sabato, Maggio 04, 2024 Anno XXI


Non è un caso essere Romanisti.
Non è neanche una missione, ma in ogni caso l’appartenenza ai colori sangueOro implica una serie di attributi e attribuzioni che ci differenziano da tante altre tifoserie.
Da noi non esiste la calma piatta: ogni giorno ce n’è una, annamo in vacanza ar mare e sentiamo per radio….”il giocatore della Roma Christian Chivu ha riportato la frattura di un piede giocando a pallone sulla spiaggia con gli amici……ne avrà per parecchi mesi…..”
in vacanza? Ar mare ?? Come i regazzini ???
nun ce se crede…
è uno a caso tra migliaia di esempi che potremmo fare.
La nostra Roma ci emoziona, ci avvince, ci fa pure incaxxare come bestie, ci fa deridere e ci fa sentire immortali, come una fenice muore e ogni volta rinasce dalle ceneri più bella di prima.
Siamo stati a 30 minuti dalla conquista del tricolore, se non fosse stato per Ibra e le giacchette nere probabilmente ma soprattutto meritatamente saremmo i campioni d’Italia in carica; ti fa pure rabbia e come lo fa a noi dovrebbe farlo anche a molti giocatori.
Oddio, qualche giocatore spinto solo da valutazioni economiche non solo non ci si arrabbia ma approda alla loro corte con il risultato di vedere il campionato dalla tribuna, vuoi mettere?
Gente di valore, portafoglio pieno, vacanza di attributi.
Gli altri però dovrebbero partire con l’obiettivo di sfondare le porte a suon di cannonate, invece pronti via ed entriamo in un incubo senza fine. Smarrita la rabbia, il gioco, la condizione, smarrito tutto.
E via alla solita carrettata di spiegazioni e ricerca dei colpevoli: i medici, i preparatori, l’allenatore, i giocatori che prima erano gladiatori e mo’ so’ mercenari, Rosella Sensi che a seconda dei risultati è un grande presidente oppure “via, caccia i soldi !!”, gli abbiamo (hanno) detto di tutto.
Pradè che è un genio del mercato, no non è un genio, “nun ce capisce niente……”
E allora tutto a puttane, stagione buttata, famo la fine der Titanic, la Lazio a +14 …. e arriva il derby.
Si presentano baldanzosi gli altri, i diversi di Roma, hanno preparato tante belle felpette con la lettera a loro cara e contigua impressa a grandi caratteri: B.
B ??
Noantri ??
Regà…. semo seri, la B è robba vostra, ieri, oggi e sta dietro l’angolo per domani, noi semo Roma niente a spartì.
E allora vinciamo il derby, anzi vinciamo cor Chelsea pure (na cosetta da niente), vinciamo a Lecce, in Romania, battiamo la Fiorentina, vinciamo a Verona, 4 giornate, 8 caffè, du’ pacchetti di sigarette e stiamo (virtualmente) ad un punto dalla zona champions con 24 partite da disputare.
Ieri l’abbiamo tritato il Chievo, magari dalla riga di porta sarebbe consigliabile buttare la palla dentro ma le cose facili non sono del nostro mondo; l’abbiamo tritato e abbiamo trovato un altro giocatore, un ragazzo molto giovane e dalle grandissime potenzialità.
Fino a ieri pomeriggio erano soldi buttati da Pradè “l’incapace”, vuoi vedere che sto francesino invece può rappresentare una grande scoperta ??
Certo dovrà avere due palle come le ruote dei caterpillar per affermarsi a Roma: qui alle 4 sei un campione alle 4 e un quarto una pippa immane, oggi devi restare costi quel che costi perchè sei un gladiatore domani, ma che dico stasera, via mercenario infame !!
Dovrai avere due palle come ruote di caterpillar caro Menez , se riuscirai avremo ancora una grande Roma costruita con sapienza e senza sprechi.
Intanto arriva er Bordeaucs, vino bono, bono per innaffiare e corroborare gli ultimi piatti consumati: una saporita caciotta paesana, una fiorentina alta due dita e per dolce un Paluani di austriaca tradizione.
E non finisce qui, ne vedremo delle belle nella nostra storia senza fine; perdiamo e vinciamo senza soluzione di continuità.
Se mai ci fosse una musica a rappresentarla la nostra storia, noi siamo Rock, rock a ritmo vertiginoso che ci accompagna dall’inizio alla fine, senza un attimo di tregua.
Sempre forza Roma