modo di lottare fino alla fine. Questo campionato è una maratona, lo sapete tutti, ma faremo di tutto per arrivare a punteggio pieno domani sera.

Parlando di Manolas, lei ha detto: “ha imparato subito come voglio che si difenda”. Ci può spiegare innanzitutto come vuole che si difenda? Lei voleva Basha, poi è arrivato Yanga-Mbiwa, un giocatore diverso: quali caratteristiche l’hanno convinta?
La prima domanda è talmente buona che faro uno zero a zero… (ride, ndr). Non voglio dire troppo su questo fatto, non dare informazioni ai nostri avversari mi sembra una cosa ragionevole. Sulla seconda domanda, abbiamo fatto una ricerca con Walter sui difensori centrali. In questa lista c’erano Manolas, Yanga-Mbiwa e Basha, oltre ad altri giocatori di alto livello, poi il mercato ha le sue dinamiche, non solo sul piano economico, ma anche per il fatto che non è possibile arrivare al giocatore che vogliamo. Posso dire che sono molto contento di avere in squadra Mapou, lo conosco perchè ha giocato in Francia, ha vinto il campionato con il Montpellier e non era una cosa semplice. Era il capitano e il giocatore più importante di quella squadra: forte fisicamente, tecnicamente gioca in maniera giusta. Ho totalmente fiducia in lui, giocherà con Manolas domani. Voglio che prenda piacere a giocare in questa squadra come ha fatto con il CSKA, è entrato tranquillo, giocando con le sue qualità. Voglio solo che sia tranquillo e giochi alla sua maniera. Andremo avanti così. Sfortunatamente le cose che avevamo previsto ci danno ragione, riguardo al fatto di avere 4 centrali di buon livello. Senza Castan e Astori siamo costretti a giocare con gli altri, ma non cambia nulla sulla forza della squadra.

L’assenza di De Rossi con il CSKA non si è notata. Come far convivere Keita e De Rossi?
Sinceramente penso di essere fortunato ad avere un centrocampo forte, con giocatori complementari. E non penso solo al ritorno di Strootman, abbiamo giovani come Paredes e Uçan che hanno un grande futuro. Siccome il cuore del mio gioco è lì, avere giocatori di qualità è una forza in più. Per me Seydou può giocare regista come con il CSKA, ma anche più alto, ha le capacità di inserirsi e ha fatto tanti gol in passato. Quando abbiamo Pjanic e Nainggolan al top come in questo momento, sono tranquillo su questo reparto. Lo scorso anno ho fatto in modo di far giocare De Rossi davanti alla difesa, ma anche lui può giocare più alto, sa fare tutto. Può esserci una possibilità in questo senso. Ma dire che c’è un posto fisso non è reale: voglio sempre un equilibrio di squadra, ma non è detto che Daniele dalla sua posizione di registra non possa andare più in alto, bisogna trovare gli equilibri con gli altri.

Dodò è andato in nazionale, Jedvaj gioca titolare in Champions: lo scorso anno non era il loro momento oppure a Roma non c’è spazio per i giovani?
Forse hanno lavorato bene con noi, è una possibilità. Sono contento per loro, in particolare per Dodò, che ha trovato il modulo giusto all’Inter. Il fatto che sia andato in Nazionale può essere una motivazione in più per lui. Sono contento, sono due buoni ragazzi sul piano umano, con un anno in più migliorano tutti, si vede anche con i giovani che lavorano con noi.

Perché la scelta di Torosidis a sinistra con il CSKA?
E’ semplice, loro avevano un esterno d’attacco mancino come Tosic, che non gioca affatto come un attaccante esterno, ma cerca sempre di entrare nel vivo del gioco, rientrando sul sinistro e rendendosi pericoloso. Per quello ho scelto Torosidis. Ho la fortuna di avere delle scelte a sinistra. Ashley aveva giocato 2 partite, era il momento di farlo riposare. Holebas dobbiamo inserirlo da un momento all’altro, lo dobbiamo vedere. Per ora lo abbiamo visto ai Mondiali, ha fatto benissimo con la Grecia, pensiamo tutti di aver scelto un ottimo giocatore, sapendo che non possiamo giocare sempre con gli stessi giocatori. Forse sarà un po’ diverso per i centrali, che sono giocatori che si stancano meno

A inizio stagione, parlando di obiettivi, si parlava di puntare più al campionato e a far bella figura in Champions. Ha la sensazione che stia aumentando la consapevolezza che questa squadra possa puntare ad entrambe allo stesso modo?
Fare una bella gara e aver vinto la prima in Champions in un bel modo non vuol dire che non siamo più gli outsider del gruppo. Le favorite restano Bayern e City, ma ora non è il caso di parlare di Champions, altrimenti mi faccio tirare le orecchie dai giocatori… Ora pensiamo al campionato, che è sempre la priorità. L’obiettivo è tornare in Champions il prossimo anno e per tornare in Champions dobbiamo finire tra i primi due posti. Per questo da giovedì è tornata la nostra priorità e il nostro pane quotidiano.

Quando ragiona su una formazione ideale, possono restare fuori contemporaneamente giocatori tecnici come Totti e Pjanic oppure si rischia di perdere qualcosa a livello di qualità?
Sono particolari, ma non vuol dire che un Nainggolan o un Keita non abbiano qualità tecniche sufficienti per rispondere a questo fatto. Quando vedo il mio centrocampo giocare più di 100 palloni e il peggiore di loro ha il 93% di passaggi riusciti non mi preoccupo. Il Capitano ci porta un possesso palla più forte e illumina con la sua visione di gioco, ma ci sono altri parametri in attacco, con altri giocatori ci può essere anche una scelta giusta per vincere una partita piuttosto che lasciare sempre giocatori come Totti e Pjanic in campo. La forma fisica è un parametro sempre importante, per giocare bene bisogna stare bene sul piano fisico.

In passato ci sono stati attriti tra Zeman e alcuni giocatori, la squadra sta affrontando questa partita con voglia di rivalsa o con indifferenza?
Non penso. Sono concentrato sul presente, non su altre cose. Non vuol dire che non conosca il nostro passato, ma non nel dettaglio. Voglio che i miei giocatori siano concentrati sul fatto che non sarà una gara semplice, in Serie A è sempre difficile vincere. Non importa chi sarà l’allenatore avversario. Con il Cagliari sarà dura vincere, ma faremo di tutto, vogliamo dimostrare che dopo una gara come quella della Champions possiamo mettere in campo gli stessi ingredienti messi in campo mercoledì.