martedì, Luglio 01, 2025 Anno XXI


da MF Milano Finanza – forzaroma.info

Mu‘ammar Ab? Minyar al-Qadhdh?f?Non solo banche e petrolio. Per la Libia potrebbe tornare in auge l’antica e mai riposta passione per il calcio. Obiettivo: la As Roma della famiglia Sensi. Il prossimo target nel mirino dei fondi libici, dopo Eni e Unicredit, potrebbe essere una partecipazione di minoranza nella squadra di Francesco Totti, da sempre considerato dal leader Muammar Gheddafi e dal suo entourage «un giocatore straordinario, il miglior giocatore italiano». Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, l’interesse per una quota nella Roma sarebbe più che concreto e le modalità di partecipazione sarebbero simili a quelle che hanno ispirato l’ingresso col 7% nel capitale della Juventus, ma in questo caso con una quota superiore.

Del resto, più di una fonte conferma che nel 2009 dovrà trovare sistemazione definitiva Italpetroli, la holding della famiglia Sensi cui fa capo la Roma, partecipata al 49% da Unicredit. Proprio la banca di Alessandro Profumo potrebbe giocare un ruolo chiave in questa partita. La famiglia Sensi è infatti pesantemente esposta nei confronti della banca guidata da Profumo (oltre 350 milioni i debiti che dovranno essere coperti entro il 2010). E, secondo il piano di ristrutturazione siglato tra i Sensi e Unicredit nel luglio scorso, la prima tranche di pagamento prevede un assegno da 130 milioni che dovrà essere staccato entro il 31 dicembre prossimo. Un assegno che potrebbe essere più facilmente coperto se a mettere mano al portafoglio fossero anche i libici.

Al momento non c’è evidenza che le trattative siano state avviate, in ogni caso la soluzione – qualora la famiglia Sensi dovesse abbandonare la partita – passerebbe per l’ingresso, accanto ai libici, di un imprenditore italiano il cui nome verrebbe suggerito all’istituto di credito di Piazza Cordusio. Del resto, non è un mistero che nelle passate settimane siano circolate voci di interesse per la Roma da parte di Tamoil, la società petrolifera libica guidata da Roger Tamraz, intenzionata a rilevare l’intera Italpetroli. Rumor in verità mai confermati, ma nemmeno smentiti. Ora però sembra che l’interesse dei libici possa trasformarsi in qualcosa di più concreto. D’altra parte, questo tipo di operazione risponderebbe anche a una logica di marketing da parte della Libia che potrebbe così veder crescere la propria visibilità in un paese dove intende investire nel tempo ben 100 miliardi.

Quanto all’ As Roma, va detto che è stata oggetto del desiderio da parte di diversi gruppi internazionali negli ultimi anni. Tentativi falliti soprattutto per la volontà da parte della famiglia Sensi di continuare ad investire nella squadra di calcio decidendo appunto di non cedere il club. Ora però le cose potrebbero essere cambiate anche come conseguenza del pesante indebitamento della holding di casa Sensi che ha raggiunto ormai livelli di guardia. Unicredit ha già comunicato di non avere intenzione di concedere alcuna proroga alla scadenza della prima rata di fine dicembre. A questo punto spetterà ai Sensi cedere asset per raccogliere i capitali necessari a ridurre il debito e se questo non avverrà, o avverrà solo parzialmente, ecco che sulla scena sarebbe pronto il cavaliere bianco libico. E chissà che non si profili per la Roma e Francesco Totti il primo Natale a Tripoli.