lunedì, Maggio 13, 2024 Anno XXI


L’Atalantino non va ne su ne giù. Ci è sempre andato di traverso anche se storicamente, ad onor del vero, non c’è stato mai confronto, se ci riferiamo ai valori tecnici, tra la nostra compagine e la loro. 
Roma-Atalanta però è un classico della sfiga romanista. Una di quelle partite che rimane nella storia oltre il valore dei contendenti. I più attempati tra di noi ricorderanno ancora quel Roma-Atalanta del ’79 nel quale ci confrontammo (fortunatamente ci è capitato di rado) con il baratro della serie B che si apriva ai nostri piedi. Fu tenzone storica in una cornice di pubblico che oggi sarebbe inimmaginabile.
Stasera ci sono tornati alla mente quei ricordi, come un doloroso deja-vù, naturalmente con ben altra posta in palio. Da una parte un gruppo di seghe assortite con qualche buon cavallo di ritorno e dall’altra una delle migliori Rome della storia che, a metà partita, avevamo pessimisticamente visto soccombente.
Il calcio è strano ma è anche questo.
Il “modernissimo” Colantuono aveva imbastito infatti uno dei più giganteschi catenacci che si potessero ricordare a memoria d’uomo, occupando tutti gli spazi e di fatto sterilizzando le fonti del nostro gioco, e noi abbiamo patito moltissimo ben oltre il demerito di qualche singolo ultimamente alquanto loquace (vero Vincè?).
C’ha pensato Pantana, in associazione con l’inesperienza dei calciatori atalantini, a ribaltare un risultato che la Roma ha alla fine meritato ma che probabilmente non sarebbe mai stata in grado di cogliere se non fossero giunti in soccorso quei due provvidi ancorchè sacrosanti rigori.
Deve aver letto Publilio Siro l’arbitro marchigiano, visto che il nostro antenato scrisse in epoche non sospette “Inopi beneficium bis dat, qui dat celeriter” che significa più o meno che «da all’indigente due volte chi gli dà velocemente».
E a testimoniare una ritrovata vena c’ha pensato il Capitano che ha preso due e tirato tre, come in una di quelle offerte all’ingrosso a cui è difficile resistere.
Vedrete che adesso ci sarà chi tirerà in ballo, e in chiave negativa, anche la posizione di Vicepresidente della Lega che ha assunto l’AD della AS Roma, ma si tratta di gente ampiamente già tanata.
Attenzione in settimana ai “romanisti” più realisti del re. Ci sembra già di sentirli.
Martedì il Valencia per proseguire in Coppa molto più in chiave di introiti che nella speranza che si compia l’inimmaginabile.
Portiamoci a casetta sti tre punti magari immeritati ma buoni come il pane.
Alcuni dicono che le stagioni prendono una determinata piega anche in funzione di quelle partite che riesci a portare a casa in qualche modo, anche se non limpidissimo.
Sante parole.
Ad maiora