L’ASCOLI E’ FALLITO. SALTA L’ASSEMBLEA DEI SOCI, LA RABBIA DEI TIFOSI
Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutolunedì, 16 Dicembre alle ore 01:43
ASCOLI PICENO. “Non ci sono i numeri per salvare l’Ascoli, per cui domani mattina mi recherò in tribunale per presentare istanza di fallimento. Poi ci penserà il curatore fallimentare”. Lo ha detto in lacrime l’amministratore unico dimissionario del club Costantino Nicoletti, al termine dell’assemblea degli azionisti, andata a vuoto per l’assenza della famiglia Benigni, azionista di maggioranza. Gli ultras scandiscono cori contro Roberto Benigni. Sul posto ci sono carabinieri e polizia. L’assemblea è stata riconvocata per domani mattina ma non ci saranno i tempi tecnici per nominare un amministratore unico che accetti di firmare il concordato in bianco proposto da Benigni. Intanto i ragazzi di mister Giordano oggi affrontano il Gubbio al Del Duca in quella che potrebbe essere la loro ultima partita di campionato. E fa un certo effetto vedere i giocatori bianconeri in calzettoni rossi per il diciannovesimo anniversario della morte di Costantino Rozzi che da lassù sta versando qualche lacrima per la fine della sua amata squadra.
Ecco le dichiarazioni del dimissionario amministratore unico Costantino Nicoletti nella conferenza stampa con organi di stampa e tifosi raccolte da ascolinews.it: “Oggi sono qui per far passare un messaggio, l’Ascoli Calcio non è ne Roberto Benigni nè Costantino Nicoletti. L’Ascoli Calcio è Vito Miceli, Valeria Lolli, Maria Grazia Silvestri, Emidio Alesi e gli altri tre dipendenti che sono sette mesi che non prendono lo stipendio, lavorano in condizioni precarie e nonostante tutto in questi mesi hanno consentito che tutto funzionasse per il meglio, la gente deve stare vicino a queste persone. L’Ascoli Calcio è il settore giovanile, l’Ascoli Calcio siete voi tifosi. Sono tre notti che non dormo, vi chiedo scusa di cuore, ho fallito. Ci ho provato fino all’ultimo questo ve lo posso assicurare. L’unica cosa che ho potuto fare in questi mesi è garantire la normalità. Sono arrivato qui per sviluppare un progetto, per risanare, per guadagnare anche, questo non posso negarlo. Ma di certo non per rubare. Sapevo di venire qui e non trovare le cassi piane, carte di credito o quant’altro. Ma speravo di poter lavorare serenamente. Mi hanno fregato. Nelle ultime ore la proprietà mi ha provato a convincere facendomi firmare il concordato, fino alle 11 di questa mattina. Ma ho preferito farla fallire poiché penso che il concordato preventivo sia soltanto un’agonia con il rischio di arrivare a giugno e ritrovarsi in Eccellenza o in Terza categoria. Voi non lo meritate. Poi sarà il tempo a dire se ho fatto la scelta giusta. Io vi ho spiegato la mia verità, qui non ci vuole un presidente, ma un avvocato che spieghi la situazione. Domani ci sarà la seconda convocazione dell’assemblea, non so se qualcuno si presenterà. Io alle 8.30 ho appuntamento con il Tribunale. La società non ha i tempi tecnici per nominare un nuovo amministratore unico”.
[Fonte: Marche in gol]