Categorie Il Redazionale Scritto da Luigi venerdì, 27 Giugno alle ore 09:21
IL GIOCATTOLO E’ ROTTO, INSIEME A TUTTA LA STANZA.Non è facile per noi romanisti commentare questa vicenda. E’ superfluo anche consegnare al web il nostro più profondo cordoglio alla famiglia di Ciro Esposito, non sanno cosa farsene, non ci conoscono e non ci conosceranno mai, non gli riconsegnerà il figlio, e la perdita di un figlio è un dolore inenarrabile. Forse la compostezza è la migliore reazione da parte nostra. A distanza di due mesi non sappiamo esattamente cosa e come è accaduto e speriamo che, quanto prima, si possa fare luce in maniera definitiva su questa brutta vicenda, senza sconti, senza insabbiamenti, senza italici dubbi su tutto e tutti. Attingeranno e alimenteranno il fuoco anche gli sciacalli della carta stampata, ora che l’Italia è fuori dal mondiale e non ci sono guerre in giro da raccontare, inventeranno titoli mirabolanti, li state già leggendo: “i tifosi del Napoli pensano di attaccare il roma club testaccio”, “su facebook i romanisti insultano la memoria di Ciro Esposito” “la questura prevede”, bla bla bla. E’ agli occhi di tutti il fallimento italiano di uno sport che ci vedeva pionieri e modello, nel quale il talento e la capacità naturale ci hanno permesso di essere faro per decenni e decenni. Il risultato è quello che vediamo tutti: ai margini in Europa e nel mondo, stadi vuoti e inadeguati, nei quali non risuonano i cori di amore e passione per la propria squadra, ma gli insulti e le più becere frasi rivolte all’avversario. Parte proprio dal basso, dalle scuole calcio, e arriva alla nazionale il marcio di uno sport che rappresenta il marcio di un paese. Tutti ci vogliono guadagnare, pochi lo amano. Non abbiamo panacee o soluzioni a questo. Un saluto e un pensiero a tutti quelli che, seguendo la propria passione, si sono trovati nel posto e nel momento sbagliato: sono tanti, troppi. Associazione Core de Roma |
