martedì, Luglio 01, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

L’allenatore giallorosso Rudi GARCIA incontra i giornalisti in sala stampa a Trigoria alla vigilia dell’incontro di campionato contro il PARMA. Ecco le sue dichiarazioni integrali trascritte fedelmente, parola per parola, ascoltando l’audio della conferenza:

Rudi GarciaE’ un modo di motivare la squadra quello di pensare alla Juve e non al Napoli, oppure crede sul serio allo scudetto?
Voi siete intelligenti, era una dichiarazione di facciata. Io sono uno ottimista, uno positivo, uno ambizioso e dobbiamo essere tutti così soprattutto all’interno dello spogliatoio e del club, dobbiamo guadare avanti, dobbiamo guardare in alto, è il modo migliore per ottenere qualcosa di più alto”.

A distanza di due mesi cosa cambia dal match del 2 febbraio?
Non lo so, niente, arriviamo noi e loro con le stesse partite, sul piano fisico, giocate, non cambia nulla, giocheremo per vincere come a Febbraio, quello che cambia è che solo noi giochiamo, il Napoli e la Juve non giocano, vuol dire che se siamo in grado di prendere i tre punti saranno tre punti pesanti, allungheremo lo scarto sul Napoli, che è terzo, e ci avvicineremo alla Juve, che sarebbe a 8 punti. Solo questo, cambia forse sulla dinamica delle squadre, loro hanno fatto 16 risultati positivi e ora vengono da 3 risultati più negativi, forse solo questo cambia.

Negli ultimi 20 anni solo il Milan di Capello nel 1993/94 aveva subito meno reti della Roma attuale, quale è il valore reale della struttura difesiva?
Lo mostra soprattutto un impegno difensivo di ognuno, perché la prima linea difensiva è quella degli attaccanti, su questo piano è sempre importante. Non ho la statistica, ma siamo una squadra che non subisce troppi tiri, abbiamo un portiere fortissimo, una difesa con giocatori bravissimi e di alto livello, ma non basta questa cosa, la cosa che mi piace è che quando perdiamo la palla o andiamo subito in pressing per riconquistarla subito o lavoriamo sul blocco squadra, questo vuol dire che gli attaccanti hanno capito che per attaccare bisogna avere la palla e per avere la palla bisogna conquistarla, e la conquistiamo molto meglio in undici che con la sola difesa.

Questa Juventus, anche con la sconfitta di Napoli, sta crollando? E’ un segnale di cedimento?
La prima cosa è che noi dobbiamo vincere più partite possibili, soprattutto quella che abbiamo in più di domani. Dopo vedremo, non c’è bisogno solo che la Juve perda, può anche pareggiare per perdere punti. Il nostro destino lo abbiamo in mano solo per il secondo posto, ma dobbiamo fare di tutto se si apre la possibilità di arrivare più in alto, dobbiamo essere presenti in questo momento. Rimangono ancora otto partite per noi, sette per gli altri, 21 punti, finché la matematica non ci condanna dobbiamo crederci, già lo abbiamo visto in altri campionati, dove ci sono state rimonte che tutti consideravano impossibili, si è già vista questa cosa.

Nelle ultime partite i vostri gol possono essere visti come errori avversari o la vostra bravura nel pressing alto?
Un po’ di tutto, il fatto è che se non andiamo a pressare l’avversario è sicuro che lui gioca più tranquillamente, soprattutto gli attaccanti devono essere sempre attenti a questa cosa, l’attaccante non è un difensore che pensa a prendere la palla e a difendere bene, deve essere sempre attento a un errore del difensore, a un errore dell’avversario, lo abbiamo fatto col Chievo e in alcune partite, è anche una qualità per un attaccante.

Senza Strootman e Nainggolan, col Parma, che ha una buona tecnica, lei pensa di poter fare un pressing alto?
Dipende dalla mia strategia, che dirò domani alla squadra, e dipende da come va la gara, sicuramente. Faccio sempre così: c’è una strategia all’inizio, ma c’è anche un atteggiamento e un lavoro che abbiamo fatto dall’inizio della stagione e i giocatori sanno che, quando chiedo qualcosa subito, possono applicare una strategia e un atteggiamento differente. Su questo sono tranquillo, sono sicuro che abbiamo giocatori con il pressing nel sangue, ma è anche un atteggiamento mentale penso, bisogna sempre fare in modo di non andare indietro, di dare fastidio sul possessore di palla, è anche un atteggiamento mentale, non bisogna per forza essere un giocatore forte fisicamente.

