venerdì, Maggio 17, 2024 Anno XXI


Pare di capire che la doppia chiusura delle nostre curve, sia la migliore punizione contro l’ignobile campagna razzista e territorialmente  discriminatoria messa in atto dalle squadracce romane e romaniste.

Peccato che abbiamo soppresso ministra e ministero dell’integrazione, altrimenti saremmo andarti a fare pernacchie al domicilio preposto.

Noi, vorremmo dare un piccolo contributo, pubblicando un profondo atto di amore che un padre avvelenato e rabbioso, ma pieno di amore autentico, scrive in memoria del proprio figlio, strappato a questa vita da un destino infame.

Che c’entra? C’entra e molto, in un periodo della vita in cui diversi di noi hanno perso i genitori ormai anziani, prendiamo esempio da un uomo che vissuto la maledetta contraddizione di sopravvivere a un figlio.

A proposito di discriminazione, questo ragazzino figlio di un padre emigrante, fu trattato dai suoi coetanei come un diverso tra i simili, in una terra che di gente emigrata ne ha avuta ovunque. La sua lezione ai coetanei e il suo ricordo e’ per sempre nel nostro cuore.

SOGNO

Stanotte me so sognato de Francesco mio e al risvejo, io, che nun bestemmio mai, ho maledetto Dio… perché c’è ‘na cosa che nun intenno e che nun ho capita… come se po’, tra ‘n padre e ‘n fijio, levàje ar piccolo la vita ?

Si er padre more, lascianno un pupo, nun è ‘n fatto bello Er fijio che rimane è un povero orfanello… Ma si è ar piccolo, che je leveno la vita
Er padre che rimane, pe’ natura, nun è cosa definita…

E passeno l’anni e me ‘ncurvano la schiena Ma mai trovo sollievo a ‘sta triste pena Rivojo la voce sua , er biondo dei capelli e le mani, la fronte … er naso ‘n mezzo a l’occhi belli

Dice… ma mo’ sta co li santi in paradiso.. E che hanno fatto loro pe’ vedè, in vece mia, ‘n suo soriso ?
Dice… ma mo’ nun soffre più …mo’ core e gioca… mo’ sta sereno.. E ndo’ sta scritto che ‘na creatura doveva tanto patì, si un boia pena meno ?

Co’ Francesco ce piaceva de sta’ stesi su li prati Pe’ cerca’ i fiori più piccoli e più colorati
E li fotografavamo … pe’ avécceli senza levaje la vita… E perché a Checco – ar fiore mio- la vita j’ è sparita ?

Io spero che lassu’, tutto er giorno, se lo baci er Padreterno Frattanto che quaggiu’, senza de Checco, è solo inferno

GRAZIE GIANNI.

Nel frattempo la nostra Roma vola e vince a Bologna una partita complicata e giocata in parte con una mancanza di decisione pericolosa, ma va benissimo cosi’, treppunti e leggiamo una classifica che ci mantiene equidistanti tra un primo posto ancora lontano e un terzo posto sufficientemente distante.

Ma a una Roma simile dobbiamo solo dire GRAZIE, siamo orgogliosi di averla ritrovata dopo anni bui….aspettiamo con calma partita per partita, sosteniamola con forza, da dentro o da fuori lo stadio e a maggio tireremo le somme di un campionato che comunque andrà sara’ stato un trionfo.

Forza Roma

Romatto