venerdì, Maggio 16, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

Il tecnico della Roma, Rudi Garcia, presenta la sua autobiografia ai microfoni di Sky Tg24. Ecco le sue parole:

Rudi GarciaLei dice “io sono un elettrone libero”, che significa?
Sì, perchè ho fatto la mia carriera solo con il mio lavoro e con il mio sudore, nient’altro, allora possiamo dire questa cosa.

Contano più le amarezze o danno maggiore slancio le vittorie?
Io faccio questo mestiere per vivere le emozioni collettive, quello è il bello, ma penso che nelle sconfitte impariamo di più: a me piace il momento in cui le cose sono più dure e si vedono le qualità di un gruppo, quest’anno è successo due volte e ho visto la qualità mentale di questo gruppo, non solo vincendo la partita successiva, ma facendo anche una striscia di vittorie successive.

Lei ha trasformato l’ambiente…
Sapevo che l’ambiente era difficile, per non dire di più: due cose su cui ho lavorato sono la fiducia e il gioco sul campo, perchè sapevo che la squadra aveva bisogno di ritrovare piacere a giocare insieme, poi con questo sono arrivati le vittorie.

Lei rappresenta un unicum: la Roma vince e dà spettacolo, colpendo al momento giusto. Il merito è di tutti. De Rossi e Totti?
Due guerrieri. La nostra vittoria è stata ridare il sorriso e l’orgoglio ai nostri tifosi. Guardate l’Atalanta: l’ambiente all’Olimpico era fantastico. E’ vero, abbiamo fatto bei gol e eabbiamo giocato bene, ma l’unità tra tifosi e squadra è la mia soddisfazione principale.

Roma, tanta passione e tanta pressione. Com’è stato per lei?
I tifosi erano delusi e lo capisco. Ma bisogna sempre avere rispetto per la squadra e i giocatori: capisco il momento brutto, ma quando le cose non vanno bene, proprio in quel momento, c’è bisogno dei nostri tifosi. Ho cercato di convincere tutti che la squadra era buona e che potevano provare piacere nel giocare insieme, ottenendo risultati. La mentalità vincente era fondamentale per me.

Lei ci crede ancora allo scudetto?
Come dite voi, finché c’è vita c’è speranza. Sicuramente ogni giornata che passa è più difficile: ma forse le cose arrivano quando meno le si aspettano. Sembra che non possa succedere, ma forse proprio ora può succedere, no? Noi giochiamo contro la Fiorentina che è veramente una gran bella squadra. A volte i risultati non si conoscono mai prima…

Giusta la differenza di 8 punti?
Per il momento è così. Il campionato nostro è da record, anche quello della Juventus. Le due squadre hanno fatto cose grandi: rimangono ancora 15 punti da prendere, faremo i conti alla fine

Ha chiesto qualche giocatore a Sabatini? Jackson Martinez?
Non ne abbiamo ancora parlato. Una cosa che ho detto a tutti è che il mio desiderio, quando si ha una rosa del genere, è quello di tenerla così e rinforzarla con nuovi acquisti. Ma poi c’è il piano economico. Speriamo di raggiungere matematicamente questo secondo posto. Se facciamo la Champions, io almeno voglio passare il girone. Non possiamo forse ancora lottare con le grandi europee, ma è il nostro obiettivo futuro.

Sul codice etico di Prandelli
Le regole portano a interpretazione: la gente può capire che ci sono due pesii e due misura, ognuno fa come vuole. Io non mi sparo una pallottola nel piede, ma ci sono delle cose che i giocatori non devono fare. Mettersi in un quadro troppo stretto può essere un problema, ma non è il mio.

Il suo futuro? Rinnova?
Già l’ho detto: sto bene qui, con i dirigenti parleremo del rinnovo a fine stagione.

Che giudizio ha degli italiani?
L’Italia è un bel paese, soprattutto Roma, che è la vostra capitale e mi è entrata nel cuore per la passione dei tifosi. Si vive il calcio qui, io sono più misurato e bisogna godersi il momento. Forse ci saranno momenti difficili, va ricordato: avremo bisogno del sostegno di tutti, ma cercheremo di costruire una Roma forte.

Stordire l’avversario con il turbine dei sogni
Sogniamo in grande, va bene così.