La Roma farà la Champions, questa squadra così com’è può affrontarla dignitosamente?
Per il momento sappiamo che ogni anno la rosa è differente dall’anno precedente, sicuro che tutti i club del mondo cambieranno rosa, però non è il momento di parlare di questo, è una bella domanda deviata per parlare di mercato, è abile (ride, ndr), ma per il momento non parlo di mercato. Quello che voglio è raggiungere un bel traguardo con questa rosa, lo merita, lavora tanto, nello spogliatoio sono tutti uniti, mi piacerebbe tanto vivere una cosa bella a fine stagione con questi ragazzi, veramente.

Vincendo domani che percentuale si tiene in cuor suoper il sogno scudetto?
Ma non lo so, su questo gioco non sono bravo. Lo ripeto, bisogna vincere già domani, questa gara, lo dico da tanto tempo, non è vinta, non è vinta soprattutto perché anche loro giocano per raggiungere l’Europa, non importa chi è davanti a noi domani, noi abbiamo tanta fame, siamo tanto carichi su questa gara, speriamo di vedere tanti tifosi nostri, anche loro si aspettano che andiamo avanti. Giocare alle 18,30, che è anche una cosa normale perché c’è la Champions dopo, speriamo che tutti i tifosi che lavorano abbiano forse una mezz’ora libera dal capo per venire all’Olimpico, sarebbe bene vederlo il più pieno possibile.

Taddei è in scadenza di contratto, meriterrebbe il rinnovo?
Non è il momento di parlare di casi individuali e allora non parlerò di questa cosa. Sono molto contento di Rodrigo, non da adesso perché ha giocato, ma dall’inizio della stagione. Ho fatto di tutto per convincerlo a rimanere con noi ed era la sua volontà. Abbiamo parlato bene ad inizio stagione e siamo stati d’accordo che lui ha un ruolo e fa il suo alla grande, non è solo un giocatore che mostra quando entra sul campo la sua qualità, ma è un uomo che tutti apprezzano nello spogliatoio e anche l’allenatore lo apprezza molto.

Da Marchionni passano tutte le azioni del Parma. Come pensa di arginarlo? Potrebbe condizionare le sue scelte sugli uomini d’attacco?
Non è proprio il fatto di giocatore contro Marchionni, che è veramente un bravissimo giocatore, ma è solo il fatto di giocare contro una squadra che ha un regista, e dipende anche se giocano a tre o a quattro in difesa, cambia tutto, non è solo il fatto di difendere su questo regista con un attaccante, possiamo farlo soprattutto con un regista. Questo triangolo del centrocampo può cambiare sul piano difensivo, lo facciamo da inizio stagione e penso che sarà così anche domani.

Che garanzie tattiche le dà Romagnoli in più rispetto a Dodò e Torosidis? Domani è un match point per il secondo posto?
Non sarebbe un vantaggio definitivo, ma fondamentale sì. Cercheremo di ottenerlo. A sinistra abbiamo 4 giocatori differenti, sappiamo che Alessio è più difensivo, prima dell’infortunio ero molto contento di Dodò. Possono capitare gli infortuni, ma può capitare anche che uno entri e faccia molto bene. Quando ha giocato Dodò siamo statai bravi anche sul piano difensivo, altrimenti non saremmo la miglior difesa d’Europa. Torosidis è un discorso a parte, può fare tanti ruoli e per sfortuna non abbiamo Balzaretti, lo aspetteremo per il tempo necessario. Chi gioca dipende da tante cose, bella risposta zero a zero, no?

Cosa ha portato lei di nuovo in Italia?
Il bilancio si fa dopo 38 partite. Il fatto di essere una Roma da record è merito di tutti, alla 32ª giornata non mi interessa. Voglio vedere una Roma da record al termine della stagione, per questo lavoriamo e non molliamo. Abbiamo tanta fame e dobbiamo mostrarlo in ogni partita, soprattutto domani.

Se domani la Roma vince va a 21 punti sulla Fiorentina. E’ una finale?
Direi di sì, la matematica dice che se vinciamo domani saremo in Champions. Poi è meglio entrarci direttamente piuttosto che con i preliminari. Per il momento bisogna vincere.

Che valutazione dà ai risultati della Roma in relazione al bilancio?
Quello che posso dire è che è sempre più facile fare una grande rosa con più soldi, ma dipende dalla potenza economica del club. Meglio chiederlo al presidente Pallotta o a Mauro Baldissoni, sanno meglio della potenza economica della Roma e quale sarà il futuro. Quest’anno abbiamo messo soldi nella casa e abbiamo costruito una rosa che sta dimostrando grandi cose. All’allenatore importa che la rosa sia al 100%.