domenica, Luglio 06, 2025 Anno XXI


da repubblica.it

Il tecnico toscano, quattro anni dopo il suo addio, torna a parlare della formazione capitolina togliendosi qualche sassolino dalla scarpa. “Dopo tanti anni, io sono andato in altre città europee, mi sono informato, ma di Totti e compagni non ho più sentito parlare”

Luciano SpallettiQuattro anni fa andò via dando le dimissioni con la rabbia in corpo per un inizio di stagione da incubo culminato con la pesante sconfitta contro la Juventus che di fatto sancì la fine del rapporto tra lui e la Roma guidata allora da Rosella Sensi. Un addio che oggi, a quattro anni e dieci giorni da quella decisione, non è stato ancora assorbito completamente da Luciano Spalletti, attualmente allenatore dello Zenit San Pietroburgo. Il tecnico toscano alla guida del club capitolino ha portato a casa due coppe Italia e una Supercoppa italiana, ben figurando in Champions League. Oggi un’intervista al veleno sul sito della formazione russa. “In Europa non conoscono più la Roma, e dicevano che ero io a fermarne la crescita”.

DOV’E’ LA ROMA ADESSO? – E’ un Luciano Spalletti al veleno, quindi, quello che da San Pietroburgo torna a parlare della sua ultima avventura italiana, tra affetto e amarezza. “Alla Roma – le parole del tecnico – si diceva che bisognava fare di più quando ero quello che disturbava la crescita della squadra. Poi, dopo quattro anni, io sono andato in altre città europee, mi sono informato, ma della Roma non ho più sentito parlare. E questo mi dispiace, mi dispiace molto. Effettivamente speravo avessero ragione i tiratori scelti, secondo i quali ero io che limitavo la crescita della squadra”. Viceversa, a San Pietroburgo Spalletti si sente “rispettato da un’intera città, sia da un punto di vista sportivo che umano. Mi hanno fatto lavorare nel migliore dei modi, supportandomi anche nei momenti di difficoltà, sia dalla città, sia dai tifosi e sia dalla società. Questo per me è un dato di fatto fondamentale: io sbaglierò, ma faccio ogni cosa con sentimento”.