sabato, Maggio 10, 2025 Anno XXI


da violaplanet.com

Alessandro GamberiniPeriodo di forma non eccellente per Alessandro Gamberini che racconta le sue sensazioni a ventiquattro ore dalla partenza per Roma. La Fiorentina è reduce da due sconfitte consecutive in trasferta e i gigliati sono chiamati ad invertire il trend negativo; “Sarà una partita difficile quella di Roma ma in campionato stiamo facendo la nostra parte; conosciamo le loro qualità e adesso hanno anche ritrovato la buona forma dei loro giocatori più rappresentativi, noi andremo là a giocarcela. Le partite che abbiamo perso in trasferta se le analizziamo bene scopriamo che gli episodi e la sfortuna ci hanno impedito di fare punti, ce la siamo sempre giocata. L’obiettivo adesso è quello di crescere come gruppo e levarci delle soddisfazioni personali; sapevamo che la Champions sarebbe stata difficile perché per noi era la prima volta e perché abbiamo incontrato grandi squadre. Non abbiamo rimpianti perché abbiamo dato sempre il massimo, questa esperienza ci farà crescere. La Roma è una grande squadra e sono gli stessi da tanti anni, giocano a memoria in attacco e in difesa e davanti hanno giocatori che fanno la differenza. In questo periodo ci sono state cose che mi hanno dato fastidio ma non sul lato sportivo, sono nate leggende che mi vedevano essere diventato un pugile perché si diceva che facevo a botte con tutti. Mi sono preso un momento di tranquillità e adesso ho superato queste cose. Mi riferisco al litigio con Mutu, con Adrian siamo come fratelli e ci troviamo la sera a cena; le prime volte che giravano questi voci ci facevano ridere ma poi è una cosa durata troppo tempo, ci sono rimasto male perché non so da dove è nata. Dopo la partita contro la Lazio sono rimasto a parlare per rispetto dei giornalisti ma il mio sfogo non era riferito ai rapporti dei giocatori, perché lo spogliatoio non ha mai avuto problemi, bensì il mio discorso riguardava il fatto che abbiamo cambiato tanti giocatori e avevamo bisogno di tempo per amalgamarsi, era una cosa fisiologica. Anche da li però è nata un po’ di confusione e non era il momento giusto. Totti e Mutu sono due campioni; Francesco è il simbolo della Roma e affrontare la Roma senza di lui sarebbe stata un’altra partita. Adrian è la nostra arma in più ma tutti dovremo essere concentrati e determinati. Se a Lione vincevamo 1-2 e non trovavano quel gol fortunoso e se in casa con lo Steaua avevamo la fortuna di fare gol senza rubare niente si parlava di un altro girone. Noi abbiamo fatto il massimo e abbiamo dato tutto in questa Champions League. Io sono il primo ad ammettere che non ho una condizione fisica ottimale, non sono scuse il fatto che ho avuto due infortuni e ho sempre cercato di recuperare prima del dovuto; preferisco stringere i denti e dare il mio contributo alla causa; sicuramente voglio migliorare. Io di scontenti nello spogliatoio non ne vedo, vedo molta professionalità anche da parte di chi non gioca molto e il rapporto è sempre ottimo queste cose riguardano la società e chi decide di intraprendere altre strade. E’ un diritto del tifoso che viene a vederci esprimere un parere, personalmente penso che abbiamo dato tanto a Firenze e a questi colori; noi siamo stati bravi a cambiare i fischi in applausi a fine partita perché come diceva il mister dobbiamo essere noi a ricreare l’entusiasmo fra i tifosi. Questo fa parte del nostro lavoro, si passa da un estremo all’altro con facilità e penso che alcune volte dobbiamo tapparci le orecchie e dobbiamo mettere in campo l’impegno, la gente vuole soprattutto quello e la voglia di sacrificarsi. Questa voglia di sacrificio ce l’abbiamo tutti e l’abbiamo sempre avuta noi della Fiorentina. E’ normale che ci sia la voglia da parte di tutti di andare a Roma a fare risultato, penso che Santana ha espresso il suo parere ma è il pensiero di tutti che vogliamo andare a fare punti a Roma. Quest’anno per la prima volta abbiamo pareggiato con l’Inter e negli anni precedenti ci ha sempre dato problemi, questo fa parte del nostro merito. Con Santana esterno o trequartista non cambia tanto per noi, ogni modulo ha i suoi pregi e difetti ma la fase difensiva riguarda tutta la squadra e non solo i quattro difensori. Con il rombo Mario è il primo che pressa il portatore di palla e quindi ci dà una grande mano. I problemi extra campo di cui parlavo prima non hanno influito minimamente sulle partite, ci sono solo rimasto male per delle cattiverie gratuite. In questo momento voglio solo ritrovare la mia condizione migliore e non penso alla Nazionale, devo fare cure e terapie per stare bene”.

Alessandro Latini